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R Recensione

6/10

TOPS

Tender Opposites

Dicono molto di questo disco due cose: la foto di copertina vagamente new romantic, con tanto di vapori a dare un tocco di sintomatico mistero agli sguardi già di per sé languidi dei quattro TOPS, e la scelta di pubblicare l’album, oltre che su cd, anche su cassetta. Si guarda ancora una volta indietro, insomma, con un gusto che asseconda una certa ripresa di vecchia radio fm tra ’70 e ‘80.

Tra Ariel Pink e Puro Instinct, senza però cadere nell’abuso di bassa fedeltà, in una salsa soft-funk minimale ma piena di piccoli dettagli di chitarra e tastiere, i canadesi TOPS creano un disco di ripiegamenti snervati e qualche ancheggio su moquette, riuscendo molto bene dove spingono sul pedale dreamy e piuttosto male dove alzano i ritmi in stile Gossip andati a male. In questo secondo caso, il problema è soprattutto vocale, dal momento che Jane Penny non è Beth Ditto (il che, almeno esteticamente, è un bene), e quando prova a salire di tono e a reggere i ritmi più mossi della band si trova ad impiastricciarsi in un registro stridulo ben poco piacevole. Un pezzo come “Go Away” fallisce proprio per questo, mentre pure un buon brano come “Diamond Look” rischia a tratti di collassare.

Peccato, perché la scrittura c’è, e gli intrecci delle tastiere spiccatamente eighties e dei fraseggi funkeggianti funzionano, con una batteria che spesso giochicchia a suggerire marcette dolcemente ossessive. Così nell’apertura di “Evening” e soprattutto nell’eccellente “Rings of Saturn” (voto 8), aperta da un’intro di gelidi synth ma poi scaldata da una splendida melodia vocale che serpenteggia tra i ricami belli clean della chitarra e che si snerva nelle continue interruzioni. Indie pop fatto vapore acqueo (Boy Friend) da sere in locali rétro nelle riviere neoromantiche di qualche posto fuori moda. E se poi si vuol ballare, ecco “Turn Your Love Around”. Colori slavati per tutti.

Alti e bassi, quindi, in un disco breve che all’inizio scivola via per poi crescere sulla distanza, quando ci si abitua alla produzione casalinga e quando iniziano a entrare in testa i vezzi melodici e le ingioiellature strumentali a poco prezzo. Possono crescere ancora, però, i TOPS. Intanto questo disco andrà in qualche cesto di roba a pochi soldi assieme alle cassette degli Chic. Ma mica è un problema, no?

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Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 3 voti.
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emil_var 10/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Filippo Maradei (ha votato 6 questo disco) alle 20:51 del 15 marzo 2012 ha scritto:

Sì, classico disco da sei in pagella. Qualche idea giusta ce l'ha (quasi tutte riversate in "Rings of Saturn", qualche linea in coda a "Turn Your Love Around", "Double Vision" per combattere le tossine dei lunedì...), ma non affonda mai il colpo. Mi piace soprattutto la voce della tipa, il modo in cui cambia registro e impostazione vocale. Bonariamente innocui. Ma non Francesco: lui spigne sempre! ;D

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 13:03 del 17 marzo 2012 ha scritto:

Effettivamente l'incanto di Rings of Saturn, non si ripete altrove. Si viaggia senza grandi sussulti, ma apprezzo molto l'atmosfera che riescono a creare... Credo possano fare decisamente di più.