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R Recensione

5,5/10

Piccoli Animali Senza Espressione

Cerco casa vista Marte

Livornesi, amanti del jazz, del pop e dell’elettronica, i Piccoli Animali Senza Espressione nascono nel 2009 dopo il distacco del bassista Andrea Fusario dai Virginiana Miller. Prendendo in prestito il nome da un saggio di David Foster Wallace (bruciante talento d’oltreoceano), i PASE hanno pubblicato, dopo il primo long playing “This Incanto” (2012) per Seahorse Recordings, un nuovo disco per la stimata IRMA Records. Oltre ad Andrea Fusario al basso, troviamo Edoardo Bacchelli alla voce, Filippo Trombi alle chitarre e Luca Brunelli Felicetti alla batteria (a cui va aggiunto l’autore dei testi Gianluca Pelleschi).

Cerco casa vista Marte” è un disco piuttosto anonimo, un calderone di sparse idee, con giochini elettronici parecchio superati, un mixaggio decisamente sottotono e con un concept globale alquanto trasandato. Pochi i pezzi da menzionare: “Instant pharma”, sterile critica all’industria del farmaco e all’ipocondria; “Eurozero”, ironica stoccata sulle scarse finanze personali; “Ninna nanna per Rita”, forse il miglior episodio del disco, l’unico in cui digitale, analogico e voce convergono verso la forma-canzone; “Sarà di nuovo estate”, col featuring del polistrumentista Robin Guthrie dei Cocteau Twins ad impreziosire enormemente un brano altrimenti trascurabile.

Il sound dei PASE graffia davvero poco, la voce non viene fuori, nascondendosi sovente al di sotto della musica con i testi che, seppur ben scritti e pensati, restano poggiati su melodie piuttosto logore e obsolete. Sinceramente questo disco potrebbe andar bene come prima prova per una giovanissima band indipendente, certo non per un affiatato ensemble di musicisti professionisti.

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