R Recensione

9/10

Cats On Fire

The Province Complains

Provengono da Turku, nella ghiacciata Finlandia, questi quattro "gattini infuocati" dall'aspetto tremendamente eighties, tanto che a prima vista sembrerebbero l'ennesimo gruppetto (mi si permetta il termine) "indie-fashion", a braccetto con i tanto elogiati e griffati "caiser chips" e compagnia bella.. Niente di più sbagliato.

"The province Complains", il cui titolo è associato ad un aneddoto (che non verrà svelato...) contenuto nel curatissimo booklet di questo loro strepitoso primo album ufficiale, già preceduto da due dignitose Demo ("The Empty town Demo" del 2002 e "Seelonce Mayday Demo" del 2005) e da tre fantastici Ep ("Solid Work" del 2003; "Happiness is Chemestry” del 2004 e "Drawn the Rains" del 2006).

Dovendo necessariamente fare dei paragoni, risulta inevitabile accomunare la meravigliosa voce di Mattias Björkas con quella di un giovane Morrissey, come allo stesso modo  vanno relazionate molte ritmiche presenti, che possono certamente portare alla memoria il post punk dei Felt o dei The Jam ("Draw the Reins" non potrebbe che emozionare il buon vecchio Weller): ma vi è di più.

    Sino dall'inziale "I Am The White Mantled King" le chitarre jangly, il falsetto accennato della voce caldissima, le delicate tastiere che rispolverano suoni ottanta tra Sarah Records e c-86, producono una sorta di incanto anche all'attenzione del più avveduto ed esperto ascoltatore, che implacabilmente si lascia travolgere.

 "Astray" inizia con un irresistibile giretto cabaret deliziato dalla pulitissima chitarra e termina con un sapiente jazzegiato trombone; "Higher Grounds" rasenta la perfezione: già presente nel precedente Ep "Draw the Reins" e cantata dal batterista Henry Ojala, risulta in quest'album equalizzata in modo a dir poco stupefacente; il valzer triste di "Heat and Romance" rivela il lato più romantico e decadente, e quando una fisarmonica accompagna l'intervento della seconda voce femminile per le orecchie è una delizia.

"The Smell of an Artist" possiede fascino da vendere e si arrischia, ma con immensa naturalezza, associando alle chitarre poppettose una trascinante tastiera wave; I neanche due minuti di "Chain of Saint" e la biografica "If You Must Tell Him" sono semplice e riflessivo cantautorato di impronta britannica.

La brevità del disco è pari alla sua intensità ed immediatezza, e quando con sorpresa ci si rende conto che la coda è segnata da "End Of Straight Street" si cerca di capire cos’altro ci sarebbe potuto essere ancora per render satolla la nostra brama di pop music, rasserenati comunque dal fatto che questi ragazzi son giovani ed a quanto pare instancabili compositori. E se non si sarà così reiteranti da elogiare i "Cats on Fire" ancora una volta nel finale di questa paginetta, ribadendo la nostra folle ammirazione per questo ensamble baltico, lo si sarà di certo nel premiare quello che indubitabilmente è uno dei più morigeratamente impeccabili lavori del 2007.

V Voti

Voto degli utenti: 7,7/10 in media su 22 voti.

C Commenti

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doopcircus (ha votato 8 questo disco) alle 0:17 del 29 marzo 2007 ha scritto:

Molto bello, ma ...

Molto bello davvero questo dischetto: twee confezionato con tutti i crismi. Anche la recensione è ottima. Ma la copertina: quanto è BRUTTA la copertina ?

Comunque, ribadisco, gran bel dischetto.

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 13:03 del 12 maggio 2007 ha scritto:

Bel disco

Io ci ho trovato molto soprattutto della produzione più pop dei Cure oltre che qualche influenza dei Beatles (la seconda traccia soprattutto).

rael (ha votato 7 questo disco) alle 14:47 del 12 luglio 2007 ha scritto:

una sorpresa piacevolissima, di una leggerezza intrigante.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 12:44 del 18 ottobre 2007 ha scritto:

si tratta degli smiths reinterpretati in chiave post-punk, lo sò...ma insomma, sono proprio belle ste canzoncine...al diavolo la pignoleria, otto!

neonlicht (ha votato 8 questo disco) alle 0:33 del 11 dicembre 2007 ha scritto:

§

gran bel disco!

di certo per gli appassionati del genere un altro piacevole giorno da aggiungere nella propria "collezione" e a sprazzi un disco per tutti.

voce smithsiana, meno fastidiosa del solito...melodie altrettanto smithsiane bagnate con gli ultimi lavori dei belle e sebastian che detto così potrebbero far storcere il naso invece si presentano come un'ottima soluzione!

eterogenei al punto giusto e mai rindondanti

questo disco si lascia ascoltare e ben più di una volta...piacevolissima scoperta!

Nadine Otto (ha votato 9 questo disco) alle 22:35 del 11 dicembre 2007 ha scritto:

La nuova umiltà

Grandi davvero... dal vivo spezzano... e sono simpatici pure... uno dei dischi dell'anno! voto:9

prettyvacant (ha votato 8 questo disco) alle 18:08 del 12 dicembre 2007 ha scritto:

la copertina mi fa impazzire!

il disco è la mia sorpresa del 2007. in tempi di exit poll di fine anno lo metto fra i primi 5 senz'altro! bella rece.

prettyvacant (ha votato 8 questo disco) alle 18:09 del 12 dicembre 2007 ha scritto:

ps:io veramente non ci trovo nulla dei belle and sebastian.

Truffautwins (ha votato 10 questo disco) alle 3:42 del 21 ottobre 2008 ha scritto:

Brilliant Cats

Sono vitali i Cats on Fire e si sente. Al primo ascolto di I am the white-mantled king hai la sensazione di conoserli da sempre, poi ti accorgi della somiglianza con Morrissey, ma ti piaccono ancora di più, bellissima. Premi avanti, cerchi nuove emozioni e le trovi. Echi di pop anni '80 ovunque. Un album senza punti deboli, e con gioiellini pop che brilleranno in eterno...scopriteli.

Truffautwins (ha votato 10 questo disco) alle 3:47 del 21 ottobre 2008 ha scritto:

RE: Brilliant Cats

casadivetro (ha votato 9 questo disco) alle 5:47 del 23 marzo 2011 ha scritto:

a me mi piace il pop

Ben suonato, ben prodotto, quando le canzoni ci sono c'è poco da aggiungere.