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R Recensione

8/10

Belle And Sebastian

Tigermilk

E' la musica ad essere funzionale alla narrativa o viceversa?

Ascoltando il primo album dei Belle and Sebastian sembrerebbe quasi non ingiustificata un' assimilazione tra i due mondi, unificati da una legge comune di poesia scozzese che rende la prima esperienza del clan di Murdoch un antecedente nel suo genere.

Anno 1996: quello in cui il piccolo capolavoro esce. Anni in cui si assiste al fenomeno di band così grandi nel sublimarsi in anarchie musicali grunge o brit pop tanto da degradarsi all'essere piena modernità della rockstar, in tutti i suoi usi, abusi ed eccessi che il pubblico pretende.

"You've been used, you're confused, write a song, I'll sing along" (Expectations)...e la band lo fa, discostandosi, quanto meno in pubblico, da predette band, invitandoci all' abitudine di nuovi suoni e drammi, di vecchie storie e nuovi guai, di turbe, di abitudini, ma soprattutto di quotidianità. Pura, cruda, ma anche distorta e ponderata. Banale forse, ma poetica.

L'album si apre con la melanconica "The State I Am In" che ci riconduce alle più cupe atmosfere degli Smiths (ricordate "I Know It's Over"?), in cui, dopo varie e strane vicissitudini, il "narratore" traccia un analisi sul proprio esistenzialismo:"I Gave Myself To Sin, I Gave Myself To Providence,And I've Been There And Back Again,The State That I Am In", individuando nella propria matrice umana e nella somma dei propri sforzi lo status medio del suo concedersi al bene ed al male senza però poter cambiare la propria posizione. Di "uomo", appunto.

Espressione unitaria dell'album è data poi dalle ballate "I Could Be Dreaming","I Don't Love Anyone" e soprattutto "She's Losing It", in cui le soffici chitarre si completano con una dimensione di auto-analisi nella quale nessuna parola è lasciata al caso, ma criptata nel senso che Murdoch ha deciso che sia.

Il punto più alto del disco è circoscritto però, oltre che dalle due perle: "My Wandering Days Are Over" e "Mary Jo" (grazie alle quali ai Belle and Sebastian va riconosciuta un'obiettiva ed alta abilità musicale e compositiva), dal piano di "We Rule The School"...

Esso recita ad un tratto:"Call me a prophet if you like..""it's not secret.."

Certo, non si esageri, anche se...

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Voto degli utenti: 8,3/10 in media su 26 voti.

C Commenti

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DonJunio (ha votato 7 questo disco) alle 20:08 del 14 marzo 2007 ha scritto:

i miei giorni di vagabondaggio NON sono finiti

bravo, bel ripescaggio, Non è certamente il loro miglior album ( "if you're feeling sinister" credo sia irragiungibile), c'è ancora qualche ingenuità di troppo ( esemplare in tal senso l'orrido synth di "electronic renaissance"), ma "the state i am in" e "my wandering days are over" guadagnano gloria e fama per l'itnero disco.

tigermilk (ha votato 10 questo disco) alle 20:00 del 13 agosto 2007 ha scritto:

non solo musica

un ascolto di questo disco va al di là di un'esperienza meramente musicale: è poesia, essenza, inquietudine, ironia, semplicità, fragilità e purezza; e se proprio si vogliono riscontrare alcune ingenuità, beh... fanno parte del suo fascino naif.

Vikk (ha votato 9 questo disco) alle 13:45 del 27 agosto 2007 ha scritto:

il miglior Belle and Sebastien

sicuramente il loro migliore disco "if you're feeling sinister" e' magnifico, ma ha il solo difetto di non proporre nulla di nuovo

loson (ha votato 10 questo disco) alle 9:14 del 20 ottobre 2008 ha scritto:

Davvero il loro miglior disco, quello con le canzoni migliori e soprattutto gli arrangiamenti più creativi (su "If You're Feeling Sinister" latiteranno paurosamente). Bella recensione, anche se mi sconcerta non veder menzionata la splendida "Electronic Renissance", quasi che la si considerasse un episodio trascurabile, quando invece resta momento imprescindibile per il dispiegarsi della loro poetica adolescenziale.

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 13:27 del 6 giugno 2009 ha scritto:

Opera splendidamente ingenua, fresca, sincera, innocente e pura. D'accordo con chi sostiene che, la loro arte sensibilemente adolescenziale è espressa al meglio in questo scrigno, senza sminuire, ovviamente, nulla all'altro capolavoro; ''If you are Feeling Sinister''

Bellerofonte (ha votato 8 questo disco) alle 21:08 del 29 marzo 2010 ha scritto:

Il miglior disco dei Belle and Sebastian senza nessunissimaombra di dubbio.. pura emozione. Otto e mezzo più che otto

folktronic (ha votato 7 questo disco) alle 17:44 del 13 novembre 2010 ha scritto:

incantevole.

casadivetro (ha votato 9 questo disco) alle 5:51 del 23 marzo 2011 ha scritto:

Ah, è così appagante la sensazione che si prova quando si appura che esistono ancora le canzoni pop perfette alla Burt Bacharach.