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R Recensione

7,5/10

L'orso

L'Adolescente

Guidati dall'autore dei testi Mattia Barro, quelli de L'orso sono entrati di prepotenza nello scenario indie di Garrincha e si sono imposti come uno dei gruppi più promettenti e di maggior successo, secondi solo forse a Lo Stato Sociale.

La loro ascesa nel panorama più o meno underground italiano inizia con questo ep, "L'Adolescente", primo di una trilogia dedicata probabilmente alla vita preuniversitaria ed universitaria di Barro. In particolare, come si evince dal titolo, questa raccolta di cinque pezzi parla del periodo adolescenziale. La scelta tematica, assieme a una formazione inizialmente ridotta (ai tempi di questo ep gli unici componenti del gruppo erano Barro alla chitarra e Tommaso Spinelli al basso), si risolve in un piccolo gioiellino acustico costruito su soli cinque strumenti: chitarra acustica, basso, ukulele, tastierino e flauto.

Il primo brano, Ottobre come Settembre, è diventato uno dei cavalli di battaglia del collettivo milanese: il testo, elaborato con una serie di giochi di parole a presa rapida sul cuore, è sostenuto da un allegro quanto semplice giro di accordi e una buona linea al basso.

Se musicalmente L'orso punta (o puntano?) a un sound gioioso e spensierato, dal punto di vista testuale probabilmente in questo ep Barro paga l'esperienza de Le Luci della Centrale Elettrica. Non si può infatti notare una deriva vagamente brondiana delle lyrics dei loro pezzi quando prova a tuffarsi in qualche metafora più ardita.

La seconda traccia, Acne Giovanile, è tutto un programma fin dal titolo: su una trama di accordi all'ukulele si dipana un cantato veloce, e qui vengono tradite, invece, le reminiscenze hip hop di Barro, mai negate nel corso delle interviste, in particolare all'altezza del ritornello, dove le parole, metricamente incastrate ad arte, suppliscono ai limiti canori della pur discreta voce del cantante. Completamente opposta è l'atmosfera che si respira nella successiva (Quando poi per tutto il) Weekend, dove il tastierino di cui sopra si arrampica su due accordi di ukulele e la melodia vocale raggiunge livelli quasi eterei, a conferma del carattere quasi stilnovistico del testo (che parla di una ragazza "pura" e "purificatrice" inutilmente attesa).

Se per quanto segue dovessi venir meno a un certo rigore analitico, non vogliatemene male, ma si tratta di uno dei miei pezzi preferiti, in questo ep e forse in assoluto: Parlami della tua Gioventù è costruita sulla presenza di due chitarre, ritmica e melodica, e su un testo che, complice la sua orecchiabilità, ben si presta a diventare inno di certi pomeriggi tardo-adolescenziali (passatemi la reminiscenza brizziana), non senza nascondere un certo gusto vintage per il sentimento della nostalgia, che in generale domina tutto l'ep e conferma la sua onnipresenza nel mondo indie italiano.

Chiude l'ep Cento Euro, furbescamente costruita su una linea di basso pigra che si fa invadere, come già nella traccia 4, da due chitarre, di nuovo ritmica e melodica. Stavolta il testo è meno ispirato, e sembra quasi che serva solo a coprire la base musicale che ha degli spunti molto buoni.

In sostanza, L'Adolescente è il primo lavoro di un gruppo che ha ben assimilato certe lezioni indie-folk sull'uso di chitarre di accompagnamento e arpeggi, che sono sempre molto freschi. Assieme al carattere dichiaratamente pop delle canzoni (certi coretti in coda ai pezzi puntano all'orecchiabilità), tutto questo fa de L'Adolescente un ep allegro e spensierato, in linea con i modelli che il gruppo si era preposto; è solo pop, ma va benissimo così.

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Giuseppe Ienopoli alle 19:07 del 5 novembre 2013 ha scritto:

... al primo ascolto si resta senza parole ... al secondo pure!

Non sai dire se ti piace o no ... apparentemente sembra una minchiata ... e siamo al terzo giro ... sembrano i figli di Iacchetti con le canzoncine bonsai al Mauriziocostanzosciò oppure i cugini dei lunapop ... no è veramente una minchiata! ... ultimo giro ... ci sono! ... sono solo tre "adolescenti" che hanno marinato la scuola ... il primo legge pensieri sparsi da un quaderno/diario e gli altri due strimpellano a tempo con le chitarre ... sono irritanti ma non infastidiscono ... basta così ... per oggi!

... mi resta una sola curiosità ... che sapore avrà la birra che vendono i pakistani?! ... e soprattutto ... quanto costa una birra pakistana!?

Marco_Biasio alle 20:48 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Mi preoccupa sempre di più questo fatto per cui io comincio ad essere completamente d'accordo con te...

Marco_Biasio alle 20:50 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Solo che per me sono irritanti ed infastidiscono, oltre ogni misura. Modestissimi nell'arrangiamento (il peggior Beirut e qualcosa dei Kings Of Convenience più dozzinali) e con dei testi che farebbero invocare il genocidio anche al pacifista più incallito del mondo.

Sor90 alle 23:07 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Marco, ricordo che ne abbiamo già parlato. Sui testi mi trovi abbastanza d'accordo (Cento Euro è oscena, mi imbarazza ascoltarla). Però io penso che dai tre EP che hanno pubblicato prima del disco di quest'anno, si possono estrare una mezza dozzina di belle canzoni. Io, in particolar modo adoravo il loro stile naif, forse l'unico esempio di twee pop in italiano che mi venga in mente. Ingenuità che a volte effettivamente era eccessiva. Purtroppo col nuovo album gli arrangiamenti hanno fatto perdere quest'atmosfera alle canzoni, dandogli una piega un po' troppo alla "cantautore indie italiano", che non è il male, ma non era quello che mi piaceva. Poi chi è che non ha mai comprato delle birre dai market pakistani su

Giuseppe Ienopoli alle 0:18 del 6 novembre 2013 ha scritto:

… se anche noi due vibriamo all’unisono il merito è tutto dell’Orso zuzzurellone!

Se il fenomeno perdurasse la tua preoccupazione sarebbe legittima ma non preoccupante … al tuo posto temerei di più la tentazione di ascoltare la full trilogy … non ti nascondo di essere già in fregola e prevedo qualche effetto collaterale per overdose … a proposito … e se i testi “marsicani” fossero generati dai fumi delle birre dei pakistani!? … fa pure rima baciata …

Giuseppe Ienopoli alle 13:21 del 7 novembre 2013 ha scritto:

L'Orso non è poi così "malvagio" ... a scorrazzare con insistenza nella trilogy e oltre si trovano, effettivamente, dei motivetti accattivanti e anche molte "perle di saggezza" ... e adesso chi lo dirà a Marco?!