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R Recensione

7,5/10

It's a Musical

The Music Makes Me Sick

Registrare le tracce in serata, uploadarle sul myspace e rendere agibile lo streaming entro il mattino seguente.

Non è certo questa una novità strabiliante nel 2008, ma è l’attitudine "do it yourself" alla quale il duo It’s a Musical non ha inteso rinunciare per il suo esordio su etichetta Morr Music.

Ella Blixt e Robert Kretzschmar sono nomi già noti agli addetti ai lavori e appassionati di indie-something, la ragazza svedese è attiva da tempo con vari progetti, non ultimo il recente lavoro a nome Bobby & Blumm, il tedesco Robert, batterista con la passione per gli strumenti a fiato, traccia i suoi primi propositi di conoscenza sommaria pop nei misconosciuti Lady Boy.

Questo The Music Makes Me Sick, album suonato quasi interamente senza chitarre, è un semplice disco di radioso indie pop dai tratti somatici carezzevoli, si potrebbe dire... nulla di nuovo sotto il sole del già popoloso panorama della indipendent popular music internazionale, ma a fare la differenza è l’elevato standard qualitativo delle singole tracce, un songwriting sempre in grado di raggiungere vertici espressivi ragguardevoli ed in cui il citazionismo di base è solo il punto di partenza per elaborare paesaggi sonori di grande appeal.

La titletrack è il frizzante singolo di lancio, ancora più riuscite sono Ball Of Joy, un sintetico refrain su batteria sincopata e percussioni festaiole, Pain Song, le cui strofe si poggiano su un organo simil-Bontempi per poi aprirsi in un chorus che richiama lo Jens Lekman da bisboccia.

Tra un profluvio di trombe varie, piano/organi, vibrafoni, si distendono le dodici tracce di The Music Makes Me Sick, tra continui cambi di tempo e un drumming particolarmente pungente e mai prevedibile, e se il sinistro incedere di What Do I Know coabita con una linea vocale presa a prestito da Bjork, Lazy parte scarna e malinconica per terminare col passo sontuoso del Burt Bacharach migliore, Dinosaur fa tornare alla mente The Whitest Boy Alive ed i residui del new acoustic movement, Dudu con batteria e piano in gran spolvero lascia trasparire, tra le righe, un insospettabile slancio Northern Soul dei ragazzi, You Make Me Real mette in luce la passione sixties per mods e lambrette traendo ispirazione dal patchwork di modernariato dei Pizzicato Five.

E' la vena compositiva, la freschezza dei brani, l'originalità del linguaggio musicale a fare la differenza in The Music Makes Me Sick, virtuoso ed amatoriale allo stesso tempo, di un gustoso semplicismo di spessore, non sarà questo il lavoro più sperimentale di casa Morr, ma è sicuramente tra le migliori uscite dell'anno per la label tedesca.

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REBBY 6/10

C Commenti

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REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:25 del 29 ottobre 2008 ha scritto:

Che coincidenza! L'ho ascoltato per la prima volta ieri sera, talvolta distratto da tranquille

discussioni familiari, e mi pare di aver capito

che non sarà sgradevole riascoltarlo. Sono rimasto

un pochino perplesso da alcuni intermezzi musicali

con "l'organetto" che tracciava melodie che al

primo (per carità non attento) ascolto mi sono sembrate qualche volta banali, ma i "momenti cantati" sembravano piacevoli. Certo ho già

abbandonato la speranza di aver trovato in casa

Morr un gioiellino del livello del The go find

dell'anno scorso.

Dr.Paul, autore, alle 21:31 del 29 ottobre 2008 ha scritto:

si the go find dello scorso anno è impareggiabile!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 14:43 del 10 novembre 2008 ha scritto:

"Strano" CD dove le canzoni più carine sono in fondo: You make me real, Circus, What all people

Know e Take off your t-shirt. Il resto è per me un

"popettino nordico" andante ma non troppo che non

soddisfa quasi mai il mio palato, cosa del resto

che succedeva l'anno scorso con Lekman e, tanto tempo fa, con gli Abba.