V Video

R Recensione

6,5/10

Magic Eye

Babylon

Torna materiale interessante dalla Not Not Fun grazie a un trio di Edinburgh di nome Magic Eye e a una cassetta al solito drogatissima ma capace di incantare.

A spiccare è una produzione meno che lo-fi, anche se in realtà lavoratissima e ottenuta attraverso sessioni in studio e palinodie di mix precedenti (molti pezzi erano già nella cassetta di debutto “Shreddin' On Heaven's Door”). La pece sonora è voluta, a ricavarne qualcosa tra il pop etereo e svagato di Maria Minerva e i tribalismi dei Peaking Lights, tra gli A Sunny Day In Glasgow e Sun Araw, finendo in un’area vapor wave di melodie siderali e chitarre a ruscello in delirio di fuzz e organi strafatti. Haze pop, dicono loro.

A me pare tutto molto bello, quasi in assurda continuazione – grazie, specialmente, all’abbinamento tra la voce angelica di Roma e le sbroccature pysch dei due compagni di band – con esperimenti indie del decennio passato (chi ricorda i Semifinalists? Ecco: qua tornano) aggiornati nell’era post-hypna (“Golden”).

In cima, tra i sette brani, tutti mediamente brevi, il trip caleidoscopico tra vocalismi indianeggianti deviati dalla distorsione e tastiere di “Bollywood” (in parte ricalcato dal crescendo dopato di “Babylon”); poco sotto i viaggi narcolettici di “Holy” (dove alla fine entrano beat alieni e lontani) e “Flame”, dove più si gode della voce di Roma, come un’Enya capitata oggi in una cameretta hipster di Los Angeles.

Ancora.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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AndreaKant (ha votato 6,5 questo disco) alle 18:37 del 27 dicembre 2014 ha scritto:

Questo mi stava per sfuggire quest'anno...grazie Francesco, interessante proposta! Sia benedetta la Not Not Fun "Bollywood" e "Babylon" sulle altre.