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R Recensione

8,5/10

The Sundays

Reading, Writing and Arithmetic

Ci sono dischi dotati di notevole carica evocativa, quelli che entrano in punta di piedi nel cuore e non ci abbandonano più. Solchi vinilici che disegnano arancioni casolari ai quali l'inverno ha sottratto colore e gocce di pioggia che terminano la loro corsa contro i vetri appannati delle abitazioni. E poi echi astratti di un tempo passato e il delizioso odore d'erba bagnata nella campagna londinese, quella in direzione ovest alle porte di Reading. Eh si, proprio la Reading che ha dato i natali alla studentessa di letteratura Harriet Wheeler e a David Gavurin, chitarrista in erba e promettente compositore. 

Antidivi per attitudine, discreti e silenziosi lontano dai microfoni, i Sundays hanno inanellato gemme pop dal retrogusto dolce e malinconico, figlie di quel suono etereo e incorporeo che aleggia nelle magiche atmosfere degli scozzesi Cocteau Twins. Manchester, come tutta l'Inghilterra, è da poco rimasta orfana degli Smiths. Milioni di fan sono caduti in un oblio senza fine; Moz e compagni hanno dispensato emozioni uniche ed irripetibili, grandi quanto il senso di vuoto che si avverte dopo lo scioglimento. "Reading, Writing and Arithmetic" (Rough Trade, 1990) esce a quasi tre anni di distanza dalla fine degli Smiths e sembra una manna dal cielo per i nostalgici privati del jingle-jangle di Marr e del ragazzone profondo e introverso che legge Wilde e ammalia con il potere delle parole.

L'esordio dei Sundays ha infatti molti fattori comuni con il sound del quartetto di Manchester: un melanconico timbro pop, una scrittura pregevole, la sobrietà, la semplicità di fondo che tratteggia l'immagine della band. Un significativo biglietto da visita risiede nell'artwork monocolore dei fossili in copertina, testimoni del passato, di epoche lontane che il tempo, spietato ed inesorabile nella sua corsa, si è lasciato alle spalle. Ma noi inguaribili nostalgici non abbiamo alcuna fretta ed amiamo spesso crogiolarci nelle figure e nel flusso magnetico di musiche e parole proiettate su un muro bianco da "Reading, Writing and Arithmetic".

Ci abbandoniamo alla brezza delicata e suadente che spira nella ipnotica voce della Wheeler in "Skin & Bones", "You're Not The Only One I Know", "I Kicked A Boy", alla Smiths-iana "Here's Where The Story Ends", stupenda ballata che presenta palesi assonanze con "Cemetry Gates" di Morrissey e soci, "Can't Be Sure" e "Hideous Towns" dai ritmi più vigorosi e vibranti, "I Won" con i suoi stupendi riff di chitarra, al brio di "A Certain Someone" dove Paul Brindley e Patrick Hannan si destreggiano in un bellissimo dialogo basso-batteria contornato dalla onnipresente chitarra di Gavurin, alla grottesca, tragicomica "My Finest Hour", pervasa dalle tipiche atmosfere kitchen-sink drama tanto care a Moz e alla conclusiva "Joy", notturna ballata dai toni dimessi dove la Wheeler recita un testo surreale e visionario. I Sundays hanno abbandonato le scene nel 1997 con la stessa discrezione e riservatezza con cui sono apparsi in quel 15 gennaio del 1990: senza clamori, passando quasi inosservati. La loro breve ma intensa carriera ha lasciato un traccia ben definita, il loro pop cristallino e sognante è stato input di tante carriere musicali e ha ispirando numerosi artisti fino ai giorni nostri.

Sono passati quasi trent'anni e "Reading, Writing and Arithmetic" continua a suonare come qualcosa di unico ed irripetibile, regalando nuovi aneddoti, nuovi suoni, nuove emozioni nascoste nelle spirali dei solchi, dei suoi fossili custodi di un tempo andato.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 3 voti.
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C Commenti

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nebraska82 (ha votato 8 questo disco) alle 13:48 del 5 luglio 2017 ha scritto:

Gran ripescaggio e altra splendida recensione, Jonatan! Purtroppo i Sundays, con le loro ammalianti trame jangle pop e i raffinati echi dreamy, hanno raccolto davvero poco per quanto seminato, e anzi tutto il loro lavoro è servito a spianare la strada a quei piacioni dei Cranberries. E Harriett Wheeler era anche piu' carina della O'Riordan

JonatanCoe, autore, alle 16:07 del 5 luglio 2017 ha scritto:

Sottoscrivo in toto!

Cas alle 17:30 del 5 luglio 2017 ha scritto:

bellissimo lavoro!

JonatanCoe, autore, alle 17:33 del 5 luglio 2017 ha scritto:

Grazie!

benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 13:20 del 16 luglio 2017 ha scritto:

"Sono passati quasi trent'anni e "Reading, Writing and Arithmetic..." C@##$!! Trent'anni e suona più attuale di tanta robaccia a giro... Ottimo recupero!