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R Recensione

7/10

Fad Gadget

Fireside Favourites

"Fad chi?"

E' la reazione che ho avuto la prima volta che ho sentito il suo nome. Perchè dopo numerosi approfondimenti da varie fonti, spinti da passione e voglia di conoscenza, scoprire in modo fortuito che tal Fad Gadget fu uno dei pionieri del synth-pop e in generale dell'utilizzo dei sintetizzatori mi fa decisamente cadere dal pero. Qui qualche critico di fama riconosciuta avrebbe dovuto informarmi e non l'ha fatto. Come mai è stato deciso che l'apporto di questa artista all'evoluzione del genere è così prescindibile?

E dire che in quel periodo musica come quella di Fad Gadget mica ne girava tanta. Il suo primo EP, il validissimo Back To Nature, viene pubblicato ad Ottobre 1979 dalla Mute Records, e fa di lui il primo artista in assoluto che firma per la label londinese. Le uscite di quel periodo riconducibili all'estetica nascente del synth-pop non sono molte, anche se in certi casi di grande importanza: gli Human League avevano già aperto la strada; Gary Numan aveva sancito la propria svolta con Replicas; John Foxx aveva già scaldato i motori con alcuni singoli, preparando la strada per uno dei massimi capolavori del genere, Metamatic, che vedrà la luce a breve; anche gli Orchestral Manoeuvres in the Dark avevano iniziato a farsi strada, e per dovere di cronaca va segnalata anche l'attività dello stesso fondatore della Mute, Daniel Miller, che con lo pseudonimo The Normal aveva già pubblicato alcune interessanti proposte.

Ecco, forse Fad Gadget paga la caratura artistica dei nomi che insieme a lui si muovevano sullo stesso campo d'azione, e per questo le varie "storie" a tema scritte su quegli anni non gli hanno dedicato spazi. Il che è un peccato, perchè si perdono le tracce di un disco come Fireside Favourites, stimolante mosaico che assorbe dentro di sè un bel numero di varianti stilistiche, riflettendo il fermento musicale di quegli anni.

L'album di debutto è pubblicato nel 1980, e muove i suoi passi attraverso una synth-wave eclettica e trasversale. L'influenza più forte sembra provenire proprio dal nuovo Numan, dal quale Fad Gadget eredita la predisposizione noise e lo stile vocale freddo e piatto, con punti di contatto a volte netti (Newsreel potrebbe benissimo comparire in Replicas). Ma Fireside Favourites sa anche guardare all'ondata new wave che lo circonda, con eterogenee combinazioni che includono l'irriverenza dei Talking Heads in State Of The Nation, i germi industrial dei Cabaret Voltaire (Insecticide come versione synth-drogata di Kirlian Photograph?) e soprattutto una diffusa atmosfera gotica che fa l'occhiolino ai Joy Division, altri attori protagonisti di questa ideale "conquista del synthesizer". Quel che se ne ottiene è una dark-wave sintetica che stilisticamente anticipa di qualche anno un'altra pietra miliare di quest'epopea, anche questa nata sotto l'ala della Mute: Black Celebration, di quegli stessi Depeche Mode che hanno iniziato proprio aprendo i concerti di Fad Gadget.

Insomma, forse non siamo in presenza di un album epocale come quelli intorno ai quali orbita. Però rappresenta un affascinante tassello del puzzle, e vale la pena evitare che sprofondi nella polvere.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 2 voti.
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TheManMachine (ha votato 8 questo disco) alle 17:54 del 22 settembre 2010 ha scritto:

Fad Gadget è stato un grandissimo. Si chiamava all'anagrafe Francis (Frank) Tovey e agli inizi della carriera soffriva tantissimo di un complesso di inferioità perché avrebbe voluto comporre musica ma era conscio della sua incapacità di trovare la coordinazione corporea necessaria per suonare uno strumento. Così si diede allo studio delle arti visive e del mimo. E divennero memorabili i suoi live show con il corpo ricoperto di catrame e piume, suonava ringhiere e sintetizzatori con la testa, spesso provocandosi ferite, e fu tra gli inventori dello stage diving. Nel suo DNA artistico ci sono artisti diversissimi, per esempio Lou Reed per il modo di usare la voce, ma anche Bob Dylan per il gusto di raccontare storie e cogliere aspetti della vita sociale con dissacrante sarcasmo, oppure Iggy Pop per la propensione verso l'esibizione di una fisicità scabra e brutale. Fondamentale in tutta la sua musica la componente Industrial, genere che sentiva proprio più per necessità che per scelta di campo artistico, infatti era l'unico che gli consentiva di sopperire alla sua scarsa dimestichezza con gli strumenti musicali, almeno fino a quando non scoprì il synth. Innegabile la sua influenza su band come Pet Shop Boys, gli stessi Depeche Mode, i synthpopper tedeschi, la techno dance degli anni Novanta. Fad Gadget non è stato un minore ma tra i capostipiti di un genere. Non è più su questa terra dal 2002.

synth_charmer, autore, alle 18:51 del 22 settembre 2010 ha scritto:

anch'io insisto nel pensare che Fad Gadget abbia avuto una importante influenza sull'evoluzione del genere. E a convincermi sono gli stessi ascolti dei suoi brani, che molto spesso sento anni avanti rispetto ad altre realtà dello stesso periodo. Questo in realtà si nota meno in Fireside Favourites, che sento legato piuttosto saldamente allo stile Numan/Cabaret Voltaire, mentre è più evidente in singoli da EP come Back To Nature o Lady Shave. Però queste conclusioni a cui si può arrivare da soli, perchè non sono mai state accennate da nessun grande critico nelle varie dissertazioni storiche? La cosa mi ha stupito non poco

TheManMachine (ha votato 8 questo disco) alle 23:05 del 22 settembre 2010 ha scritto:

Ma per esempio ho trovato in rete un articolo del solito Simon Reynolds su F.G. risalente al 1986. Vabbe' sempre in ritardo rispetto all'anno del suo esordio, comunque qualcuno che si è accorto di lui tra i critici musicali c'è stato di sicuro. Anche se così non fosse, non mi pare in ogni caso un problema grave. Per quanto mi riguarda non ho bisogno di nessun critico che orienti le mie scelte musicali, perché mi fiderò sempre di più delle mie orecchie. Eppoi per fortuna oggi c'è la rete che è una fonte inesauribile di informazioni e supera (quasi) tutte le barriere, anche quelle create dai critici incensati fin che si vuole ma spesso distratti e negligenti.

tramblogy alle 19:15 del 23 settembre 2010 ha scritto:

uuh!!!

tramblogy alle 19:40 del 23 settembre 2010 ha scritto:

morì tra trapani e martelli pneumatici

durante l'exciter tour...come supporto.

(collegamenti con black celebration sono piuttosto forzati...)

synth_charmer, autore, alle 19:55 del 23 settembre 2010 ha scritto:

RE: collegamenti con black celebration sono piuttosto forzati

trovi tramb? Eppure nelle atmosfere buie di Salt Lake City Sunday o Coitus Interruptus io ci sento punti di contatto. BC arriva dopo alcuni anni, certo ha un carattere differente. Però l'idea che ci sta dietro non è poi così lontana da qui io insisto nel pensare che Fad Gadget abbia avuto una seria influenza. Poi boh, si tratta sempre di interpretazioni di un percorso storico

tramblogy alle 20:12 del 23 settembre 2010 ha scritto:

.....

bc è troppo distante, forse qualcosina si può intrasentire in "some great reward" influenzato a sua volta dai neubauten...ma sempre rimanendo in tema di processo musicale (quindi stile). Bc ha una struttura ossea completamente diversa. Sporca meno sperimentale e domestico..magari solo nella porsche di gahan mentre si accende stripped...

synth_charmer, autore, alle 20:23 del 23 settembre 2010 ha scritto:

RE: .....

eheh tramb, quando si tocca l'argomento "Depeche Mode" ti ci butti a pesce non voglio prolungare troppo a lungo questo nodo, anche perchè concordo sul fatto che gli stili sono differenti (l'avevo già detto prima). Dico solo che mentre ascoltavo Fireside Favourites avevo sempre più l'impressione che l'idea che sta dietro Black Celebration, la mossa che rappresenta, inserita nell'evoluzione dei DM e del genere, non è nata dal nulla tutto qua

tramblogy alle 20:38 del 23 settembre 2010 ha scritto:

fai una bella recensione sui blonde redhead...

che sto andando giù di matto...disco più bello degli ultimi 15 anni!!!!

e molla black celebration che è già stato abbastanza martoriato qui dentro.

ciao.

synth_charmer, autore, alle 20:54 del 23 settembre 2010 ha scritto:

RE: fai una bella recensione sui blonde redhead...

va che ti finisce come per i Chemical Brothers hahaha devo ancora ascoltarli, sono in lista

tramblogy alle 21:01 del 23 settembre 2010 ha scritto:

uddio nelle mani di synth....scure influenze...

ma stavolta partono nomi e pronomi!!!!)

ma che gusti che hai.....ragazzo mio.

synth_charmer, autore, alle 21:09 del 23 settembre 2010 ha scritto:

RE: uddio nelle mani di synth....scure influenze...

ihih già, le lobby dei petrolieri pagano profumatamente. Cmq i Blonde Redhead saranno in altre mani se ti rende più tranquillo