V Video

R Recensione

7,5/10

Paco Sala

Put Your Hands On Me

Dopo un po’ di tentennamenti, sempre nel magma dell’underground più oscuro, il duo britannico Paco Sala esce per Digitalis con il suo disco migliore, che meriterebbe di farli emergere dall’ombra, non tanto, però, da far perdere loro l’aura occulta e inquietante. “Put Your Hands On Me”, già dal titolo, vale l’ambiguità dell’amore sensuale e dell’assassinio, e così le sue atmosfere raggelate, che si distendono sopra i synth e le tastiere in sfumati continui, vengono arse dalla splendida voce di Birch (così si fa chiamare la lei del duo).

Strano che un suono simile venga da Londra e non, per dire, da Los Angeles, magari sponda Not Not Fun, tanto più viste le coincidenze con Maria Minerva, LA Vampires, White Poppy, Zola Jesus e dintorni. La musica dei Paco Sala sta a metà tra un dream pop memore di certa tradizione electro/lounge di metà ’90 (Everything But The Girl, Olive, ma vd. anche la base in stile Enigma di "Salvo") e destrutturazioni no (vapor) wave, ballate sospese in accenni r’n’b che potrebbero fare la fortuna dei The xx poi scardinate e virate in glacialità taglienti (Inga Copeland e dintorni). La melodia c’è, ma viene spesso sfrangiata dalle cascate vocali, relegata in brevi frasi di synth, nascosta sotto la pelle di rumorismi digitali, riverberata nei giochi di specchi della voce (un po’ prima Julia Holter, continuamente arabescata, non senza cacofonie), a creare una tensione che quasi mai, poi, si sfoga, rimanendo come cristallizzata nell'aria.

Certi pezzi sono gioielli, difficili da inquadrare tante sono le mutazioni, le pause e gli anfratti inattesi, e tanto è il disorientamento creato dagli arrangiamenti che affidano a suoni algidi una potente carica emotiva, che Birch eleva alla seconda nei suoi deliqui di passione e tormento. Tanto i pezzi più pieni (“Imperial Needs”, “The ACO”, “Or Land Do”, la gotica “Peace Keeper”), quanto quelli più minimali, tra cui spicca “Jonny Silverhands” (quando parte il beat, è eleganza perfetta), veicolano una suggestione compatta, da astrattismo magico.

Bel disco. Quasi un gran disco.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.