Fad Gadget
Fireside Favourites
"Fad chi?"
E' la reazione che ho avuto la prima volta che ho sentito il suo nome. Perchè dopo numerosi approfondimenti da varie fonti, spinti da passione e voglia di conoscenza, scoprire in modo fortuito che tal Fad Gadget fu uno dei pionieri del synth-pop e in generale dell'utilizzo dei sintetizzatori mi fa decisamente cadere dal pero. Qui qualche critico di fama riconosciuta avrebbe dovuto informarmi e non l'ha fatto. Come mai è stato deciso che l'apporto di questa artista all'evoluzione del genere è così prescindibile?
E dire che in quel periodo musica come quella di Fad Gadget mica ne girava tanta. Il suo primo EP, il validissimo Back To Nature, viene pubblicato ad Ottobre 1979 dalla Mute Records, e fa di lui il primo artista in assoluto che firma per la label londinese. Le uscite di quel periodo riconducibili all'estetica nascente del synth-pop non sono molte, anche se in certi casi di grande importanza: gli Human League avevano già aperto la strada; Gary Numan aveva sancito la propria svolta con Replicas; John Foxx aveva già scaldato i motori con alcuni singoli, preparando la strada per uno dei massimi capolavori del genere, Metamatic, che vedrà la luce a breve; anche gli Orchestral Manoeuvres in the Dark avevano iniziato a farsi strada, e per dovere di cronaca va segnalata anche l'attività dello stesso fondatore della Mute, Daniel Miller, che con lo pseudonimo The Normal aveva già pubblicato alcune interessanti proposte.
Ecco, forse Fad Gadget paga la caratura artistica dei nomi che insieme a lui si muovevano sullo stesso campo d'azione, e per questo le varie "storie" a tema scritte su quegli anni non gli hanno dedicato spazi. Il che è un peccato, perchè si perdono le tracce di un disco come Fireside Favourites, stimolante mosaico che assorbe dentro di sè un bel numero di varianti stilistiche, riflettendo il fermento musicale di quegli anni.
L'album di debutto è pubblicato nel 1980, e muove i suoi passi attraverso una synth-wave eclettica e trasversale. L'influenza più forte sembra provenire proprio dal nuovo Numan, dal quale Fad Gadget eredita la predisposizione noise e lo stile vocale freddo e piatto, con punti di contatto a volte netti (Newsreel potrebbe benissimo comparire in Replicas). Ma Fireside Favourites sa anche guardare all'ondata new wave che lo circonda, con eterogenee combinazioni che includono l'irriverenza dei Talking Heads in State Of The Nation, i germi industrial dei Cabaret Voltaire (Insecticide come versione synth-drogata di Kirlian Photograph?) e soprattutto una diffusa atmosfera gotica che fa l'occhiolino ai Joy Division, altri attori protagonisti di questa ideale "conquista del synthesizer". Quel che se ne ottiene è una dark-wave sintetica che stilisticamente anticipa di qualche anno un'altra pietra miliare di quest'epopea, anche questa nata sotto l'ala della Mute: Black Celebration, di quegli stessi Depeche Mode che hanno iniziato proprio aprendo i concerti di Fad Gadget.
Insomma, forse non siamo in presenza di un album epocale come quelli intorno ai quali orbita. Però rappresenta un affascinante tassello del puzzle, e vale la pena evitare che sprofondi nella polvere.
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