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R Recensione

4/10

MGMT

Congratulations

Dove vogliono andare a parare gli MGMT??

Diciamolo chiaramente, questi due pseudo-freak bellocci e dalle facce pulite vengono portati sul palmo della mano dai critici più o meno illustri del settore, nonostante non abbiano inventato nulla per cui farsela sotto per l’emozione e lo stupore, spacciando la propria miscela musicale come una ventata d’aria fresca all’interno di un panorama piatto; ma sotto la bella busta patinata di colori cangianti si nasconde un minestrone freddo e rancido del giorno prima (un nome a caso: Flaming Lips che hanno suggellato il loro capolavoro più o meno un anno fa).

Aldilà quindi della vena prettamente psichedelica del gruppo, la peculiarità di Oracular Spectacular (loro disco d’esordio) era tutta racchiusa nei suoi ritornelli orecchiabili che rasentavano la giocosità e la spensieratezza infantile, e dalle atmosfere danzereccie electropop strabordanti di synth gommosi, qui completamente accantonate per lasciare spazio completo alla loro verve pop-psichedelica.

Per Congratulations dunque Ben Goldwasser e Andrew Van Wyngarden lasciano in standby i propri laptop e inseriscono i jack negli amplificatori, lasciando un vuoto evidente nelle loro composizioni.

Denudati della crosta di synth, gli scheletri escono a galla.

Laddove la title-track è una ballata annegata in una atmosfera eterea di pianoforti e I Found A Whistle splende di un organo dalla vena malinconica, esplodendo in un climax corale da coro gospel sotto acido, It’s Working difetta nella sua eccessiva atmosfera barocca di clavicembalo e percussioni. Il parto di Syd Barrett in orbita sullo space-shuttle in rotta suicida verso il sole.

Tributo all’anti-eroe indie punk Dan Tracey (leader della seminale band dei Television Personalities) nella canzone titolata Song For Dan Tracey (la fantasia al potere!!), che affonda nella solita atmosfera sci-fi da b-movie fantascientifico fra vocine in falsetto, inserti d’organo e solito e ormai prevedibile crescendo d’intensità nel finale fra beat rubati alle pistolette da guerre stellari che spopolano fra le bancarelle per bambini da festa patronale.

Flash Delirium è l’unico bagliore di una vena compositiva ritrovata ed articolata su di un pop psichedelico a tinte cangianti di ottima fattura, costruito su intrecci di synth decadenti e batteria sostenuta che accelera vorticosamente nel finale. Scivolando fra leggeri fraseggi di chitarra e basso funk che irrompe prepotente al minuto e 45 in un giro melodico asilo-funk da antologia, e pennellato da una leggera melodia di flauto. James Brown seduti al tavolo con i Jethro Tull per una cena a base di funghi accuratamente selezionati da Syd Barrett. Roba da sogni proibiti di feticisti musicali.

Da qui in poi uno spettro di triste mediocrità aleggia in tutto il resto dell’album, come nella prolissa e pedante Siberian Breaks che suona come una qualunque canzone pescata dal mazzo dei Byrds messa in loop per 12 minuti, o il tributo al Re Mida del Rock Brian Eno (si son proprio spremuti le meningi) col suo tiro space-punk sostenuto, ipotetica e goffa colonna sonora di un film sci-fi di serie B.

A serrare inesorabilmente l’unica via d’uscita dal baratro dell’anonimato ci pensa sapientemente la strumentale Lady Dada’s Nightmare che non sfigurerebbe in un remake di Dracula con Pippo Franco nel ruolo di protagonista, che si trastulla a girovagare per le strade buie succhiando sangue col naso dalle giovani vergini anziché coi canini affilati.

Agghiacciante.

Gli MGMT sono andati a parare dal lato sbagliato, ammorbidendo e smussando gli spigoli della psichedelia più acida con gommini pop fluorescenti. Caduto il velo di Maya, la pecca si mostra al pubblico in tutta la sua bellezza effimera fino ad ora celata sotto un mare di sintetizzatori e melodie da dancefloor.

Mossa sbagliata.

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Voto degli utenti: 6/10 in media su 18 voti.

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target (ha votato 5 questo disco) alle 13:54 del 10 aprile 2010 ha scritto:

D'accordo, nella sostanza, con Luca. Se vuoi suonare un pop psichedelico e svalvolato, devi avere dalla tua almeno qualche 'hook'. Qualche melodia che funziona, insomma. Altrimenti è un 'famolo strano' sul nulla, e difatti almeno per una buona metà dell'album si gira a vuoto in modo, per me, imbarazzante ("Congratulations", "Lady dada", "I Found a Whistle"). "Siberian breaks" sono 12 minuti di non-invenzioni (c'è solo un passaggio decente, ai sei minuti: tutto il resto è noia). Salvo una manciata di pezzi ("Dan Tracey", "Flash delirium", "Brian Eno", tutti Flaming Lips e Sparks mescolati e un po' degradati), che comunque non sono all'altezza delle cose migliori da "Oracular Spectacular". Hanno voluto fare i freak artistoidi geniali, ma evidentemente non ne hanno la stoffa: se si fossero limitati, come prima, a scrivere pezzi divertenti, forse sarebbe andata meglio. E poi, madonnalea, 'sta copertina è da denuncia.

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 22:12 del 11 aprile 2010 ha scritto:

mah...io ci andrei cauto con la stroncatura! sì alcune parti sono ridondanti ma insomma sono gli MGMT, sobri non potevano essere! eeehhh....da ascoltare con piu attenzione, ripasso!

target (ha votato 5 questo disco) alle 22:38 del 11 aprile 2010 ha scritto:

Ma infatti non si critica la non-sobrietà, ma la non-inventività! Sì, poi qualcosa di buono c'è, però... Anche dopo 3-4 ascolti mi sembra un disco povero di idee.

Cas alle 23:51 del 11 aprile 2010 ha scritto:

accidenti, la mia curiosità di ascoltare questo disco sta aumentando giorno dopo giorno. il singolo, sinceramente, lo trovo un gran singolo. loro mi stanno simpatici e lo scorso album era molto piacevole.

ho fiducia, dai.

Luca Minutolo, autore, alle 8:44 del 12 aprile 2010 ha scritto:

Come ho già detto, il pregio principale degli MGMT consisteva nelle soluzioni melodiche che strizzavano l'occhio alla dance, quì totalmente assenti a favore di una psichedelia piatta, trita e ritrita...Al confronto i Flaming Lips, nello stesso ambito psichedelico, solo un anno fa e dopo 10 anni di onorata carriera hanno confezionato un album originale e fresco pur ricalcando la psichedelia "classica", cosa che invece gli MGMT hanno propinato senza alcun bagliore di originalità e novità...

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 21:28 del 12 aprile 2010 ha scritto:

ma non saprei, cito un tuo passaggio : Oracular Spectacular (loro disco d’esordio) orecchiabilità che rasentava la giocosità e la spensieratezza infantile. verissimo, ma in questo disco c'è ancora tutto cio', meno orecchiabilità immediata forse, ma giocosità e spensieratezza ne sento a iosa! ecco so di essere in minoranza, ma a me il disco dei flaming lips non ha lasciato nulla proprio perche passatista (vecchio, muffoso) e soprattutto serioso (troppa acqua è passata sotto i ponti). poi forse già sai che io nn concepisco le critiche feroci quando si parla di derivatismo per gruppi come interpol e post punk via dicendo, e non si usa la stessa moneta per le cose psych o folk (considerazione generica eh)!! ma sono in minoranza accetto il verdetto!

tornando a bomba sull'album in questione, a me piaciucchia, chiaramente fra un mese non lo ascolterò piu, ora mi diverte ascoltare un cut-up di citazioni puramente random....ma che incredibilmente riescono a convivere nello spazio piu o meno dilatato dei brani. siberian breaks richiede un bello sforzo per stargli dietro, continui cambi di tempo e di mood solo apparentemente ad catzum, almeno io la vedo cosi. se nn ricordo male nella 7 mi è sembrato di sentire (sempre sulla onnipresente base psych) elementi surf pop e una post wave al limite dello ska, nella 8 una specie di brian eno + japan, nella 9 addirittura gli Air duettare con i cockney rebel, ogni volta che lo riascolto trovo qualche appiglio razionale differente, è questo mi intriga. certo un casino del genere senza giocosità e spensieratezza sarebbe da voto 1/10, qui però l'impressione del cazzeggio e della simpatica presa x culo è costante ma non invadente!

a chi lo deve ancora ascoltare consiglio (banalmente) di non fermarsi al primo o secondo ascolto!

synth_charmer (ha votato 7 questo disco) alle 23:00 del 12 aprile 2010 ha scritto:

sono più in linea con Paul. Si sono rimessi in gioco, e il disco non è un capolavoro ma neanche un fiasco. Si lascia ascoltare in maniera godibile, un easy listening con il giusto effetto trasognante. Se dobbiamo guardare alle loro spalle, il livello del loro primo disco non è poi così elevato, qui ci guadagnano di sicuro in eleganza. Più ricco e interessante di tanti altri dischi di quest'anno. Siberian Breaks piace abbastanza anche a me.

loson (ha votato 4 questo disco) alle 12:25 del 26 aprile 2010 ha scritto:

Ascoltato due volte e non sento l'esigenza di andare oltre. A parte i due brani finali piuttosto carucci (azzeccatissimi i riferimenti che citi, Paul!), il resto è tedio puro. Le melodie ci sono (anche se abbastanza insipide, lontane dalla "catchiness" profusa nel disco precedente), così come non mancano estro e voglia di divertirsi con cut-up e collage di citazioni. Peccato che tutto questo divertimento, durante l'ascolto, si disperda nel nulla.

lev (ha votato 5 questo disco) alle 23:15 del 7 agosto 2010 ha scritto:

io l'ho ascoltato 4-5 volte e sono daccordo con matteo.

sipizzi alle 1:04 del 11 luglio 2011 ha scritto:

Ma chi ha consapevolezza qui??

Ebbene, personalmente ritengo necessario dover dire che la produzione del disco "Congratulations" non sia sullo stesso piano del primo, "O.S", ma, mi rammarico dover sentir sempre mettere in primo piano brani commerciali come "Time to Pretend" o ancora di più, brani adatti per un ascolto estremamente semplice e a dir poco banale come Kids.....Quelli, a mio parere, non andrebbero neanche citati..! Anche gli stessi mgmt indipendentemente da cosa dicono nelle loro interviste, sanno che sono brani banali, per dare input al numero di ascolti.. Non vi è, nella loro manifestazione, uno sviluppo melodico e armonico (tralasciando mere eccezioni, come l' intermezzo di kids) soddisfacente! Sono i soliti brani orecchiabili e commerciali che CHIUNQUE può infilare sul mercato e ascoltare. Ce ne sono a bizzeffe.

Oracular spettacular è un disco a dir poco eccezionale, escludendo i brani commerciali (che guarda caso non vengono poi così tanto a noia..) e pertanto, lo sviluppo melodico portato all' esasperazione in brani come "The handshake", "Of Moon Birds and Monster" e l' azzeccatissima "Weekend Wars" per non parlare di un' altra perla di ispirazione musicale "Classica", "4th Dimentional Transitions", è allucinante e Quasi (ci sono sempre eccezioni come gli "High Llamas" ad esempio) senza precedenti da quando il mondo artistico è iniziato a marcire dopo gli anni "80!

Ma vorrei argomentare meglio il motivo per cui una grande parte degli ascoltatori (soprattutto italiani, non so perchè o forse si..) rifiutano e/o sottovalutano brani di questo genere, molto semplice, la NON CONVENZIONALITA'. Analizzate armonicamente e strutturalmente questi brani: non possono essere condivisi e accettati da chi si fa forviare dalla "Convenzionalità" sia sonora, melodica, armonica e timbrica e, perchè no, testuale.

Oggi piace la melodia facile, la struttura musicale semplice e convenzionale, la timbrica non ingombrante, il testo poetico ma non più di tanto, anche a chi ritiene o crede di essere più esperto in materia musicale (e non intendo il "migliore" con la parola esperto).

-Il secondo disco presenta brani di più facile ascolto rispetto al primo, con eccezioni di brani come "Flesh delirium" (forse è l' unico), ma c' è da dire che allo stesso tempo il disco risulta "dispersivo", in fondo, non ha un perchè. Sicuramente il dubbio nasce dalla loro intenzionalità di creare il disco, ovvero, il loro scopo era quello di fare un disco unito, non di "singoli" spezzati, ma unito. Dove CAZZO è l' unicità solo loro lo sanno e lo sapranno. Ebbene il fiasco è a dir poco notevole su questo punto di vista. Non escludo pertanto una pressione da parte della loro cara etichetta major... Loro dicono di no. "Its working" non difetta assolutamente della sonorità, conferitagli, clavicembalistica. La sonorità richiama meravigliosamente le atmosfere de salotti borghesi create sulle melodie Bacchiane..Un passato dimenticato, veramente un peccato per chi ne vuol sapere di simmetria compositiva melodica-armonica e strutturale.

Brani come Siberian Breacks o Metanoia sono anch' essi dei fiaschi nella loro intenzionalità: sono strutture melodiche e armoniche (di tanto in tanto non convenzionali) appiccicate senza un perchè.

Nonostante questo però, lo considero il gruppo più consapevole della scena musicale attuale Rock-indie (e mi dispiace doverli designare con "indie" data la tendenza del momento, perchè il Rock nasce indipendente, nasce di per se come capostipite dell' invenzione giovanile anni 60/70, ovvero lo "stile proprio" nel Rock; un pò come nella musica classica ogni artista presentava il proprio stile..) se non dell' intera scena musicale attuale moderna. Questo perchè non hanno soltanto una consapevolezza musicale veramente accesa e cosciente, come pochissimi hanno oggi, ma perchè conoscono e sanno in che mondo vivono: un Mondo Post Moderno, senza un passato e senza un futuro. Loro hanno capito questo e questo conta più di ogni altra cosa: loro hanno contato sul passato lo hanno rielaborato e le loro creazioni avranno un acceso consenso futuro. Di questo ne sono sicuro.

rdegioann452 (ha votato 7 questo disco) alle 19:09 del 27 agosto 2011 ha scritto:

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secondo me meritano di più: sanno suonare e si divertono. questo io lo avverto: non sono quelli che sembrano ti stiano facendo un favore. so' ragazzi...