R Recensione

7/10

David Karsten Daniels

Fear of Flying

Dovreste dare almeno una possibilità a David Karsten Daniels. Non vi costa nulla. E poi lui è uno che ricambia sempre i favori ricevuti. Non la reclamerà mai, timido e riservato com’è, ma ve la sta chiedendo, una possibilità. Magari l’anno scorso non avete avuto tempo, tutti presi dai Radiohead e dalla loro rivoluzione discografica digitale. Ma David non vi giudicherà per questo. E poi i Radiohead piacciono tanto anche a lui. Allora aveva pubblicato “Sharp Teeth” e quasi non lo aveva detto a nessuno. Oggi ci riprova con “Fear of flying” e con lo stesso discreto silenzio.

Dovete provarci voi, ad avvicinarlo. Credetemi, ha un piccolo regalo per tutti. Magari sarà solo una tenue ballata acustica (“Wheelchairs”, “The caretaker”, “Evensong”), magari sarà qualcosa di più (“That knot unties”, a metà tra Smog e Red house painters), oppure una melodia che sa di malinconica rivincita (“Falling down”), un bozzetto pop (“Everytime a baby is born”, tra Elliott Smith e un Sufjan Stevens ancora più provinciale) o una marcetta country allegra e scanzonata (“Oh, heaven isn’t real”).

Andate a trovare David Karsten Daniels, quando avete un po’ di tempo, e troverete tutti qualcosa da portare a casa. Io, ad esempio, ho trovato “Martha Ann”: è la traccia numero tre, dura due minuti e sei secondi. Ed è la canzone che vorrei cantare alla festa del primo compleanno di mia figlia, se e quando ne avrò una.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 1 voto.
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REBBY 6/10

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