DasAuge

You re Dead And It s All Your Fault

You're Dead And It's All Your Fault è l'album d'esordio dei campani Dasauge e si dimostra interessante fin dalla visione del curatissimo artwork artistico e malinconicamente oscuro.

Produzione grafica e visiva che rispecchiano lo sfondo musicale di riferimento, che è quello di un alternative-rock di marca anglosassone dalle tendenze gotico-darkeggianti. Di qui naturalmente la scelta di comporre i testi in lingua inglese, con risultati più che apprezzabili nella capacità di apparire tutto meno che italiani (e tantomeno quindi napoletani).

Tool e A Perfect Circle emergono di sottecchi per la fisicità densa di brani come Carapace (brillante nelle sfumature math-noise), Never Been Here e Building An Empire, oppure per le atmosfere soffuse e circolari di I'm Sorry But I'm Not Sorry e Sink Or Swim.

Spesso (Legs, Life On Earth Is Overestimated) si tende purtroppo a scadere in prolissità hard-rock prive di intuizioni. Si barcolla cioè senza meta precisa su un'estetica alla Incubus un po' caciarona e piatta. Bisogna ammettere però che da tale percorso escono fuori anche cose come Disasters and wonders e Rorschach che per vigore e potenza di fuoco hanno poco da invidiare ai Motorpsycho dei tempi d'oro.

A dare un tocco artistico un paio di brevi visioni post-rock meramente strumentali (On A Frozen Lake, The Day Brea Lynn Met Tory Lane). Nel complesso You're Dead And It's All Your Fault è senz'altro un esordio positivo che mostra buone potenzialità della band composta da Massimo Manzo (chitarra e tastiere), Vincenzo Spalice (voce), Pierluigi Mazzei (chitarra), Claudio Manzo (basso) e Salvatore Paone (batteria). Finora però gli spunti davvero notevoli sono pochi. Li attendiamo al varco per il prossimo disco sperando prendano spunto sulla necessità di mettere il piede sull'acceleratore in maniera più grintosa e originale.