V Video

R Recensione

6,5/10

Yeasayer

Amen & Goodbye

Il passaggio da “All Hour Cymbals” a “Odd Blood” rimane una delle transizioni musicali più radicali e interessanti dell’indie americano a cavallo tra anni zero e dieci. Senza perdere nulla del loro tratto (pieno di esotismi e stravaganze), gli Yeasayer mutavano la loro estetica passando da un psych folk (spirituale, tribale, corale) dalle tinte 70’s a un electro pop compatto e insieme art, a metà tra coeva ondata elettronica (Animal Collective, MGMT) e pop spiccatamente 80’s.

L’infelice “Fragrant World” proseguiva sul solco pop del sophomore, ma esasperandone i momenti bizzarri e i colpi istrionici. Poteva diventare occasione di consacrazione: ha invece affossato le quotazioni della band, per hype e aspettative.

Il nuovo “Amen & Goodbye” (la prima volta per i tre di Brooklyn con un produttore: Joey Waronker) sembra da una parte l’evoluzione ideale di “All Hour Cymbals” (se non fosse esistito “Odd Blood”) e dall’altra la continuazione del lavoro di sintesi ed esaltazione eletto-pop dal 2010 a oggi – “Silly Me”, “Dead Sea Scrolls”. 

Tra questi poli, gli Yeasayer contornano il tutto di spiritualità/religiosità esageratamente naïf, mood beatlesiano (altezza “Stg. Pepper's Lonely Hearts Club Band”: coretti, passaggi strumentali e artwork) e ampi spazi - “Prophecy Gun”: un vero e proprio tributo a George Harrison; “Uma”. Spazi in cui a riversarsi è la solita (eccellente) alternanza vocale tra Anand Wilder e Ira Wolf.

In alcuni casi l'assetto dei brani procede modulare, sia in senso art pop (la multiforme “I Am Chemistry”) sia durante stati di pienezza meditativa (“Half Asleep”: bellissimo il cantato; in senso tribalistico, “Divine Simulacrum”). 

Tra questi, intramezzi (quattro) a confondersi nella gestaltsynth e drum machine mesciate assieme ad una rinvigorita psichedelica analogica colma di gingilli e sfumature; ed un solo episodio, con ambizioni di ballata totale, a smarcarsi dal flusso - con risultati non proprio esaltanti: la scialba "Cold Night".

Flusso come punto di forza e maniera di vivere un disco di certo appagante, distante però dall'illuminante contrasto della doppietta d'esordio - per chi scrive, “Odd Blood” tuttora pietra miliare del decennio in corso.

Amen? Goodbye? 

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 3 voti.
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woodjack 7,5/10
Cas 7,5/10

C Commenti

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Cas (ha votato 7,5 questo disco) alle 10:24 del 29 maggio 2016 ha scritto:

sono al settimo brano (dopo la nenia di "Prophecy Gun", bellissima): gran disco, se continua su questi livelli. così, a caldo: suoni curatissimi, fantasia nell'arrangiamento che è quella di "All Hour Cymbals" ma più a fuoco, vena pop trasudante di torpori afro-psych-corali. per ora uno degli album pop più raffinati di questo 2016.

woodjack (ha votato 7,5 questo disco) alle 20:14 del 29 maggio 2016 ha scritto:

ecco loro hanno avuto un percorso particolare, e anche abbastanza controverso, tant'è che sono diverse le prospettive possibili da cui osservarlo, e le relative conclusioni che si possono trarre. Odd Blood era affascinante dal punto di vista delle soluzioni, della voglia di sperimentare, il classico disco centrifugo dove, giocoforza, non tutto può essere "a posto", ed anche quello era il bello. Non riesco a leggere questo come una involuzione, piuttosto come un disco che mette ordine, fa tesoro delle esperienze tanto di Cymbals quanto di Blood, e si concentra sulla scrittura - mai come stavolta in primo piano - tende a dare una misura, a trovare gli incastri giusti che forniscano continuità e naturalezza d'ascolto, ad un discorso in fondo che continua ad avere un dna non esattamente easy-listening; non ci sono forse più quei guizzi prorompenti e inatessi di Odd Blood, è scomparso il suono frastagliato e a tratti sovversivo (o "sommersivo" se mai esistesse questo termine ), di contro l'equilibrio raggiunto utilizzando gli stessi ingredienti (quelli che citano sia hyper che Cas) è notevolissimo. Anche per me quindi uno dei dischi pop più raffinati di questo primo semestre!

Cas (ha votato 7,5 questo disco) alle 19:31 del 31 maggio 2016 ha scritto:

"fa tesoro delle esperienze tanto di Cymbals quanto di Blood, e si concentra sulla scrittura - mai come stavolta in primo piano"--> quotone.