Mt. Si
Limits
Come coi i neozelandesi Yumi Zouma, la Cascine punta ancora sul formato EP per sospingere la propria ascesa tra le etichette electro pop americane; e a questo giro lo fa coi Mt. Si, da L.A.
Sarah Chernoff (Superhumanoids, Kisses; alcune collaborazioni eccellenti - vd. Miami Horror), Jesse Kivel e Michael David (Classixx) iniziano a scrivere Limits quattro anni fa, un po' per caso, dopo una sessione del debut album dei Classixx. Intuendo del potenziale, David e Kivel chiamano a raccolta la voce dei Superhumanoids, dandole le chiavi di un electro/alt pop cristallino, dance, di estrema fisicità quanto sognante e sperso nell'etere.
Nulla è messo a caso, qui, e ogni pezzo è rifinito nei dettagli: ritornelli e melodismi come flussi circolari (True), passaggi danceable di scatenamento intimo (Either / Or) o più diretto (il tiro clubby, e sfasamento di percussioni ethnic, di Baby Youre The Best). Gemme elettro pop di compattezza e dal forte marchio ritmico. E un effetto dreamy totale (a partire dal cantato), a contornare tutto con eleganza.
Sicché il trasporto, il sogno, ondeggia spesso tra pieghe di tribalismi e splendidi intarsi sintetici (ancora True, apice, con quella tastiera a rievocare certo glo-fi - Memory Tapes), cristallizzandosi su groove e beat '80s avvolti da cascate cromatiche ("Oh!"); un sogno, anche, che si perde a volte in sospensioni eteree di sincopati e onde noise, per poi tornare ancor più lucido via delizia electro funky di contrasto (Either / Or").
Agli Yumi Zouma bastarono cinque brani per rendere miliare, lo scorso anno, "Ep II"; ne sono sufficienti quattro agli Mt. Si per posizionarli tra le cose nuove più interessanti dell'elettro pop contemporaneo.
Tweet