El Perro del Mar

From The Valley To The Stars

Sarah Assbring aka El Perro Del Mar, l’intrigante svedesina dal colorito perlaceo, amica e collaboratrice di Jens Lekman con il quale ha mosso i primi passi nello showbiz quattro anni orsono, giunge al suo secondo album dopo un esordio sicuramente non memorabile ma che lasciava intravedere discreta abilità compositiva ed una felice attitudine per arrangiamenti sixties minimali, leggiadri, armoniosi.

Non si discosta molto da questa formula il nuovissimo From The Valley To The Stars, circa sei mesi di gestazione quasi per intero trascorsi nel proprio studio di Goteborg e per il quale la Assbring ha curato anche la produzione.

Scompaiono quasi del tutto le chitarre acustiche, per lasciare spazio a brani dall’intelaiatura pianistica, l’accompagnamento old-fashioned di You Cant’t Steal A Gift sorregge la nivea linea vocale di Sarah, laddove squillanti fiati di tromba (e flauti) tratteggiano l’umore ottimista della traccia, cosi come Somebody’s Baby, l’ideale input per primaverili passeggiate mattutine al parco.

Altrove il mood si ripresenta per quello che è la naturale inclinazione d’animo della Assbring, la delicata dolcezza di Glory To The World e How Did We Forget? è pomellata da un retrogusto malinconico degno d’una pellicola in bianco e nero di Truffaut, mentre Do Not Despair e Happiness Won Me Over indossano una propensione spirituale, quasi religiosa, originata dall’incedere solenne di organi...ecclesiastici.

Curiosa la efficace formula magica per la meditativa Inner Island, colonna sonora per viaggi lisergici in overdose da succo d’arancia.

Un lavoro privo di rilevanti picchi verso l’alto ma certamente gradevole, manca ancora l’intuizione genialoide per il salto di qualità, aspettiamo fiduciosi.