Allo Darlin'
We Come From The Same Place
In effetti noi e gli Allo Darlin veniamo da un posto, se non uguale, un po più simile rispetto a prima, da quando la leader Elizabeth Morris, dopo le peregrinazioni descritte nel precedente Europe, si è stanziata, trovando marito, a Firenze. We Come From the Same Place suona, così, come un disco meno luccicante ed estroverso del precedente: la ricetta indie pop è sempre la medesima, fedelissima alla grammatica base del genere, ma latmosfera è qua più raccolta, un po come negli ultimi, più pensosi, Camera Obscura.
Ma è un raccoglimento caldo, tuttaltro che malinconico, anzi: malinconici sono piuttosto i presupposti, introdotti nellalbum dallukulele intimista di Heartbeat, a segnare la fine del precedente amore («Do you remember when we felt invincible / Im starting to think true romance is fictional»). E se è vero che gli Allo Darlin, da grammatica indie pop di base, per lappunto, spremono sempre un po della timida nostalgia tipica del genere, anche nei momenti più uptempo (Cricket In The Rain, "Bright Eyes"), è altrettanto vero che qua cercano più spesso la riflessione a ritmi bassi, se non persino il pezzo su accordi in minore (Romance And Adventure, splendida, sullimpossibile desiderio di prendere come unavventura ciò che non lo è stato - «Im just tired of being strong»). Ed è curioso, tra parentesi, che in un disco scritto durante un amore realizzato (Santa Maria Novella ne porta le tracce evidenti) ben più diffuse siano le scorie di amore infelice («And the hardest thing we ever have to learn / is when those we love dont love us in return»).
Rispetto ai due dischi precedenti mancano un singolo sbaragliatore e pezzi che si staglino sugli altri (ognuno avrà i suoi: io dico Angela e History Lessons), sicché limpressione di uneccessiva omogeneità, già peculiare della scrittura di Morris e compagni, qua è un po esasperata. In quanto a soluzioni sonore, spicca soltanto, per le chitarre elettriche più sovresposte, la cavalcata di Half Heart Necklace, mentre non convince molto il finale su ukulele e slide di elettrica "Another Year": alla fine è proprio nella routine indie pop che gli Allo Darlin offrono il meglio. Dando la sicurezza dei posti che ci sono familiari anche se non li abbiamo mai visti davvero.
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