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R Recensione

5/10

Sleep ∞ Over

Forever

L’anno scorso le Sleep ∞ Over erano in tre: Stephanie Franciotti, Sarah Brown, Christa Palazzolo. Un buon Ep eponimo, un 45 da favola (“Outer Limits/La Rose”) nell’ambito del dream pop scuro e anfrattoso che saliva dalle cantine USA, e poi la divisione. Oggi, infatti, la Sleep ∞ Over è solo la Franciotti. E se le altre due, sotto il nuovo moniker Boy Friend (evviva l’ungoogleablità), hanno fatto circolare già qualche pezzo interessante, mentre la Franciotti se ne è uscita con un album mediocre come questo, si capisce dove nelle ‘vecchie’ Sleep ∞ Over stesse il talento.

Forever” è un disco scentrato, diviso a metà tra pezzi di ambient casalingo figlio degenere dell’America hypna-freak e canzoni pop sfocate, dotate di un fascino buio ma prive di grandi idee. La Franciotti, pur avendo familiarità con gli studi di registrazione, ha deciso di produrre tutto dentro casa propria, facendo persino filtrare, nei pezzi strumentali, rumori e riverberi della propria stanza. La clastrofilia, però, diventa totale autoreferenzialità negli episodi ambient, tutti pedali sporchi e vecchi synth impallati, ma senza arte né parte (“Behind Closed Doors”, “Porcelain Hands”), su noise gratuiti che partecipano più della vacua supercazzola che dell’avanguardia (“Cryingame”).

Dove coi synth rétro si costruisce, invece, del pop in odore di Beach House per scantinati (“Romantic Streams”) o di Ariel Pink darkettone alle prese con gli ‘80 Cocteau Twins (“Casual Diamond”), il progetto Sleep ∞ Over ritrova un suo senso, sfornando alcuni pezzi convincenti, per molti versi limitrofi al soft-hypna in rosa delle Puro Instinct. Dalle campate eteree di “Stickers” allo sci-fi per emo di “Flying Saucers Are Real” il disco va, e la finale “Don’t Poison Everything”, ballata elegiaca per apocalissi da witch girl, è un incanto davvero, a dimostrare che qualcosa di meglio la Franciotti poteva combinare – magari con meno fretta.

Così, il disco resta una testimonianza monca della stagione underground 2010-2011, campionato dream pop stregonesco. Un pareggio, come si direbbe in tivù, che equivale a due punti persi piuttosto che a uno guadagnato.

 

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