R Recensione

5/10

Hot Chip

One Life Stand

Arrivati al loro 4° parto discografico, I nerd per eccellenza Hot Chip si sono divertiti nel loro excursus musicale a giocare con tutto l’armamentario di tastierino e campionatori in dotazione ad ogni “secchione” e “fallito” che si rispetti del nuovo millennio.

Quel piccolo gioiellino electro pop che corrisponde al nome di The Warning è ormai entrato in pianta stabile negli hard-disks da milioni di terabyte di ogni hipster sparso sul pianeta terra, ed in cima alle playlist di Ipod Touch dotati di cuffione stratosferiche come non se ne vedono nemmeno nelle sale d’incisione.

Al seguito del notturno Made In The Dark, arriva in questi giorni One Life Stand, appunto loro quarta creazione discografica. Devono essersi fatti un bel bagno caldo nel soul della Motown i cinque loser Newyorkesi, dato che l’album suona maledettamente soul e r&b, unito al loro caratteristico sound indie-dance ammiccante.

Miraggio che però dura il tempo di due tracce.

Dove Thieves In The Night risulta una canzone indie-dance di ottima fattura e piglio melodico che fa shakerare le chiappe, e l’incedere di batteria di Hand Me Down Your Love suona come un Otis Redding che ha sbagliato candeggio e processato al 2.0, la fruizione si appesantisce con lo scorrere delle tracce.

Colpa di una eccessiva sbandata modaiola del quintetto, che inverte la marcia verso un sound più classicamente pop-dance, e allontanandosi da quella scrittura sagace e intelligente che sapeva coniugare melodie catchy, ritmi coinvolgenti, e testi timidi e ricchi di pathos adolescenziale. 

Quella I Feel Better che sembra uno scarto della bruttura prodotta da Chris Cornell e Timbaland, la cassa tamarra della titletrack da finestrino abbassato, braccio fuori, e camicetta aperta che lascia trapelare una catenazza d’oro sotto un mare di pelo folto incastonato sul petto, fa rabbrividire.

La ballata vagamente new wave Brothers, e i giochini vocali di Slush (quell’ “hammalla hammalla hammalla hammalla” a lungo andare irrita parecchio) cedono il passo all’anonimato di Alley Cats, e all’hit da m2o We Have Love.

Inveisce su questo corpo morto la dance anni ’70 di Take It In, e l’elettroencefalogramma si appiattisce inesorabilmente.

Dove sono finiti i genietti pop di Boy From School??

Quesito che farebbe gola alla redazione di Chi L’Ha Visto?

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 7 voti.

C Commenti

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target (ha votato 5 questo disco) alle 15:01 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Mah. I Pet Shop Boys, a 50 anni suonati, scrivono cose molto migliori di queste. Sopravvalutati, anche se qualche bel pezzo lo trovano sempre ("Thieves in the night").

Luca Minutolo, autore, alle 16:44 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

I pet shop boys non li ho mai sopportati....Troppo patinanti...

loson alle 17:51 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE:

"patinanti" mi piace... ;D

Utente non più registrato alle 12:43 del 29 gennaio 2010 ha scritto:

WTF

Questa recensione non mi piace proprio, più legata allo scenario in cui si inseriscono gli Hot Chip che non al disco in questione e di certi paragoni non colgo il nesso, I Feel Better assomiglia più ad un brano di Madonna di Like a prayer che non ad uno scarto di Timberland e Cornell (??). Poi l'apoteosi si raggiunge accusando di nerdismo il gruppo, chi accusa un nerd di essere nerd non è un nerd a sua volta? XD.

AIl disco lo sto ascoltando e mi sta piacendo e tutta questa acrimonia nei confronti del gruppo proprio non la comprendo.

Luca Minutolo, autore, alle 8:15 del 30 gennaio 2010 ha scritto:

sono sempre stato un estimatore di questo gruppo, ma in quest'album il piglio melodico l'han veramente perso per strada, ad eccezione delle prime due tracce. E poi sulla questione Nerd, non Nerd, il giochino di parole semplificato è una sorta di "specchio riflesso"

Non so, magari i 5

Utente non più registrato alle 13:12 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Disco a due velocità, preferisco di gran lunga la seconda parte alla prima (da Slush) dove sono presenti gli episodi più interessanti. Certamente si sono sprecati meno questa volta.

salvatore (ha votato 7 questo disco) alle 12:19 del 2 marzo 2010 ha scritto:

Io il cd lo trovo caruccio. Vero, alcune canzoni non sono particolarmente ispirate, ma altre (one life stand, slush, alley cats, take it in, hand me down your love, thieves in the night e sono già a quota 6) piacevoli parecchio. Insomma, giudizio decisamente positivo: 7-- (il mio voto ai compiti di mate al liceo)