V Video

R Recensione

9/10

John Foxx

Metamatic

Il passaggio dagli anni '70 agli '80 ha dato vita ad una corposa evoluzione della musica elettronica, creando una vera e propria svolta nella direzione del grande successo popolare. Tra i dischi che hanno scalfito il muro dell'avanguardia e aperto uno squarcio tra gli ascolti del grande pubblico, Metamatic occupa sicuramente uno spazio di prim'ordine.

Il background che sta all'origine di questo disco è chiaro: John Foxx si è appena separato dagli Ultravox, storico gruppo new wave di cui è stato fondatore e leader, e col quale ha realizzato 3 album. Ciò dà origine a un caso più unico che raro, in cui un divorzio artistico dà origine a un capolavoro. Anzi, due. La scissione permette a entrambi di intraprendere un percorso stilistico autonomo, in cui poter liberare le proprie tendenze sonore da ogni compromesso. Così nascono Vienna, uno dei migliori lavori di synth-rock in assoluto, e Metamatic, apice stilistico non solo del synth-pop, ma dell'intero sound sintetico.

Con Metamatic, Foxx porta alle estreme conseguenze l'utilizzo del sintetizzatore e realizza un disco ad altissima componente elettronica, dando continuità ai canoni sonori teorizzati solo pochi mesi prima dagli Human League. Il risultato è un caleidoscopio di onde artificiali, un universo alienante in cui l'ascoltatore naviga sperduto.

E nello stesso tempo, un continuo susseguirsi di pezzi di eccelsa qualità: si parte con Plaza, ritmo trascinante e compulsivo, seguita da He's A Liquid, una guglia esemplare dell'atmosfera gotica del disco. Ma è una sequenza fittissima di perle, perchè arriva subito Underpass, primo singolo e perfetto emblema dell'album: Foxx è come un abile navigatore straniero che spazia senza paura nell'oceano del non-umano, e la sua voce è un canto esaltato che scolpisce nel ghiaccio le emozioni che scaturiscono dai suoni percepiti. Un'impresa che richiede "A new Kind Of Man" (altro splendido brano del disco), un replicante futurista che ha il coraggio di affrontare il proprio presente, sè stesso.

I brani degni di nota sono numerosi. Metal Beat, un battito metallico spersonalizzante, ma anche il nome dell'etichetta associata alle uscite di Foxx per la Virgin. No One Driving, un urlo d'angoscia che si dissolve nella nebbia di una metropoli industriale. Blurred Girl, un malinconico lamento verso le distanze imposte dalla modernità. E, traccia di chiusura del disco, Touch And Go, un delirio spasmodico di ribellione contro la povertà emozionale dei tempi odierni.

I veri capolavori non hanno una dimensione temporale. Questo disco appartiene all'oggi perenne, e suona attuale adesso, come sarà tra 10 anni. Potere dell'avanguardia sperimentale.

V Voti

Voto degli utenti: 8,8/10 in media su 14 voti.
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Cas 9/10
loson 8/10
Dr.Paul 10/10
4AS 8/10
Teo 9/10
giank 8/10
REBBY 10/10
Lepo 10/10

C Commenti

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REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 8:30 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

capolavori "seminali" del synt rock o pop:

Va bene: Reproduction, Vienna e Metamatic sono tre

numeri 10 della synt new wave (eheh), ma solo questo è stato un fuoriclasse, gli altri al

massimo dei buoni giocatori. Perlomeno questo è

stato il mio pensiero in diretta che confermo anche oggi.

synth_charmer, autore, alle 10:24 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Reproduction e Metamatic per me sono superlativi, forse proprio perchè sono i più rivoluzionari. Vienna è fantastico, ma meno innovativo. A questi va aggiunto di diritto Unknown Pleasures dei Joy Division, altro capolavoro insuperabile di quegli anni (è del 79). Un gradino più sotto metterei Soft Cell e OMD, che esordiscono subito dopo.

Comunque credo sia una questione di gusti. Che anni mitici!

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 11:05 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Anni mitici davvero, sono perfettamente d'accordo! Metamatic è un album seminale oltre che piacevolissimo.

Riguardo al trittico Reproduction, Vienna e Metamatic scarto Vienna...con il tempo mi è scaduto tantissimo questo disco.

Ottimo lavoro Carlo!

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 11:10 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Certamente è una "questione di gusti" e qui la

discussione rischia di arenarsi. Ma, riguardo a

quegli "anni mitici", quello che a me sembra di

intuire è che tra i più giovani musicofili oggi sia spesso in atto un'omologazione di valore tra gli album più significativi di quel periodo che noi giovani di allora proprio non percepivamo. Le "scelte di campo" erano in genere più decise, a volte fin troppo drastiche.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 11:41 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE:

Non è un'omologazione, REBBY, semplicemente la distanza temporale permette a chi non ha vissuto l'epoca in diretta di avere uno sguardo più "libero", meno condizionato dalle prese di posizione nette di cui parli. Chi ha vissuto in prima persona gli anni '50, ad esempio, difficilmente avrebbe ascoltato sia Esquivel sia Buddy Holly, ma avrebbe fatto una scelta di campo. E questo proprio perchè erano musiche dirette (e concepite per) target di pubblico completamente diversi. Oggi, per fortuna, si è liberi di apprezzare allo stesso modo rock'n'roll ed exotica, synth-pop e punk, country e techno. Sintonizzati, fratello! Sintonizzati! ;DDD

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 11:53 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Ma io sono sintonizzato Los e metto in discussione

i miei gusti musicali ogni giorno, anche rispetto

al passato. Ma significativo ed apprezzabile non

sono sinonimi eh. Ho capito bene che oggi si è più

tuttologi (dalla techno al folk degli Appalachi) e

anch'io un poco lo sono diventato, ma non penso

di poter deventare un "esagerato" come te (eheh),

anche se non si sa mai...

loson (ha votato 8 questo disco) alle 12:18 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE:

Ok Rebbuccio, però in genere si definiscono tuttologi coloro che pretendono di avere conoscenze specifiche in discipline diverse, non coloro che si dedicano ad un'unico oggetto di studio (la musica) e provano sollazzo nel "tastarne" le manifestazioni più varie. Non tutte eh, non sono così rincretinito. ;D

Dr.Paul (ha votato 10 questo disco) alle 14:43 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

metamatic è forse il disco piu importante degli anni 80 europei (vienna decisamente no), io credo avrebbe meritato una analisi molto piu approfondita. solitamente adoro le recensioni stringate, la rapidità d'esecuzione, ma davanti a dischi come questo c'è molto altro da dire, questo è disco seminale veramente!

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 16:50 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE:

Ma no Los, che vai a pensare. Non ti ritengo

rincretinito, ci mancherebbe altro. Tuttologi

per gusti musicali, intendevo questo, e non ho

espresso, in questo caso, un giudizio di valore eh. L'ho espresso sul disco in questione rispetto

anche a Reproduction, non solo a Vienna.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 17:42 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE: RE:

Ahahah, scherzavo eh... Tutto ok. E' il termine tuttologo che non mi aggrada particolarmente, forse perchè gli associo sempre una valenza negativa, boh... Cosa pensi, piuttosto, dell'affermazione del buon Paul su "Metamatic"? (Premetto che non sono d'accordo, anche se si sta parlando di un discone! eheheh)

4AS (ha votato 8 questo disco) alle 17:41 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

Ottimo disco, però lo trovo un pò troppo "geometrico", quasi freddo. Per questo motivo non riesco a mettergli il massimo dei voti. Preferisco "Vienna".

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 18:05 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

RE: RE:

Lo sospettavo eheh, ma nel dubbio meglio chiarire

subito. In quegli anni, a cavallo tra 70 ed 80, io

ero molto "americano": Talking heads, Pere ubu,

Suicide, Television, Devo,... In Inghilterra certo

Foxx, dapprima con gli Ultravox e poi da solo, era

certo tra i miei preferiti, ma se devo dire un nome, così di botto, dico Joy division.

synth_charmer, autore, alle 23:58 del 28 gennaio 2010 ha scritto:

E' vero, in quegli anni c'è anche l'esplosione dell'esordio dei Suicide!! Spettacolari!

ozzy(d) alle 0:01 del 29 gennaio 2010 ha scritto:

rebby sei proprio uno scaruffiano hihihihi

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 8:12 del 29 gennaio 2010 ha scritto:

Ma Gulli secondo te nel 79/80 c'era già internet

e Scaruffi aveva già scritto qualcosa? Magari è

Scaruffi che è un rebbiano! eheh

ozzy(d) alle 10:33 del 29 gennaio 2010 ha scritto:

ahahah grande rebby; scherzavo sul fatto che esiste in Italia chi, se parlando di new wave fai i nomi di suicide, devo o pere ubbu invece dei magnifici gary numan, adam & the ants, human league o john foxx ti dà dello scaruffiano....

benoitbrisefer alle 21:36 del 30 gennaio 2010 ha scritto:

Quando uscirono, pressochè in contemporanea, Vienna e Metamatica la nostra stampa musicale fu categorica Foxx batte Ultravox 2-0 e tutti a casa!

Allora giudicai un po' ingeneroso questo risultato e mi fa piacere vedere, dalla etereogenità dei giudizi che forse un 2-1 (e con qualche occasione per il pareggio) potrebbe meglio rendere giustizia a due ottimi prodotti.

Voglio anche ricordare fra fine 70 e inizio 80 gli esordi dei Sound e degli Psychedelic Furs (ma possibile che siano così passati nel dimenticatoio?)

Utente non più registrato alle 13:24 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Tra questo e Vienna ( ma anche il primo di Ultravox) ci passa un abisso.....

Utente non più registrato alle 9:02 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Matematic è davvero un bel disco ma votarlo con "cinquestelle" mi sembra un tantino eccessivo...

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 9:35 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Beh, secondo i tuoi criteri da "tirchio" eheh non

hai tutti i torti. D'altra parte se hai dato 8 a

Fear of music ...

Utente non più registrato alle 12:11 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

non bisogna rivalutare eccessivamente tutti i dischi del passato.

bene Rebby, io sono più affezzionato a questo disco che a "the garden" e sono un grande appassionato, per non dire un fanatico, dei Talking Heads ma bisogna essere obiettivi : è vero che se paragonato alla qualità media dei lavori odierni bisogna attribuire onore al merito a John Foxx, ma ritengo che dare il massimo dei voti a "matematic" fa uscire fuori dalla scala dei valori i capolavori assoluti della musica.

Totalblamblam (ha votato 9 questo disco) alle 12:38 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

RE: non bisogna rivalutare eccessivamente tutti i dischi del passato.

scusa iuppiter ma che significa scrivere capolavoro assoluto? ab-solutus rispettoso a cosa e a chi? non esistono cose sciolte da contesti e riferimenti precisi nella musica pop (puoi dirlo per alcune cose barocche o del settecento, ma già con il romanticismo il legame con l'assoluto viene spezzato e si guarda alla letteratura come fonte di ispirazione, ma sono passati secoli ...le goldberg variations sono un capolavoro assoluto perché davvero non ha legami con nulla a parte quelli del mito costruitoci intorno, sgt peppers o la banana no sono capolavori e basta o al massimo soluti in contrapposizione a solventi LOL) e metamatic è nel suo di genere synth wave un capolavoro...

dai non spariamo puttanate a prima mattina neppure gally lo fa più LOL

ok finito il pippone

Utente non più registrato alle 20:11 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE: non bisogna rivalutare eccessivamente tutti i dischi del passato.

Entriamo qui nella filosofia della valutazione, ed anche a quanto pare in maniera alquanto concitata. Non so se questa sia la sede adatta ma non posso fare a meno di replicare alle giuste considerazioni di stokerilla. Questa discussione l’ho già fatta spesso altre volte in passato e mi trovo a rifarla in quest’occasione. Cosa significa assoluto? Beh, può non significare proprio niente, la valutazione è sempre soggettiva e realtiva ai criteri di valutazione. Prescindendo dal fatto che non so cosa significhi “LOL” (spero nulla di offensivo) per me assoluto significa al di fuori del tempo e del genere, e per quanto si voglia discutere reputo ci siano degli album che hanno segnato e “cambiato” la storia della musica (come Stg. Peppers e Velvet Underground) e che possono essere definiti quindi nel contesto “assoluto”. Tu dici bene : “Matematic” nel suo genere synth wave è un capolavoro, quindi: un capolavoro relativo.

Totalblamblam (ha votato 9 questo disco) alle 23:27 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: non bisogna rivalutare eccessivamente tutti i dischi del passato.

replico in fretta su questo punto :

"e per quanto si voglia discutere reputo ci siano degli album che hanno segnato e “cambiato” la storia della musica (come Stg. Peppers e Velvet Underground) e che possono essere definiti quindi nel contesto “assoluto”"...ovvio che non sono d'accordo perché se fosse così dovremmo eliminare

la poetica di lou reed debitrice di Schwartz e l'avanguardia di cale debitrice di lamonte young...

loddove tu dici "per me assoluto significa al di fuori del tempo e del genere" io credo che il tuo ragionamento zoppichi che VU è opera intrisa del suo tempo (per non parlare poi della factory)solo che facendolo in modo eccelso lo possiamo considerare capolavoro

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 16:25 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Bene Iuppiter, io sono più affezionato a questo

disco che a "The garden" e sono un grande

appassionato, per non dire fanatico, dei Talking heads, ma bisogna essere obiettivi: son tutte buone le scale di valori se al suo interno coerenti, sia quelle di manica larga, che quelle

di manica stretta. E d'altra parte se tu hai dato 10 al primo dei Devo, io lo darei a Fear of music

e il Doc a questo. Possiamo darlo a tutti il 10

(o anche il 9) che sono dei disconi e noi tutti

siamo contenti. Con Stoke veditela tu eheh

synth_charmer, autore, alle 20:42 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Capolavori & quasi

sono d'accordo con entrambi i punti di vista. Metamatic è un capolavoro della synth wave e dell'elettronica. Ma dò 10 solo se siamo davanti anche a un capolavoro della musica in generale. Questo ci è quasi arrivato, per questo 9,5. Eheh disinvolta ruffianeria la mia, ma almeno preparo il terreno di difesa a eventuali commenti sulla mia prossima recensione, a cui ho dato 10