R Recensione

6,5/10

Ducktails

St. Catherine

Matt Mondanile continua, parallelamente al lavoro con i Real Estate, a riplasmare il suo progetto Ducktails, sbocciato come momento di sperimentazione free-form e jam di sbrodolamenti hypna (facevano da chioccia, non a caso, etichette come Not Not Fun e Olde English Spelling Bee, il top, allora, nel genere) e poi lentamente indirizzato verso un indie pop dal sapore sonnolento e psichedelico assieme. “St. Catherine” mette un po’ insieme le due maniere, con l’aggiunta di una spolveratura più eterea, favorita dalle frequentazioni diffuse, ultimamente, tra Mondanile e Julia Holter, che collabora qua a un paio di episodi.

La copertina e i titoli, in effetti, rimandano a una coloritura persino spirituale (“St. Catherine”, “Medieval”, “Church”, “Heaven’s Door”), e il disco è stato rifinito in fase di produzione da Rob Schnapf, co-produttore dei dischi migliori di Elliott Smith. Aleggia, insomma, un che di classico, come se Mondanile avesse voluto pubblicare il suo disco della maturazione, e una maturazione particolarmente soft e pensosa. Mancano, rispetto a “The Flower Lane”, i tocchi elettronici più guasconi, anche dove ce li si aspetterebbe (“Headbanging in the Mirror” è scritta con James Ferraro, il cui tocco però non si nota per nulla: psych-pop Real Estate puro), mentre dominano chitarre più (“The Laughing Woman”) o meno (“Into the Sky”) sfiancate, vocalizzi impigriti se non proprio edenici (“Reprise” o “Heaven’s Room”: gorgheggia la Holter), archi e (?) clavicembali (“Surreal Exposure”), pezzi strumentali che recuperano i primi dischi (“The Disney Afternoon”, “Krumme Lanke”).

È un disco di rilassamento slombato e solo un po’ drogato, “St. Catherine”, che ha i suoi picchi nel vortice di wah-wah  au ralenti che fagocita l’arpeggio della title-track e nella struttura ritmica e melodica più solida di “Medieval”. Altrove il rischio è un infiacchimento eccessivo, che a volte va a finire nelle vegetazioni afose e opache dell’ultimo Washed Out, o nei pezzi un po’ mancati dell’ultimo Real Estate.

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 4 voti.
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hiperwlt 6,5/10
loson 6,5/10
Cas 6,5/10

C Commenti

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Dr.Paul alle 2:37 del 12 luglio 2015 ha scritto:

sì niente di esaltante ma godibile.....

loson (ha votato 6,5 questo disco) alle 17:27 del 13 luglio 2015 ha scritto:

D'accordo su tutto, pure sui picchi: Title Track, Medieval, a cui aggiungerei Church, forse la migliore tra i pezzi "sbilenchi" dominati dalle tastiere, per di più graziata da un ritornello indimenticabile a due voci maschio/femmina. Targ sempre una certezza, colonna di SdM che però resta - per fortuna - "still crazy after all these years" (cit.) :*

target, autore, alle 11:43 del 14 luglio 2015 ha scritto:

Crazy column! Grazie mille, Los. In effetti Julia Holter ci mette molto di suo nella melodia altissima di "Church" (non so, tutto quello che lei tocca mi sembra volare a centinaia di metri dalla terra - ma senza perderla di vista). Ignoro se i due, Mondanile e Holter, stiano assieme: sono sempre lì che cinguettano, e lui l'ha pure seguita nel tour europeo. Se non lo sono, comunque, io alla Holter presto invierò una proposta ufficiale di matrimonio.

loson (ha votato 6,5 questo disco) alle 12:44 del 14 luglio 2015 ha scritto:

Se la cosa va in porto sorgerà un conflitto di interessi mica da poco ahahah Lei talentuosa, indubbiamente. Fatico a seguirla per la durata di un disco, anche dell'ultimo che cmq resta il migliore, ma i suoi numeri li ha. Bello il singolo nuovo, semplice semplice, a suo modo toccante.

LucaJoker19_ (ha votato 6 questo disco) alle 18:09 del 11 ottobre 2015 ha scritto:

a me invece piace un botto into the sky, al contrario non proprio apprezzata dal recensore. per il resto album leggerino, ma piacevole. anche a me da l'idea di un che di classico, eterno.. (peccato che invece i più se lo sono già dimenticato questo disco). sembra di stare in paradiso, fatto di case dallo stile romano, come quella che si vede in copertina.. sufficienza , nulla di piu.. non li conoscevo questi ducktails francamente..

Cas (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:37 del 4 dicembre 2015 ha scritto:

molto graziose Into the Sky, St.Catherine, Church (nobilitante la collaborazione con la Holter, anche in un brano come Heaven's Room).. l'album scorre bene ma nel complesso lascia poco il segno. quanto ha bisogno di Martin Courtney, Mondanile, per bucare lo schermo?

target, autore, alle 17:17 del 8 aprile 2017 ha scritto:

Ragazzi, non so in seguito a quale distorsione universale, ma sono diventato un promoter. Ho organizzato una data a Ducktails + James Ferraro: Venezia, Biliardi, 18 maggio. Si promette una serata epica. (Che segnerà anche la fine della mia carriera da promoter, breve ma intensa).