R Recensione

9/10

Ultravox

Vienna

Dominatori incontrastati per tutti gli anni '80, gli Ultravox vantano una serie di dischi che hanno scandito lo scorrere del tempo e l'evolversi della new wave. Con Vienna, inaugurano ufficialmente gli eighties, delineando i canoni che si sarebbero imposti per almeno un decennio.

 

Il disco è il capostipite del nuovo corso del gruppo, che a 5 anni dalla nascita si separa dal proprio leader e fondatore, John Foxx. Il suo posto verrà preso da Midge Ure, e con lui gli Ultravox convergono verso sonorità molto più melodiche, più vicine al grande pubblico. Più commerciali: questa è l'accusa che la critica del tempo muove ai nuovi Ultravox post-Foxx, ponendoli un gradino sotto ai tempi passati. Ma la storia ha dimostrato che essi consacrarono il synth-rock alle tendenze moderne, e furono i precursori del new romantic, genere che successivamente si impose anche grazie a gruppi come Japan e Tears For Fears.

 

Sono loro i "New Europeans", a tutti gli effetti. E' il nome del singolo di maggiore impatto, un vero e proprio manifesto intellettuale del disco. Come dice la stessa canzone, è la definizione di "un'eredità per l'Europa, la cultura di oggi": chitarre potenti accompagnate da bassi trascinanti, sui quali si staglia la melodia vocale di Midge Ure. E non a caso è lì all'inizio del disco, subito dopo Astradyne, la traccia di apertura, un crescendo strumentale ricco e intenso, una colonna sonora che accompagna l'ingresso in una nuova esperienza acustica. Le tastiere si esprimono senza nascondersi, sperimentando nuove atmosfere artificiali.

L'ossatura del disco si può trovare nella sequenza di perle synth-rock: New Europeans, Private Lives e Passing Strangers, altro fortunato singolo. Il sound è chiaro, le sonorità rock delle chitarre elettriche vengono accostate a un utilizzo massiccio di sintetizzatori, fino ad arrivare a veri e propri riff. E' il riadattamento in chiave elettronica di uno schema collaudato, ma non per questo obsoleto o inefficace.

Con Sleepwalk abbiamo l'apice: travolgente ritmo serrato e lunghissimo assolo di chitarra. Poi quasi un passo indietro, Mr. X, il brano più sintetico del disco, che sembra quasi esser uscito dalla mente di John Foxx. Forse un grato riconoscimento.

Sul finire, ecco la title track. Vienna è un lento pezzo malinconico e decadente, in cui Midge Ure dà il meglio di sè, intonando un lamento triste che, esaltato dal suono del piano, grida "il sentimento è passato. Solo tu e io. Non significa niente per me."

 

L'intero disco è un concentrato di pura energia elettronica, con una potenza sonora difficilmente eguagliabile. L'effetto globale si riassume nelle parole di All Stood Still, che chiude il disco mentre "le luci si spengono, gli orologi si fermano, gli ascensori cadono, gli edifici crollano. Cosa possiamo fare?" Rimanere immobili? Impossibile.

V Voti

Voto degli utenti: 8,3/10 in media su 25 voti.
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4AS 9/10
loson 6/10
Cas 7/10
target 6/10
Teo 9/10
REBBY 7,5/10
Steven 7,5/10
Lelling 8,5/10
cripta 9,5/10
brogior 10/10

C Commenti

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benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 16:03 del 4 febbraio 2010 ha scritto:

A pochi giorni di distanza le recensioni di Matematic e di Vienna... è proprio destino che questo eterno confronto si rinnovi ciclicamente. Qui non c'è posto per il raffinato intellettualismo sperimentale di Foxx, ma in compenso ci sono tante ottime canzoni che, se talvolta indulgono in un romanticismo decadente un po' troppo melodrammatico e di maniera, assai più spesso convincono, si fanno piacere e suscitano calde onde emozionali. Un disco da non santificare ma senz'altro da rivalutare (quanti allora spararono a zero impietosamente su Midge Ure e compagni!!!).

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 20:15 del 5 febbraio 2010 ha scritto:

Per quanto mi riguarda questo rimane un disco validissimo, e la sfavillante title-track è un piccolo capolavoro. Non voglio rinverdire la polemica sui confronti, ma non mi esimo ugualmente: preferisco in ogni caso e di parecchio di primi due con Foxx, a mio avviso due capolavori wave, capaci di portare i Roxy Music nell'epoca del post-punk, vero e proprio trait d'union fra art-rock anni '70 e neo-romantici anni '80. Questo non racchiude tutta sta roba, ma rimane un disco elegante, ben confezionato e con 2-3 pezzi notevolissimi.

4AS (ha votato 9 questo disco) alle 15:31 del 6 febbraio 2010 ha scritto:

Secondo me più "ruffiano" rispetto a "Metamatic", ma anche più godibile e più vario.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 12:39 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

se il disco fosse tutto al livello di mr x per sonorità produzione cantato di certo sarebbe migliore delle sirene da ambulanza che ahimé lo affliggono pesantemente lungo tutta la sua durata...ure si fa fatica a reggerlo nella sua innata tamarraggine del this means nothing to me (ma va a cagher)...inoltre qui mi pare fuorviante il commento: "Mr. X, il brano più sintetico del disco, che sembra quasi esser uscito dalla mente di John Foxx. Forse un grato riconoscimento".

SI mai ai KRAFTWERK di tran europe express. Come che so western promise lo è per i tangerine dream accoppiati a ELP (turiamoci il naso).

"Potenza sonora difficilmente uguagliabile" è poi la perla finale della rece.

loson (ha votato 6 questo disco) alle 14:39 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

"la storia ha dimostrato che essi consacrarono il synth-rock alle tendenze moderne, e furono i precursori del new romantic, genere che successivamente si impose anche grazie a gruppi come Japan e Tears For Fears" ---> A prescindere dal fatto che di new romantic nei Tears For Fears ci sento/vedo pochissimo, l'affermazione nel suo complesso non mi convince. Il suono new romantic è già (quasi) tutto nella prima facciata di "Low" e i Japan di "Quiet Life" vengono un anno prima di "Vienna", senza contare brani già compiutamente new romantic come "Dangerous Rhythm" e "Lonely Hunter" contenuti nel primo album con Foxx. Ergo: non vedo come gli Ultravox di Ure possano esserne stati percusori. Per il resto, codesto disco mi piaciucchia ma niente più.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 17:51 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

ma infatti quegli ultravox non è che furono precursori dei new romantics è proprio sballato affermarlo(le coordinate sono le solite bowie e roxy e kraftwerk synth pop di man machine): erano new romantic tout court...come i visage prima di loro (magazine+ultravox (ure e currie) +strange)

synth_charmer, autore, alle 19:17 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

RE: La questione "New Romantic"

Mettiamola così: il new romantic è un sottogenere che abbraccia un vasto ventaglio di gruppi e suoni. Dal mio punto di vista, la sua massima espressione non si ha con Bowie e Roxy Music, ma non si può dire neanche che affermarlo sia un errore è un altro punto di vista.

Di sicuro non volevo accostare questi Ultravox a Bowie (ancor meno a Kraftwerk e Tangerine Dream, che gli sono ancora più lontani!). Direte voi: "Bhe, allora non puoi accostarli al new romantic". Ma su questo non sono d'accordo e la stessa cosa vale per i Tears For Fears.

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 18:47 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

Non sono mai impazzito per questo album. Preferisco nettamente gli Ultravox di Foxx...Ure leviga il tutto, dando vita a brani puliti e glaciali, ma spesso con l'effetto di appiattire eccessivamente il sound.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 19:36 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

what? non ho capito na mazza su non ti affatigare molto LOL scusa ma secondo me non hai capito molto i miei interventi...

se parli di PRECURSORI dei new romantic come puoi dire che loro lo fossero? loro erano in quella scena! una copertina come manifesto dei roxy può essere qualcosa che precorre i new romantic, ferry, bowie di ashes to ashes ma non vienna e ure: ti quoto

"ai nuovi Ultravox post-Foxx, ponendoli un gradino sotto ai tempi passati. Ma la storia ha dimostrato che essi consacrarono il synth-rock alle tendenze moderne, e furono i precursori del new romantic,..."

synth_charmer, autore, alle 19:44 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

ok stokerilla, la tua obiezione è accolta in effetti parlavo di una corrente musicale più specifica, che prima di loro non c'era e che dopo è fiorita. Ma capisco che estenderla all'intero new romantic fa storcere il naso a qualcuno. Però non ridete troppo delle mie sfortune anagrafiche sono già state tanto difficili le elementari e le medie!

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 19:56 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

RE:

si dai si scherza anche è la redazione che non fa il suo lavoro di filtro...comunque il bello delle webzine è che si possono correggere le imperfezioni grrrrrrrr poi sai te quanto è durato quel movimento? meno del punk: quando la polizia è andata al blitz ha dovuto chiudere tutti i cessi

per i troppi pompini che giravano tra i nuovi romantici, si della ciola ahahahahah e da lì sono sbocciati poi i kajagogoo poi kaja poi nulla più, forse kacca avrebbero potuto osare boh

loson (ha votato 6 questo disco) alle 20:05 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE:

"si della ciola ahahahahah e da lì sono sbocciati poi i kajagogoo poi kaja poi nulla più, forse kacca avrebbero potuto osare boh"---->Whaaaat? Stoke, hai preso troppo freddo quest'inverno, ti sei ridotto come i Residents di "Eskimo"! ;D

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 20:17 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

no è quello stronzo di morgan che me l'ha passata tagliata male ahahahh aho è vero che lì si spompinavano alla grande non invento nulla

tanto che quel tamarro di stringfellow ne carpì l'idea per i suoi futuri bordelli...comunque oggi freddo cane e pure raffreddato di brutto grrrrr mo' metto su gold spandau per un po' di calore finto soul

loson (ha votato 6 questo disco) alle 20:02 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

"Dal mio punto di vista, la sua massima espressione non si ha con Bowie e Roxy Music" ---> Massì t'ho capito, io mi riferivo alla faccenda dei percusori a cui ha fatto cenno anche stokerilla. Ripeto: il lato A di "Low" anticipa grosso del synth-pop britannico e inventa letteralmente l'idioma sonoro new romantic, facendo ovviamente tesoro di tante influenze (Roxy su tutti).

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 20:14 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

RE:

si ma i new romantics erano il LOOK come il libro di david rimmer ci fa intendere...un movimento di clubs dove c'era un certo dress code per l'accesso , molto fashion, la sostanza se c'era veniva dopo (duran ultravox human league seconda fase spandau mettono il piede su quell'acceleratore:look + video =successo)...non relegherei il discorso al synth pop, ma per low direi synth wave per non sminuirlo ahaaha, ma più onestamente ad un fatto di moda e look (e i video di lodger boys keep swinging su tutti dice qualcosa, dj poi è roba da infarto) ...in quei club come il blitz suonavano roba pazzesca dai neu ai can ai krafwerk la dusseldorf ma questo è un altro discorso

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 20:56 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

si loson e stoke dicono bene, anche perche i japan nel 1980 erano gia al quarto album, come possono essersi accodati al "precursore" Vienna? la realtà è che Vienna arriva per ultimo, nel 1980 ormai tutti facevano synth pop, chi con venature new romantic e chi no! disco carino, l'unico decente con Ure alla guida, foxx (da solo e con ultravox) era tutt'altra camminata!

ozzy(d) alle 23:09 del 7 febbraio 2010 ha scritto:

stoke, confessa: al blitz ci andavi anche tu, appena arrivato nella perfida albione lol

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 12:06 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

RE:

LOL magari ero ancora in terronia a zappare ai tempi

REBBY (ha votato 7,5 questo disco) alle 8:31 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Da ragazzo, in diretta, ho pensato che questo disco fosse il "Trick of the tail" degli Ultravox.

Come per quello dei Genesis si trattava del disco

che sanciva l'inizio della decadenza di una band

che, perso il proprio leader e front man, si

dirigeva verso ambiti musicali più rassicuranti

(specie per il portafogli) o meno "coraggiosi ed

innovativi". Questi più che new romantic stavano

diventando dei "fighetti" eheh I Japan al contrario sono stati un gruppo che è "migliorato"

disco dopo disco fino al suo scioglimento. Sul voto quindi sto con il Los.

target (ha votato 6 questo disco) alle 22:04 del 8 febbraio 2010 ha scritto:

Sto decisamente con i tiepidi, pur amando cantare "oh, this means nothing to me, oh vienna" sotto la doccia. Ma il disco non regge intero.

simone coacci alle 23:38 del 11 febbraio 2010 ha scritto:

Beh "Sleepwalk" è straordinaria comunque. Sarebbe stata perfetta per la colonna sonora di "Donnie Darko".

scottwalker (ha votato 8 questo disco) alle 12:44 del 21 marzo 2012 ha scritto:

Gran bel disco, non un capolavoro, ma comunque pieno di episodi degni di interesse.

Mirko Diamanti (ha votato 9 questo disco) alle 11:33 del 12 luglio 2012 ha scritto:

"il disco non regge per intero". Boh, per me regge eccome. Forse non indispensabile, ma è comunque un discone. Per il voto, sto con il recensore.

scottwalker (ha votato 8 questo disco) alle 12:26 del 12 luglio 2012 ha scritto:

Bisogna ascrivere a Ure il merito di aver" salvato " commercialmente gli ULTRAVOX, vi e' da dire che comunque i dischi degli ultravox POST-FOXX erano tutt'altro che banali: per esempio LAMENT, era un disco da quasi 4 stelle, RAGE EDEN un disco veramente sperimentale.

brogior (ha votato 10 questo disco) alle 13:14 del 5 luglio 2018 ha scritto:

Unesco World Heritage