Kate Bush
Before The Dawn
Alla fine limpressione più forte è il rimpianto. Rimpianto per non esserci stati, in una di quelle ventidue serate inglesi che segnavano, insieme, il ritorno su un palco di Kate Bush dopo 35 anni, e la celebrazione più sontuosa della sua arte, una sorta di circo - musical che ospitava musica, danza, mimo, video e teatro sotto il titolo Before The Dawn. Biglietti esauriti in quindici minuti, a testimoniare laffetto e la passione che legano, dagli esordi ad oggi, e nonostante le ripetute e prolungate pause, il popolo inglese allex enfant prodige di Wuthering Heights, da anni assurta allo status di rappresentante dellart rock più evoluto e colto, su un immaginario podio a fianco di visionari come Peter Gabriel o i Pink Floyd, dai quali tutta la sua storia prese avvio.
Talmente forte e determinante, si intuisce limpatto visivo e scenico, che i tre cd-cronaca dellevento non possono che fungere da scintilla evocatrice di ulteriore curiosità, da soddisfare parzialmente, magari, con la pubblicazione di un dvd. La versione audio riproduce la struttura dello show, con una prima parte dedicata ad alcune composizioni fra le più conosciute (Hounds Of Love, Never Be Mine - lunica traccia registrata senza audience -, Running Up The Hill, King Of The Mountain) e le altre due che riproducono, rispettivamente, le suites The Ninth Wave, che occupava la seconda parte di Hounds Of Love, e A Sky Of Honey, ospitata sul secondo cd di Aerial. La prima racconta di una donna che galleggia alla deriva nel mare aperto con un giubbotto salvavita, ed il particolare delle voci principali, registrate con Kate immersa nellacqua di una piscina e riprodotte dal vivo per accrescere leffetto di verosimiglianza con la situazione narrata, sbalordisce chi legga le note di copertina. Ma si sa che con Kate Bush nulla è lasciato al caso, e la meticolosa cura di ogni particolare fa parte del gioco. La seconda suite è invece rivolta a descrivere lo svolgimento di una giornata estiva, in cui il canto degli uccelli sintreccia con il cammino del sole durante tutto il suo arco quotidiano, dallalba al tramonto. Le due sezioni alternano parti dialogiche, narrazioni e poesie - arricchite sul palco da proiezioni 3D - attori travestiti da pesci o uccelli e pupazzi, a numeri prettamente musicali, nei quali la qualità della world class band che accompagna la cantante sul palco (Omar Hakim e Minu Cinelu alla batteria e percussioni, John Giblin al basso, David Rhodes alle chitarre, oltre ai multistrumentisti Frissi Kalsson, Jon Carin e Kevin Mc Alea) assicura riletture raffinate e ricche di esemplari incastri strumentali (labito acustico di The Morning Fog, una Sunset dominata dallorgano, lavvolgente mood di Nocturn, le serrate cadenze elettroniche dellesplosiva versione di Aerial, ma tutto il primo cd è un campionario di stato dellarte rock).
Lei, dopo tanti anni, è inevitabilmente cambiata, le fattezze un po ingrossate e la voce che col tempo ha acquisito inedite sfumature scure e soul, apprezzabili nelle ballads piano e voce come And Dream Of Sheep, Never Be Mine, o Among The Angels, unico estratto da 50 Words For Snow. E quando, alla fine, torna a puntare il suo cannone acchiappanuvole in Cloudbusting, inevitabile encore, chi ricorda quella storia impossibile damore e folle inventiva, faticherà a contenere un brivido demozione alla schiena.
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