R Recensione

6/10

Au Revoir Simone

Still Night Still Light

A distanza di due anni dal precedente The Bird Of Music, carezzato da timido successo clandestino, torna il female trio delle Au Revoir Simone.

Rodate da un lungo calendario di date dal vivo che le ha portate anche in Europa, tonificate dalle svenevoli lusinghe del loro illustre primo fan David Lynch, le ragazze di Brooklyn NY danno alle stampe Still Night Still Light, dodici tracce di dream pop synthetizzato che non si discosta molto dall'humus culturale e spirituale in cui è maturato il loro percorso.

Prive dei trip electroclash e degli effetti speciali di Ladytron, decisamente non ballabili al contrario delle Client, distanti dall'alienazione di Lali Puna, le Au Revoir Simone continuano a muoversi nel territorio non ben definito di un synth pop analgesico sicuramente atipico....ma allo stesso tempo sprovvisto della combinazione necessaria per venire a galla definitivamente.

La partenza è incoraggiante, Another Likely Story è un convincente slow tempo di umore estatico con percussioni appena accennate, Shadows parte involontariamente torva con figure di synth che hanno le sembianze di John Foxx e Louis Gordon, per poi tornare su retti binari con una linea vocale di raffinato garbo melodico.

L'impressione è quella di trovarsi di fronte un lavoro di incostante ispirazione, Knights Of Wands ad esempio, o lo scioglilingua di Anywhere You Looked, la nenia di Last One, tutte tracce belline quanto superflue, va un pochino meglio in Trace A Line dove tastierine Casio/Bontempi e drum machine delineano un intrigante sentiero....ombrato da una patina di malinconia e rimpianto che stride con il battito sbarazzino delle percussioni, offrendo così una singolare tavolozza di colori discordanti.

Un disco accessorio, anzi, molto probabilmente le Au Revoir Simone sono una band accessorio (mettendo in conto il mini album d'esordio siamo ormai al terzo lavoro), ma va bene così...c'è spazio per tutti.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 2 voti.
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target 6/10

C Commenti

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target (ha votato 6 questo disco) alle 14:29 del 21 maggio 2009 ha scritto:

Sì, d'accordo, disco e band accessori. E d'accordo sull'apice di "Trace a line", che è pure molto Saint Etienne in quel suo essere synth pop malinconico e sbarazzino assieme.

simone coacci (ha votato 6 questo disco) alle 14:42 del 21 maggio 2009 ha scritto:

Si, carine, in tutti i sensi. Piaciucchiano anche al Maestro (Lynch) che le ha dirette in uno spettacolo alla Fondazione Cartier.