R Recensione

8/10

The Zebras

Worry A Lot

Di loro si conosce alquanto poco, una manciata di recensioni in rete e qualche trafiletto su giornali indipendenti spagnoli, tedeschi ed australiani, niente di più. Laconico anche il loro Myspace che fortunatamente rivela la madrepatria della band, Birsbane nel Queensland australiano, terra che aveva visto sorgere molti anni prima il genio di Grant Mc Lennan (scomparso lo scorso anno dopo aver lasciato l'ultimo capolavoro "Oceans Apart" nel 2005) e dei suoi The Go-Betweens.

"Worry a lot" è la seconda opera dei The Zebras, che dopo essersi lasciati alle spalle un disco d'esordio a dir poco strepitoso nel 2004 ("The Zebras", Lost&Lonesome records) dove assonanze con il più dinamico indie pop della Matinèe Records si facevano più che chiaramente sentire, nel 2006 con "Worry a lot" perfezionano il tutto e regalano una rara e solare pop-operetta.

Canzoni come "You look ready" e la seguente title-track rispondono subito ad ogni desiderio di spensieratezza in cui ci si tuffa senza esitare, chitarre jingle-jungle e voci patinate introducono sin da subito ritornelli zuccherini e coretti di stampo californiano.

Rasenta la perfezione "I Quit" dove il guitar pop più lezioso, affine a Pale Sunday e The Young Traditions, si fonde alle tastiere, in un tripudio di suoni cangianti e delicati, il ritornello -boys and girls singing together- rapisce e potrebbe essere il solo buon motivo per non lasciarsi scappare questo cd.

Difficile trovare difetti alle seguenti "Marching", "Patient to the end" e "Cumbersome", twee chitarristico senza sbavature che difficilmente annoia; "Science Competition" vive di spirito adolescenzial-collegiale (di chi sta dalle parte dei loser, ovviamente);

Giunge "Fine Lines" come un motivetto ridondante a mò di filastrocca, adorabile in ogni sua parte.

Suona la campana "Doong donng", che accompagna verso l'ultima manciata di canzoni dove niente stupisce ma tutto risulta terapeuticamente rilassante; "Miss World/don't cry" e il paradossale incubo nella canzone finale ("The Nightmare") concludono il secondo lavoro di questo sestetto nel migliore dei modi.

Si potrebbe continuare ad elogiare i The Zebras ancora a lungo e per molte righe, ma si consiglia vivamente di smettere di leggere e di metter su questo piccolo capolavoro il più presto possibile. Difficile da trovare, direte. Errore.

Munitevi di paypal e andate a visitare il loro myspace: vi porterete a casa questo gioiellino a poco più di dieci euro. Come se non bastasse, nell' attesa, le quattro canzoni presenti nel sito sono interamente scaricabili. Solo un gruppo così lieve e sincero poteva chiamare il proprio album "preoccupassimo": motto che, dopo averli conosciuti, inevitabilmente diventa "I'm Not worry a lot, 'cause I'm in love".

My Space: http://www.myspace.com/ilikezebras

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