R Recensione

7/10

X-Mary

Al Circo

Sponsorizzati da una decina di etichette indipendenti italiane, osannati nel 2006 per il loro secondo disco (A tavola con il principe) e sconosciuti ai più. Questa è solo l’apparente superficie dei quattro angeli lombardi che hanno convinto più di una persona a gridare “al miracolo”.

È un gruppo di delirante follia e divertimento, immancabile e allo stesso tempo inutile (nelle accezioni nobili di queste parole).

Perfettamente italiani non si legano ad un unico filone ma saltano (non senza sorpresa) tra il pop meno assennato e un punk-hardcore di tutto rispetto (Ildebrando e Derby Crash per credere), senza dimenticare ricadute più tetre ed altre decisamente fancazziste.

Descrivere queste 14 tracce (per un totale di 26 minuti) è impresa ardua, perché il tutto sguscia via peggio di un pesce pescato con le mani a 10 anni nel fiume sotto casa (alla fine vince lui, il pesce intendo).

Si può provare a capirli risalendo alle origini, così da dare un’idea della bestia che si è recuperato dalle acque.

Nascono in un pomeriggio dell’agosto 1995 e registrano negli anni successivi alcuni demo in cassetta (suscitando interesse su Rumore). Nel frattempo licenziano un bassista “tecnicamente troppo bravo”, si accodano ai concerti degli Stupid Family e proseguono nel fermare le loro mini-opere su nastri di cassette, per approdare ad un demo su cd solo nel 2001. 3 anni dopo inizia la vera e propria avventura discografica, fatta di una lenta quanto inesorabile conquista di critica e pubblico.

Per tornare Al Circo bisogna stare attenti alla valanga di non senso, perché cela significati che hanno intenzione di andare a parare ben più in là di quanto sembri, talvolta in maniera più chiara (Fatima – santo part-time), altre meno (Mohamed Sahara).

Esagerata la reazione da panico generale (relativamente al mondo undergound), resta comunque pienamente comprensibile; l’originalità và a spasso con un’allegria e una spontaneità decisamente rare in questo nuovo millennio. C’è anche una coerenza di fondo che non andrebbe mai persa di vista quando ci si appresta ad ascoltare musica di questo tipo, che risulta ancor più sorprendente perché manca di reali e non ingannevoli punti di riferimento.

Dal momento in cui l’intero album è ascoltatile gratuitamente sulla rete (il link sul loro sito), c’è solo un modo per capire realmente che roba è questa qua!; ascoltarlo.

Sul sito degli X-Mary abbondano anche mp3 da scaricare senza costi, soprattutto tracce live (compresa l’esibizione all’Anti-MTV day 2007).

Sicuramente live sono capaci di far innamorare anche il meno eclettico degli ascoltatori, ma in questo disco si fa fatica a convincersi che si sia davanti ad una maestosa opera d'arte. È certamente un ottimo lavoro, seppur inferiore al precedente A tavola con il principe, ma manca di direzione. Ovviamente davanti al delirio (in senso positivo), che non si pone limiti di genere, difficilmente si può pensare di stringere le redini, ma alla fine sembra tutto un gran gioco, che diverte ma fatica a lasciare traccia.

In chiusura mi sembra più che d’obbligo citare questa frase che ho trovato su un loro blog (autori quindi sono gli stessi X-Mary): il Pop Partecipe, quello a cui sta a cuore come stai tu, quello che non sbatte niente in faccia al pubblico ma lo prende per mano e ci fa un ballo assieme, quello che è triste se il pubblico non sorride e che ride di gusto se il pubblico festeggia. Il Pop Partecipe è consapevole dei propri limiti, e mette in scena se stesso, non la rappresentazione di ciò che dovrebbe essere.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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Peppe 7/10

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