IAMX

Kingdom of Welcome Addiction

IAMX è il nuovo gruppo di Chris Corner, già leader degli Sneaker Pimps.

”Kingdom of Welcome” è il suo terzo album e prosegue nel solco tracciato dal precedente “The Alternative”. L’idea di base di questo progetto musicale è l’unione delle tipiche sonorità electro-pop portate alla perfezione dai Depeche Mode con il rock di Placebo e Muse.

Di sicuro un disco che piacerà agli amanti delle sonorità dark-wave contaminate da certo industrial anni ’90 ( vengono in mente i Nine Inch Nails ).

C’è comunque sullo sfondo anche il gusto spiccato per la melodia pop.

Le sonorità sono caratterizzate dall’utilizzo del synth e da una sezione ritmica dominata dall’uso massiccio del basso e da un “drumming” potente e spigoloso.

Il “concept” è molto “dark” e sofferto in quanto tratta tematiche come sesso deviato, psicologie alienate e droga.

Ciò che colpisce è la compattezza del “sound”, che fluisce potente e deciso per tutta la durata dell’album.

Un basso pulsante introduce e sorregge  l’iniziale “Nature of invinting”, brano quanto mai potente in cui vengono ripetute ossessivamente le parole “I love you, i hate you”.

La title-track è uno dei brani più convincenti del’album, introdotta da note di un piano malinconico,  prosegue come una cavalcata “elettrica”  sorretta da una melodia memorabile. Un pezzo che ricorda molto i Muse.

Ottima anche la successiva e incalzante “Tear Garden”, il cui impianto sonico è tutto basato sugli incastri di basso e drumming.

Nonostante non manchi il gusto per la melodia pop, si avverte comunque  sempre la presenza di un’atmosfera dark e gotica che aleggia sul disco.

“I am terrified” e ““The stupid, the Proud” sono i pezzi più pacati.

In particolare quest’ultima è una “ballad” malinconica e struggente che si avvale dell’utilizzo della chitarra acustica e del piano. Un brano veramente toccante.

Da segnalare anche l’ultimo pezzo “Running” : atmosfere dark-wave  sorrette dal piano che mettono in mostra il talento e il gusto per la melodia di Chris Corner.Un brano che conclude in modo commovente quest’ottimo disco.