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R Recensione

7/10

Il Genio

Vivere Negli Anni X

E guardandomi negli occhi, mi fai sentire davvero una donna un po’ porno, pop porno pop porno pop porno porno porno.

Nessuno alla vigilia avrebbe scommesso un penny sul successo del duo leccese, eppure l’omonimo esordio de Il Genio (2008) questo è stato. Un gioiellino electropop trainato dal singolone Pop Porno (vincitore del premio Indie Music Like curato dal MEI), un potenziale anthem da stadio, contagioso quanto il poooporopopo dei White Stripes, tanto è vero che tale Simona Ventura ben pensò di adottarlo come tormentone da bisboccia per il suo Quelli Che il Calcio… Un’inaspettata sovraesposizione mediatica che fece storcere il naso ai severi parrucconi in alta uniforme pop.

Tornano dopo due anni Gianluca De Rubertis e Alessandra Contini, e a loro si sono ormai aggiunti in pianta stabile i fluidificanti Arno Engelhardt e Paolo Mongardi (batteria). Vivere Negli Anni X, pur nel segno della continuità col suo predecessore, mostra il volto mutevole della scrittura del duo: la componente elettronica non sempre è dominante come in passato, spesso lascia spazio a qualcos’altro dalla forma non ancora ben definita ma che potrebbe rivelare nuovi itinerari per il futuro.

De Rubertis e Contini conoscono a fondo la materia pop e ne mescolano i colori con disinvoltura: la prima traccia (Il Genio) è introdotta da un’estatica litania circense in odor di Beatles e Kinks, mentre l’electropop di Fumo Negli Occhi è guarnito da misurate sezioni d’archi e signorili tocchi di piano. È evidente una maggiore cura nelle fasi di produzione e arrangiamento rispetto al passato, un trattamento maquillage delicato e attento a non snaturare la dimensione elettro-nonsense che si perpetua nella proposta dei ragazzi. Mirabili a tal proposito sono l’elusiva nostalgia eighties di Del Lei, o gli esercizi di equilibrismo pop nelle strofe di Tahiti Tahiti, prima che la traccia si apra in un chorus post punk tutto orzata.

Il singolo di lancio è Cosa Dubiti: la passione per il pop francese di Serge Gainsbourg e Jane Birkin qui si consolida e assume consistenza nel rapido alternarsi delle voci soliste (sussurrata as usual quella della Contini, baritonale quella di De Rubertis), mentre le tonalità tenui di Tu Mi Sai Dire e la poetica dell’innocenza di Dire Mai Più fanno rivivere la gloriosa epopea vintage dell’Eurofestival.

I tracciati sonori di Vivere Negli Anni X sono tutti di immediato accesso. Ovviamente, nel contempo, è piacevole rilevare una “nuova” cifra compositiva più fluida e compatta che si discosta solo parzialmente dal paradossale (e sgargiante) minimalismo dell’esordio: le canzoni sono animate da un melodismo brillante e arguto, una modalità espressiva semplice e diretta ma ancora una volta attenta a non deprezzarsi.

Siamo alle solite… Si astengano gli irriducibili post-alternative, tutti gli altri si accomodino pure, l’estate è appena iniziata!

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 5 voti.
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Tizio 4/10
rbecerra 10/10

C Commenti

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synth_charmer (ha votato 7 questo disco) alle 0:19 del 17 giugno 2010 ha scritto:

Disco sicuramente più "ragionato" del precedente, anche perchè stavolta la lavorazione è stata più lunga. Per questo motivo lo trovo leggermente meno immediato e diretto: il primo disco aveva una giocosità limpida che considero una dote rarissima, per questo ci sono più affezionato. Vivere negli anni X è più maturo, più adulto, nei temi e nelle melodie. Meccanismo inevitabile suppongo, e loro hanno comunque saputo mantenere livelli pregevoli. Quanto sono curioso di sapere come si evolveranno in futuro bravi bravi

tramblogy alle 7:51 del 17 giugno 2010 ha scritto:

io invece ci avrei scommesso...

target alle 16:47 del 17 giugno 2010 ha scritto:

Paul, ma se dico che questo pezzo è baustelliano da morire dico un'eresia? Baustelle circa "La moda del lento". Vabbeh, stavolta cercherò.

Dr.Paul, autore, alle 17:34 del 17 giugno 2010 ha scritto:

ah targ te non dici mai eresie... sembra che in passato ci siano state frizioni tra le due band...ho preferito quindi nn nominare i bausta! ) gia che ci sei dai un'ascoltatina anche al primo...))

target alle 18:07 del 17 giugno 2010 ha scritto:

Ah, mi sembrava strano che non li citassi! Ma perché 'sti attriti? Si irrigidivano a sentirsi accostati ai Bau? Che poi io l'ho detto come complimento, ovviamente, ché quei dischi (Sussidiario, Moda) li adoro.

salvatore (ha votato 7 questo disco) alle 20:42 del 17 giugno 2010 ha scritto:

disco adorabilissimo. un pelino sotto il debutto. le belle canzoni però ci sono (il genio, la doppietta cosa dubiti/cosa pensi, tu mi sai dire, sì per sempre mai e poi l'irresistibile tahiti che è ufficialmente la mia canzone dell'estate).

Beh, anche io ci sento i bau, ma a livello di arrangiamenti e canto (sopratttutto per quanto riguarda la voce baritonale di De Robertis - che in questo disco canta meno ed è un peccato) più che a livello compositivo (li sento sempre piuttosto esterofili).

Mi sa che questo disco lo ascolterò un bel po'...

Bravo Paolo, bravi loro!

bill_carson alle 14:59 del 23 giugno 2010 ha scritto:

ah, questo me lo voglio ascoltare...

modulo_c (ha votato 8 questo disco) alle 9:59 del 27 giugno 2010 ha scritto:

piena estate

pensavo mi stancasse in fretta, invece e' ancora li che gira dentro il Marantz. Oltre che essere bello fresco e spensierato mi sembra ci siano degli arrangiamenti di qualita'. Un bel dischetto da metter su la mattina nei giorni estivi. Io ci sento gli Air di brutto.