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R Recensione

6/10

Radar Brothers

The Illustrated Garden

Piccolo culto americano di area alt-rock/slowcore attiva sin da metà ‘90, i Radar Brothers avevano annunciato nel gennaio 2008 il loro scioglimento, durante il tour del (discreto) “Auditorium”. L’immediata rinascita passa attraverso una rivoluzione della line-up (nuova sezione ritmica, ma la formazione resta un power trio), che non stravolge affatto il sound della band. Jim Putnam, da buon leader, continua a forgiare i 'Bros' a propria immagine e somiglianza, con una maestria che lascia qualche freddezza di troppo rispetto ai tempi d’oro.

Per la verità bassista e batterista nuovi hanno il merito di vivacizzare il ritmo in alcuni tra gli episodi più felici del disco: l’americana in vulgata pop psichedelico di “Horses Warriors” è una piccola perla, come la solarità power pop di “For The Birds”. Col che Putnam sancisce il proprio connubio con strutture e melodie più radiofoniche, in linea con certe esperienze della recente America alt-rock (vd. Dr. Dog o Fruit Bats, per non dire Wilco). Roba che, quando vuole, fa centro: “And The Birds” va di elettriche calde che è un piacere, con la voce di Putnam che tinge pastello e assoli sapientissimi, mentre “Radio”, in chiusura, è un (gran bel) devoto omaggio ai R.E.M. ’80.

Qualche episodio meno incisivo è comunque portato a casa bene, perché due musicisti su tre, qua, sono ingegneri del suono, e la cosa si sente, per quanto certi lavori sugli intrecci vocali in stile so ’00 (cori, controcori, controvoci) non sollevino di molto alcuni pezzi (“People”) e certo formalismo su ritmi bassi raffreddi un po’ troppo la pietanza (“Chickens”, “Xmas Lights”). Ecco, in breve: metà disco gioca un po’ a coprire una scrittura non ispiratissima.

Risultato: per lo più i seguaci di lungo corso continueranno ad ascoltarsi “And The Surrounding Mountains” e di nuovi appassionati ne nasceranno pochi, perché i tempi non dicono benissimo a questa America classica e pop assieme. Ma come transizione per una nuova giovinezza (di Putnam e dei Radar Brothers) il disco lascia spazio all’ottimismo. E non è poco.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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REBBY alle 8:24 del 13 gennaio 2011 ha scritto:

Sono d'accordo: nel complesso "disco carino, niente di più". Per me il precedente era però ottimo ed in particolare aveva una prima facciata perfetta, per chi ama il genere. Qui aggiungerei al lotto delle migliori Dear headlights (sopra si può ascoltare). Horses warrior la mia preferita.

bill_carson (ha votato 6 questo disco) alle 10:06 del 16 gennaio 2011 ha scritto:

io l'ho comprato sto disco

dopo una bella rece su blow up avevo ascoltato dear headlights e avevo gradito molto. putrtopo non ci ho trovato brani altrettanto validi.

buona horse warriors, discrete for the birds e quarry