R Recensione

5/10

Gomez

How We Operate

"...Non sono qui per seppelire Cesare nè per tesserne le lodi...". Sgombriamo il campo da ogni possibile equivoco: ho molto amato "Bring it on" e "Liquid skin" ed ho comunque apprezzato "In our gun" e "Split the difference". In circa otto anni di attività discografica ufficiale, credo esista una continuità nell'operato di Ben Ottewell e soci, non sempre all'insegna dell'originalità (come nei primi due lavori) ma di sviluppo di un linguaggio musicale che parte dal blues e dal folk e, con quest'ultimo lavoro, sembra essere approdato ad un pop un po' di maniera, pulito pulito, che poco colpisce e nulla lascia all'immaginario dell'ascoltatore.

Fortunatamente non tutto è stato levigato per benino: resta qualche interessante colpo di coda ("Chasing ghosts with alcohol", "Tear your love apart" e "All too much" su tutte) a ricordarci che i nostri non sanno solo suonare bene ma se si impegnano sanno ancora come scrivere brani che arrivano dritti allo stomaco. Ma oltre quanto sopra menzionato il resto si perde in un disarmante e banale anonimato ("Charley Patton song" ne' è l'esempio più lampante), se non addirittura in cadute di tono clamorose ("Woman! Man!" con tanto di sha-la-la-la in un inutile quanto fastidioso refrain).

Alla fine, quello che ne esce non è esattamente un brutto disco anzi, se siete digiuni di Gomez e capitate da queste parti per la prima volta, troverete questo disco fresco e accattivante, con ritornellini che vi si inchioderanno nella memoria.

Per chi invece si aspettava un guizzo da un gruppo che qualcosa di molto bello ha già dato ma che potrebbe fare ancora molto, questo va preso come un disco interlocutorio (nella migliore delle ipotesi). Oppure un disco fatto da un gruppo che è stufo di tirare avanti con quattro soldi guadagnati in tour e vuole arrotondare aprendosi ad un pubblico dai gusti meno difficili (questo

nella peggiore delle ipotesi).

A ben pensarci non mi meraviglierei di trovare uno di questi brani a fare da colonna sonora per qualche pubblicità televisiva ...

V Voti

Voto degli utenti: 5/10 in media su 1 voto.
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8,5
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C Commenti

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Giuliano Frizzo (ha votato 5 questo disco) alle 14:29 del 19 novembre 2012 ha scritto:

D'accordo con la recensione, anch'io ho trovato quest'album mediocre e tutto sommato poco entusiasmante salvo un paio di buoni pezzi. Forse un passo indietro rispetto a Liquid Skin e Bring It On che suonavano più "indie" e meno radiofonici. Tant'è, restano comunque un buon gruppo che dal vivo si esprime sempre in modo convincente. Dischi così, però passano senza lasciare tracce.