Blank Dogs
Phrases
Dall’esordio del 2007 il prolifico Mike Snipers, nome che si cela dietro al moniker Blank Dogs, ha dato alle stampe due album e un’infinità di EP, imperfetti ripetitivi derivativi, ma impregnati di una grazia marcia e putrescente che gli ha valso gli elogi di tanta critica. Con un’operazione concettualmente non lontana dalle intuizioni shoegaze, nei solchi dei dischi Blank Dogs si rinnovava una lotta drammatica tra la produzione decisamente lo-fi, sporca e malsana, e le melodie cristalline, cantabili, pop nella migliore accezione del termine. Un bel contrasto freddo/caldo, insomma, in grado di sintetizzare emotivamente le angosce urbane. Il tutto in un’alchimia musicale dove andavano a convivere il post punk glaciale dei Joy Division, la dark electro dei Two Lone Swordsmen, la paranoia sintetica degli Xiu Xiu e quella industriale dei Chrome.
Lungo cappello per introdurre la nuova spiazzante uscita del nostro che, quasi dimentico dei trascorsi, rilascia quattro pezzi fuori fase, sfocati. “Phrases” è un EP conciliante, facile, non prende mai rischi: manca la ferocia dei procedenti lavori, la drammaticità di cui sopra. A lasciare francamente basiti è la virata verso una produzione del suono pulita e smorfiosa, che non riesce d’altro canto a celare il vacillare delle idee: le melodie non colpiscono mai e i cambi nelle strutture, marchio di fabbrica Blank Dogs e ascrivibili a un talento in fase di scrittura enormemente al di spora della media, sono qui scontati, approssimativi. Heat and Depression e End Of Summer, cavalcate elettro dettate da sequenze eighties, sono copie sbiadite di tanti Depeche Mode; Blurred Tonight ricorda Close To Me dei Cure senza peraltro coglierne l’eleganza; Racing Backwards, la migliore e più oscura del lotto, è comunque lontana dai fasti.
Un passo falso che gli si perdona senza difficoltà. Ma l’ombra è questa: forse il mondo di Mike s’è aggiustato.
Tweet