Amp
All Of Yesterday Tomorrow
Cofanetto delizioso per un omaggio doveroso. Questo in poche parole il succo di All Of Yesterday Tomorrow.
A rimettere ordine nella disgregata discografia degli Amp è la piccola ma attrezzata etichetta inglese RROOPP, e lo fa in maniera sontuosa con un cofanetto illuminante sin dal titolo. Un triplo cd in digipack apribile con tanto di copioso booklet con dettagliatissime note per ogni canzone: il tutto fa 3 ore e mezza di musica che riordinano singoli, non-album tracks e materiali inediti di quella entità astratta e sfuggente (almeno alle regole di mercato standardizzate) che risponde al nome di Amp.
Riemerge così d’incanto da un nebuloso passato quel periodo in cui Bristol non era sinonimo di trip-hop ma di una musica allo stesso tempo cosmica e timida, dilatata e introspettiva. Era il tempo di Flying Saucer Attack, Movietone e Third Eye Foundation. E del duo formato da Richard Amp e Karine Charff, ovviamente, che di quella scena mai effettivamente esplosa erano parte integrante.
I due, accompagnati da un quantitativo impressionante di collaboratori più o meno stabili – tra i quali spiccano personaggi del calibro di Matt Elliot (Third Eye Foundation) e Robert Hampson (Loop, Main) – hanno dato alla luce numerosi album lungo tutti i ’90 senza mai però esplodere dal punto di vista commerciale, ma limitandosi ad un culto minoritario ma tenace.
Questo box permette di seguirne gli sviluppi attraverso le tracce meno conosciute e poterne così apprezzare la sapiente e sognante mistura di musica spaziale ed estatica, quasi che Amp fosse uno shoegaze che punta il suo sguardo timido non alle scarpe ma alle più lontane profondità dello spazio. Shoegaze e dream pop, cavalcate epiche e sognanti sperimentalismi si susseguono senza cadute di tono fin dall’iniziale Sketch A Star in cui un solitario Richard Amp si/ci lancia verso gli abissi siderali grazie ad un solo di guitar overdubbed da mozzare il fiato.
Vera e propria manna dallo spazio profondo. 8 pieno al gruppo e alla RROOPP.
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