R Recensione

3/10

Fountains Of Wayne

Traffic and Weather

Arrivati al quarto album, i Fountains of Wayne toccano il punto più basso della loro carriera: è inutile girarci attorno, il gruppo non fa altro che proseguire lungo quella parabola discendente che li ha condotti, dalle vette dell’ottimo album d’esordio (1996), che proseguiva amabilmente la trama power pop già intrecciata in quel decennio da gruppi come Teenage Fanclub e Posies, giù giù dentro le secche dell’ispirazione e nella melma di un suono sempre più piatto e artificioso.

Con brani in bilico tra un saltellante power pop (Yolanda Hayes, Strapped for Cash, New Routine) e finte ruvidità da rock band “cattiva” (Traffic and Weather, 92 Subaru) i Fountains of Wayne tentano di far rivivere i fasti passati e le atmosfere dei dischi di Supergrass e Lemonheads, ma non riuscendo ad avere né il brio dei primi né la carica emotiva dei secondi.

La situazione non migliora quando si attenuano toni già decisamente molto bassi: le melense Fire in the Canyon e This Better Be Good riportano alla mente i momenti più tristi dei Coral e le stagionate prestazioni dell’ultimo Brian Wilson.

Revolving Dora dà proprio l’impressione di musica patinata all’eccesso, priva di ogni nerbo; I-95 sarebbe bella, se non fosse per l’eccessivo pathos emotivo che pervade il finale del brano rovinandolo.

La sensazione generale è quella di una musica di plastica, senza emozione, alla ricerca di una pura dimensione estetica, ma senza essere qualitativamente degna di essere detta “bella”. Musica dozzinale da discount di supermercato o già masticata e digerita per l’heavy rotation su Mtv. Esempio di questa mediocrità la struttura di Hotel majestic, con quel discreto assolo buttato un po’ lì, lasciato solo a vagare in un mare di futilità.

Si salvano, forse, alcuni brani meno sofisticati come le oneste e scarne Seatbacks and Traytables e Michael and Heather at the Baggage Claim nonchè il discreto power pop di Someone To Love.

L’impressione generale resta però quella di un lavoro dall’inutilità sconcertante, privo di ogni spunto originale, eroso da una mancanza decisamente preoccupante di idee, fatto a cui si cerca di rimediare tuffandosi in un passato musicale più o meno distante (Beatles e Beach Boys su tutti, come da tradizione), senza la capacità di operare una qualsivoglia rielaborazione che valga la pena di essere ricordata né di brillare in qualche modo nella rilettura del rassicurante canovaccio.

V Voti

Voto degli utenti: 5/10 in media su 3 voti.
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evilenko 10/10
Vikk 2/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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evilenko (ha votato 10 questo disco) alle 6:34 del 16 aprile 2007 ha scritto:

PESANTEMENTE IN DISACCORDO

ma cosa stai dicendo?parabola cosa???ma li hai sentiti bene i loro album specialmente interstater manager?uno dei piu splendidi capolavori della storia?mi sa che hai sbagliato cd quando hai tentato di ascoltare i fountains.risentili meglio perchè ci hai sbagliato di grosso credimi,e non importa che rispondi a questo commento, tanto è chiaro che fai il grosso perchè tu scrivi qua sopra quindi vuoi prenderti la ragione a forza,io continuerò a dire che non ho mai letto una recensione di tale incompetenza,sopratutto di fronte a 4 dischi stupendi che meritano voti altissimi,risentiteli dammi retta.

[Ndr: questo commento è stato editato dalla redazione: i commenti servono a discutere e sicuramente anche a contestare le recensioni, NON a insultare chi ha scritto la recensione. La prima regola per fare una critica sensata è mantenersi nei confini della civiltà e del rispetto e delle idee degli altri]

Alessandro Pascale, autore, (ha votato 3 questo disco) alle 21:25 del 25 aprile 2007 ha scritto:

Caro Evilenko

tralasciando le note sulla mia presunta competenza fatte di insulti più o meno pesanti vorrei solo farti notare che non ho mai detto che i dischi precedenti fossero brutti. Solo che questo è sicuramente il peggiore (e sul fatto che sia davvero brutto nonchè una fiera della banalità non ho dubbi) così come il terzo era peggio del secondo e il secondo era peggio del primo. Primo che cmq era in effetti un gran bel disco. Poi se mi si viene a dire che interstater manager sia uno dei più bei capolavori della musica mi viene il dubbio che a dover approfondire la propria cultura musicale non sia io ma qualcun altro.

Vikk (ha votato 2 questo disco) alle 14:11 del 2 novembre 2007 ha scritto:

Delusione dell'anno

io adoravo i Fountains Of Wayne ed il loro debut restera' sempre uno dei miei dischi piu' ascoltati e regalati in assoluto; fino ad interstate buone cose, ma questo disco e' un guazzabuglio inascoltabile: banale. moscio, senza ispirazione; non si poteva fare peggio.