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R Recensione

7/10

Immigration Unit

Sofa Heroes [EP]

Il fatto che un EP di venti minuti e poco più – due pezzi originali con rispettivi remix, più la versione live di un terzo brano – abbia attirato su di sé una tale quantità di attenzione critica è sintomo di due possibili patologie: un delirio collettivo o la manifestazione di qualcosa di rilevante. Dal momento che ben difficilmente un’autoproduzione italiana potrebbe innescare isterie di massa (ma che massa sarà rimasta ad ascoltare musica, poi?), non rimane che indagare la seconda ragione: e qui esce effettivamente fuori qualcosa di più.

Sparsi tra Ginevra, Basilea, Torino e Caracas, i quattro Immigration Unitmonicker quantomai calzante – coltivano un suono globale che ricorda tutto e niente: certe ricercatezze neoprog filtrate attraverso il prisma dell’alt pop di razza, ad esempio, ma anche una piacevole tendenza all’asperità punk che sbertuccia e dissesta un controllo altrimenti notevole della grammatica rock classica. Può essere che il tentativo di descrizione vi abbia detto meno della presentazione al buio: vi consiglierei pertanto l’ascolto della title track (il cui riuscito remix, tra martelli electro e labili armonie cut’n’paste, è curato nientemeno che da Manuel Gagneux, aka Zeal & Ardor), che perviene alla melodia vagamente britedelica del refrain attraverso lo snodarsi di una malvagia serpentina in 7/4 macchiata di fuzz, vicina ai sottovalutati Dead Science di “Villainaire”. Procedere in avanti dovrebbe essere, a questo punto, questione di riflessi pavloviani: e gran bella, a conti fatti, si rivela essere anche “Wasting Mornings”, il cui arrangiamento post-gaze non ne oscura la delicatezza pastorale (meno evidente nel remix strappato di Arthur Hnatek del Tigran Hamasyan Trio). A completare il pacchetto è un’obliqua “Far Inside”, dalle gradevoli melodie arpeggiate giustapponibili alle geometrie aliene dei Radiohead di “Ok Computer”: formula sentita e risentita, ma ancora capace di esprimersi in modelli interessanti.

Non è un miracolo, ma i miracoli, d’altro canto, non esistono. Esistono i buoni dischi: e “Sofa Heroes” lo è certamente.

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fgodzilla alle 15:08 del 24 ottobre 2018 ha scritto:

Sommo non c'entra un cazzo con la rece ma il 13 giugno TOOL a Firenze