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R Recensione

7/10

Franz Ferdinand

Right Thoughts, Right Words, Right Action

Il segreto del successo dei Franz Ferdinand sta nell’essere più bravi degli altri  (in particolare, quest’anno, degli Strokes) senza essere continuamente alla ricerca di chissacosa li farà risultare meglio degli altri. Per quanto il loro sound sia (sempre stato) pieno zeppo di citazioni e rivisitazioni, sempre uguale a se stesso senza clamorose variazioni dal tema principale che li caratterizza fin dagli esordi, risultano, continuamente e malgrado tutto, godibili e accattivanti. Elettro-dance-pop-wave-post-punk-alt-art-rock o niente di tutto ciò se poi il tuo unico merito è semplicemente (!?) quello  di saper sempre azzeccare il motivetto che ti perfora velocemente il cervello, quello degli ascoltatori diversamente attenti e ballerini, con quella semplicità e immediatezza che possono dar certamente fastidio a chi si affanna a cercare per stupire e poi spesso finisce per non raccogliere granché.

Right Thoughts, Right Words, Right Action arriva dopo quattro anni dal fortunato e validissimo Tonight Franz Ferdinand, che tanto aveva fatto ballare con la sua incredibile mole di hits tanto da averne fatto uno dei dischi che hanno più girato negli ultimi anni sui dispositivi del sottoscritto, con buona pace dei vicini grigi e noiosi.

Ascoltando le prime tracce ci si accorge che la vena creativa del quartetto di Glasgow non si è scalfita nel frattempo e che un buon numero di tracce andrà sicuramente a rimpolpare un ipotetico e prevedibile greatest hits di futura pubblicazione. Right Action è semplicemente fantastica, nel perfetto stile happy hour/cazzone/ indie-wave dei loro migliori classici. L’impressione è di averla già ascoltata da qualche parte ma non hai tempo per pensarci poiché la tribù dei tuoi neuroni è shakerata dalla tua testa che continua ad andare ritmicamente SuEgIù. Evil eye è al limite della commedia horror con urla e organetti che stanno dietro ad un basso e batteria dalla cadenza lenta ma pur sempre ballereccia. L’adrenalina sale nuovamente con Love Illumination una sorta di crocevia immaginario tra il synth pop ’80 (l’organetto dal minuto 1:10 ricorda quello di Enola Gay) e il rock danzante dei Black Keys di El Camino. Il primo momento riflessivo arriva con l’intro di Stand on the Horizon prima dell’esplosione di malinconica frenesia franzferdiniana che ne fanno l’ennesimo valido sottofondo per incantevoli e moderatamente agitati aperitivi in spiaggia di fine estate. Poi comincia un buco di idee dove l’ispirazione sembra quasi completamente persa abbandonando la strada del marchio di fabbrica Franz Ferdinand per rivolgersi a modelli stanchi e stereotipati dell’indie rock albionico. Molto The Strokes la triste e non propriamente esaltante Fresh Strawberries così come la successiva, molto più agitata, quasi Libertines, Bullet, che qualcosa mi dice funzionerà tra gli ascoltatori disattenti ma al sottoscritto non dice granchè. Per ritrovare un timido tentativo di ripresa di inventiva e curiosità nell’ascolto bisogna arrivare a Brief Encounters che seppur non sia alla fine niente di che, quantomeno rompe il rilassato digiuno di idee appena faticosamente superato. Chiude in bellezza Goodbye lovers and friends che riprende il filo del discorso delle prime 4 tracce e riporta i nostri eroi sui territori che meglio gli sono congeniali: ritmo, ironia, motivetto accattivante culminante in malinconiche estensioni vocali nei cori.

I Franz Ferdinand scelgono la strada più comoda per il loro atteso ritorno. Nessun grosso stravolgimento della loro mission artistica, tre o quattro tracce valide, nel loro riconoscibile stile, fatte per stare nelle classifiche e nelle orecchie di molti, semplicemente perché funzionano, ed un furbesco esercizio riempitivo con poco entusiasmanti ma comodi (per loro) modelli di indie rock, come sono alla fine tutti buoni a farli. Potevano fare di più, certo, ma alla fine di questi tempi ci si accontenta.

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 11 voti.
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Noi! 7,5/10
gramsci 7,5/10
Tiaspark 6,5/10
andy capp 7,5/10
REBBY 6/10
Lepo 6/10

C Commenti

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nebraska82 (ha votato 6,5 questo disco) alle 14:34 del 9 settembre 2013 ha scritto:

lavoro discreto, conservano in certi frangenti intatto il tiro e la capacità di scrivere hook immediatamente riconoscibili. il debutto resta ovviamente irraggiungibile.

Rorschach (ha votato 7 questo disco) alle 21:49 del 10 settembre 2013 ha scritto:

Ritorno più che piacevole da parte dei FF. Seconda parte più moscia rispetto alla prima (da 8 pieno) ma si lascia ascoltare...Goodbye Lovers And Friends ottima chiusura

Comunque ne uscissero di dischetti così godibili

Matteo Giobbi (ha votato 6 questo disco) alle 15:30 del 11 settembre 2013 ha scritto:

Album discreto. Spicca sicuramente Love Illumination.

bill_carson (ha votato 3,5 questo disco) alle 18:42 del 11 settembre 2013 ha scritto:

bah. sembra il disco di una band emergente che imita i Franz Ferdinand. i giri sono sempre gli stessi, ma suonano peggio che in passato e le melodie non acchiappano. finiti.

Tiaspark (ha votato 6,5 questo disco) alle 12:45 del 15 settembre 2013 ha scritto:

Questo disco dei Franz Ferdinand lo reputo migliore del precedente, ma nonostante questo, non riesco ad andare oltre un 6,5. Mi sembra si siano costruiti una gabbia di genere dalla quale non riescano ad uscire. L'unica soluzione sarà sciogliersi, e tra 8 anni tornare a fare le stesse cose con più mestiere; a quel punto sarà necessario sfoderare i 4 e i 5!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 0:51 del 2 novembre 2013 ha scritto:

La loro mission dichiarata fin dall'esordio (curioso che il loro album migliore sia l'unico non recensito sinora; per forza rebby non c'era ancora SDM nel 2004) è quella di far ballare le ragazze. Magari non sottilizziamo troppo su cosa ci sia davanti ai culi, ma continuano a farli scuotere tutt'oggi (persino il mio ghgh) più o meno con la stessa ricetta, lo dice anche Franz eh. Meglio Tonight che qualcosina di diverso aveva. Questo più o meno vale il sophomore (che palle rebby non se ne può più di quella parolaccia eheh), cioè esaurito l'effetto novità si ripone e quando si ha voglia di sti cazzoni si tira fuori il primo e vai. Per il futuro best of io qui propongo, mi sa con pochi consensi, Treason! Animals.

Lepo (ha votato 6 questo disco) alle 14:29 del 2 novembre 2013 ha scritto:

Non male, ma ormai si suonano addosso. Almeno in Tonight avevano provato una deriva sintetica che poteva consentire un'evoluzione ragionata del loro sound, accartocciato in sè stesso, dopo quattro album. Peccato, perchè i colpi da maestri ci sono ancora, ad esempio Evil Eye.