Gavin Rossdale
Wanderlust
Debutto solista per Gavin Rossdale, che abbandona le sfuriate post grunge dei Bush e dopo il progetto Institute continua da solo il suo percorso con la pubblicazione di “Wanderlust” .
Tanti sono stati i rimpianti per questo artista, dotato di un voce spesso paragonata a quella di Cobain, che in questo lavoro si ammorbidisce e addolcisce con delle ballate in stile U2 (si ascolti “Frontline”) . Rossdale sembra aver trovato una buona vena lirica, a tratti ispirata, come in “Love remains”, canzone dal ritornello strazia cuori: certo tutto è parecchio addolcito, manca il rock dei vecchi tempi, mancano le atmosfere post-grunge.
Anche se lui ci prova, rare volte, ad esempio in “If you’re not with us you are against us” ma siamo lontani dalle ritmiche nirvaneggianti di “Swallowed” e forse manca la convinzione per tornare a quei nemmeno troppo lontani fasti che ora risultano fuori luogo pure nella turbolenta “ This is happines”.
Gli episodi migliori del disco li regalano le ballate come “The trouble I’m in”, nella quale Rossdale è accompagnato dall'inconfondibile voce di Shirley Manson (Garbage) , mentre lasciano il tempo che trovano altre come “ Beauty in the beast “ e l’ultima strana traccia” This place is on fire”.
Tutto sommato un discreto lavoro ma resta il rimpianto per le grandi capacità di Gavin Rossdale che anche stavolta sembrano ammorbate dalle dolci ballate, che seppur riuscite levano spazio ai riff fiammanti che la sua musica ci regalava sino a qualche anno fa, facendo di “Wanderlast” un disco normale, ascoltabile, ma senza troppi spunti. Che non va oltre una (risicata) sufficienza.
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