R Recensione

6/10

Band of Horses

Cease to begin

Non c’è niente da fare, quando scopri che un gruppo viene da Seattle ti colpisce subito un leggero tremolio della pelle. Vuoi perché ripensi a quella splendida stagione di inizio 90s, vuoi perché hai paura di trovarti di fronte a una rock-band stagionata che cerchi di emulare le gesta dei grandi vecchi di una volta, vuoi una certa arteriosclerosi di base però il tremolio non riesci a mandarlo via.

In realtà quando ti trovavi ad ascoltare Everything all the time scoprivi che le coordinate musicali dei Band of Horses sono tutt’altro: più o meno quel campo indie-pop in cui rientrano gli Shins e i My Morning Jacket e il cui punto di riferimento fondamentale sono Neil Young, i Flaming Lips di The soft bulletin e qualcosa dei Mercury Rev. Non era neanche male quel disco d’esordio (datato 2006) che aveva il solo grande difetto di essere eccessivamente derivativo (difetto ahimè che sembra estendersi a gran parte dell’ultima ondata indie di questo periodo) rispetto ai mostri sacri dei 90s. Everything restava comunque un promettente pop-rock a tinte romantiche ed eteree e apriva la strada a questo Cease to begin, disco più variegato ma ben ancorato ai precetti musicali già mostrati dal gruppo.

Continuano quindi ad esserci netti rimandi a Flaming Lips (la ballatona No one’s gonna love you che deve molto anche ai Coldplay, The general specific), e Shins ma fa il suo ingresso un country-rock che deve molto al vecchio Neil Young e ai Wilco (Ode to LRC, Detlef Schrempf); spesso però la malinconia diventa scontata e non si riesce a evitare qualche piccolo sbadiglio (che sia l’eterea Window blues o la sfuggente Lamb of the lamb). Alla fine i pezzi più freschi sono senz’altro i più tirati: Is there a ghost, Marry song e Cigarettes, wedding bands trascinano con un rock incisivo e avvolgente grazie a splendidi intrecci di chitarre e accelerazioni alla Trail of Dead su cui si innesta il cantato pop di Ben Bridwell. Rimane però l’impressione che il balzo in avanti non sia riuscito, nonostante un disco tutto sommato piacevole ma non certo imprescindibile.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 2 voti.
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