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R Recensione

5/10

Shout Out Louds

Optica

Ogni tanto capita il disco pop senza buone melodie. E si cestina. Che altro sennò?

Gli svedesi Shout Out Louds nei loro primi due dischi sfoggiavano una scrittura da incanto. Pezzi come “Please Please Please o "Impossible" stanno lì a dimostrarlo. Se il successivo “Work” già tendeva a geometrizzare la vivace sgangheratezza indie pop degli esordi e a metterle briglie troppo strette, questo “Optica”, che esce dopo tre anni di silenzio, prosegue sulla via della ripulitura. Gli influssi folkish anni zero sono cancellati. I suoni sono patinati. Gli strumenti a bada. Gli archi smorzano. Adam Olenius canta con l’attenzione di stare sempre dentro i bordi. La produzione, a cura della band stessa, lucida e toglie ogni alone.

Peccato che, così facendo, metta in evidenza melodie sottotono e strutture statiche all’eccesso: il sophisti-pop a cui resta solo l’eleganza e la grazia delle forme. Vedi “Burn”, vedi “Blue Ice”, vedi “Walking In Your Footsteps”. Innocue, più che brutte. Non succede niente, se non la distinzione pop-wave degli arrangiamenti e la cura degli incroci tra strumenti e inserti elettronici, sempre più invasivi. La successione dei dodici pezzi fatica a trovare momenti che scuotano. Anzi, si affonda in pipponi strumentali senza senso (“Glasgow”), riavendosi solo quando torna l’eco di “World” dei New Order (nella buona “Hermila”) o dei Pet Shop Boys ("Destroy"), o quando si ritrova la vena carnevalesca di “Howl Howl Gaff Gaff” (“14th of July”).

Ottici, dunque, i nuovi Shout Out Louds. Ma la luce e la focalizzazione non a tutti fanno bene. E c’è da temere, a questo punto, che il nuovo paradigma pop anni '10 non giovi a una band che meglio avrebbe fatto a rimanere, peterpanicamente, nella disordinata fanfara del decennio scorso.

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Voto degli utenti: 5,5/10 in media su 2 voti.
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mavri 6/10

C Commenti

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salvatore (ha votato 5 questo disco) alle 10:54 del 23 aprile 2013 ha scritto:

Inutile aggiungere alcunché alla recensione di Francesco: disco mediocre! Due, tre ascolti e non una canzone - e dico una - che mi sia rimasta davvero in testa... Peccato perché erano in gamba è hanno scritto signori brani.

Concordo anche sul voto.

mavri (ha votato 6 questo disco) alle 14:58 del 23 aprile 2013 ha scritto:

Walking In Your Footsteps è finita nei miei preferiti di Spotify, il resto è passato inosservato...