V Video

R Recensione

9/10

Flotation Toy Warning

Bluffer's Guide to the Flight Deck

Questo è probabilmente uno dei più grandi album di debutto della storia e, mi espongo al pubblico ludibrio, il miglior disco del 2004, superiore anche all'acclamato esordio degli Arcade Fire

I Floating Toy Warning sono una band di difficile definizione. Se proprio si vuole incasellare la loro musica, sono una via di mezzo tra Sparklehorse e Mercury Rev. Ma il loro sound è assolutamente originale.

Nascono a Londra nel 2011 e tre anni dopo escono con questa raccolta di canzoni. "Bluffer's Guide to the Flight Deck" è l’unico lavoro di un gruppo che in pochissimi conoscono e che molti hanno dimenticato, ed è dotato di una fantasia illimitata; è onirico, denso, luminoso, geniale. Un album evocativo, fuori dal tempo, nel senso che non appartiene al suo tempo ma che potrebbe appartenere ad ogni tempo. Tutte le canzoni brillano di luce propria pur essendo parte di un’unica entità. Tra ballate alla Flaming Lips e l’esempio dei Sigur Ros l’album tiene l’ascoltatore come sospeso nel vuoto e le tracce sembrano far parte di un unico grande sogno. Il fatto che siano poche le  melodie fischiettabili non è un difetto ma è dovuto alla complessità di un lavoro che raramente in ambito pop viene effettuato sulla composizione di musica e testo. E’ un album ipnotico che ritorna in mente in maniera ciclica. "Popstar Searching Oblivion", "Donald Pleasence", "Fire Engine On Fire pt.1" e "Even Fantastica" dovendo scegliere sono gli episodi migliori ma ognuno può trovare le sue preferite senza paura di sbagliare. In nessun secondo si ha l’impressione di una caduta di tono. Anche nell’ ultima "How the plains left me flat" non si ha mai la voglia di saltare delle parti, ma si rimane catturati dalle poche parole e dalla molta musica che fluttua come uscita da un megafono rotto. Rimane comunque un album non facilmente catalogabile, che non ammicca all’ ascoltatore, totalmente libero da archetipi e schemi preconfezionati che deve essere riscoperto perché dotato di quella lucentezza ed ispirazione che un’opera d’arte, per essere definita tale, deve obbligatoriamente avere.

L’unico difetto di questo lavoro è che non ha avuto un seguito. O forse è meglio così, diventando di fatto un’unica, immensa luce che brilla in fondo al mare. 

V Voti

Voto degli utenti: 8,4/10 in media su 6 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
Cas 8/10
gramsci 9,5/10
motek 6/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 12:16 del 7 giugno 2016 ha scritto:

gran bel disco che mescola con gusto Mercury Rev, Black Heart Procession, indie rock in stile Grandaddy... ingiustamente sottovalutato, anche se a mio parere la seconda parte del disco si affievolisce un po', smorzando la carica dei primi favolosi pezzi.

LucaJoker19_ (ha votato 10 questo disco) alle 23:30 del 9 giugno 2016 ha scritto:

"Questo è probabilmente uno dei più grandi album di debutto della storia e, mi espongo al pubblico ludibrio, il miglior disco del 2004, superiore anche all'acclamato esordio degli Arcade Fire. "

che dire una frase bomba del genere mi ha fatto saltare dalla sedia . giuro che non li ho mai sentiti . ho già messo l'album pronto su spotify , nel week end me lo gusto . mi aspetto di tutto .

LucaJoker19_ (ha votato 10 questo disco) alle 23:47 del primo luglio 2016 ha scritto:

senza mezze misure , 10 ! stratosferico.. condivido ogni lettera del recensore , perla rarissima che brilla di luce propria . suona da classico senza tempo, e spero che qualcuno che gli renda giustizia .