R Recensione

4/10

Paul McCartney

Memory Almost Full

Alzi la mano chi non ha mai cantato Yesterday o Hey jude almeno una volta nella sua vita…

Faccia un passo avanti chi non si emoziona ancora ascoltando per l’ennesima volta quell’inno alla gioia di Penny lane

Scagli la prima pietra chi non riconosce il talento indiscusso del Macca…un estro pop sopraffino che si contrapponeva, completandosi, alla stravaganza accecante e geniale di Lennon

Poco importa se dentro di noi scorra un sangue “Lennoniano” o “McCartneyano” quando i due soggetti in questione sono i massimi esponenti pop di tutti i tempi, capaci di creare melodie memorabili e ancora oggi estremamente attuali guidando quella meraviglia chiamata Beatles nell’olimpo dei più grandi gruppi di tutti i tempi.

Il più grande gruppo di tutti i tempi secondo chi vi scrive.

Quando lo scarafaggio abbandono le scene tra la disperazione generale (praticamente in simultanea uscirono nel 1970 Let it be – la fine di una meravigliosa e tormentata storia – e l’omonimo esordio solista di McCartney– l’inizio di una nuova era), dopo la Beatlemania, il periodo psichedelico e le perle finali, qualcosa si spense per sempre, quella mistica magia che accompagnava in studio i nostri stregoni del pop, misteriosamente, cessò di esistere e non ritornò più se non per sporadiche ed isolate visite di cortesia…

Non è infatti un mistero l’evidente calo creativo in alcuni casi decisamente lampante, in altri meno che colpì senza riserva i fab four solisti….

Anni 70: Con un Lennon sempre più impegnato nel sociale affiancato dalla consorte Yoko Ono, contro l’amministrazione Nixon, contro la guerra in Vietnam, la pace, l’amore e l’attivismo politico che influenzeranno in modo “pesante” la musica del genio ribelle in alcuni episodi anche positivamente (Plastic ono band e Imagine su tutti), Il Macca dopo l’esordio omonimo e il successivo “Ram” spinto dalla voglia di tornare in un gruppo battezzò così la sua nuova creatura: I wings

La banda vivacchiò grossomodo per circa dieci lunghi anni(dal 1971 al 1979) con risultati a dir poco controversi nonostante un immeritato ma indiscutibile successo commerciale.

Anni 80: Il decennio si apre con l’improvvisa ed inaspettata scomparsa del genio John Lennon che, tralasciando le dinamiche che ormai tutti conoscono, aveva da poco (due settimane circa) pubblicato il suo ultimo disco: “Double fantasy”(diviso in parti eque con la consorte Yoko ono).

Sul versante Macca, chiusa la parentesi Wings, a farla da padrona c’è una certa esigenza di tornare alle origini e dare un seguito filologico e fisiologico all’esordio di dieci anni prima.

McCartney II” è infatti il titolo scelto per l’occasione e anche la carta che Paul tentò di giocare prendendo le distanze dall’eccesso di zuccheri prodotti senza soluzione di continuità nei ‘70.

Il progetto però fallì nelle sue più nobili intenzioni mancando ancora una volta il bersaglio, questa volta con i suoi discutibili e pretenziosi accenti elettronici.

Ma è solo l’inizio del decennio meno prolifico…

L’ispirazione tarda ad arrivare anche nei ’90 fatta eccezione per un discreto “Flaming pie” del 1997 tanto che per trovare un disco degno di nota bisogna infatti guardare all’ultimo lavoro uscito giusto un anno fa’ ovvero “Cahos and creation in the backyard”.

Un disco pronto fin da subito a diventare l’ennesimo buco nell’acqua, l’ennesimo bersaglio per un tiro fin troppo abusato e ormai diventato quasi “routiniano”.

Tra lo stupore generale, quell’album, si rivelò invece un piccolo diamante isolato lasciando tutti sorpresi ed incantati grazie ad un songwriting nuovamente ispirato e all’altezza della sua meritata fama.

Stilisticamente è quanto di più vicino al mood dei Beatles che il buon vecchio Paul abbia mai partorito.

Arricchito da una produzione “elegante” e pressochè “perfetta” come Nigel Gordich ci ha abituati da un bel po’ di tempo si può democraticamente affermare che “Chaos…” sia a tutti gli effetti il punto più alto della magra(sicuramente non in termini quantitativi) discografia McCartneyana.

Ed è proprio da questo punto che bisogna partire per meglio comprendere la qualità e di conseguenza la valutazione di questo nuovo “Memory almost full”…

Che cosa c’è di peggio di un inutile ed inaspettata illusione subito raggelata da una realtà cruda e sconsolante?

Come ci si sente quando si viene bruscamente risvegliati immersi ormai nel bel mezzo di un sogno?

Purtroppo, mi dispiace doverlo dire, ma è proprio questa la sensazione che si prova fin dall’opener volutamente disimpegnato di “Dance tonight”, discutibile tentativo di riprendere le sonorità di “Fine line” (buon incipit del precedente e ben più articolato “Chaos and creation in the backyard”)

Ci troviamo quindi a dover raccontare di canzoni semplicemente imbarazzanti come la conclusiva “Nod your Head” una terribile quanto personale versione della zeppelinianaKashmir” con la voce del Macca che risente giustamente del corso del tempo. Ma anche “Only mama know” confusa e terribilmente prodotta, per non parlare della tediosa ai limiti della sopportazione “You tell me” e la “pochezza” disarmante di “Gratitude” vuota come una spiaggia in pieno novembre...

Gli episodi che meglio funzionano sono infatti quelli che più ricordano “Chaos…” come

Vintage clothes” “Ever present pass ” e “The end of the end ”.

Lasciando da parte l’evidente crisi creativa di Paul, l’errore più grande a mio modesto parere sta nel non aver confermato un prodigioso Nigel gordich in produzione capace(solamente un anno fa) di far “rinascere” un talento ormai giunto da troppo tempo sul viale del tramonto come quello di Sir Paul e donare un suono “limato” e “preciso” a “Chaos and creation in the backyard”, chiamando invece David Kahne vecchia conoscenza e produttore del deludente(guarda caso) “Driving rain”(2001).

Kahne, non riesce dunque a salvare nulla e dove possibile, peggiora ancor più un quadro clinico già di per sé precario.

Non tutti infatti possono contare su un carisma e un’autorevolezza tale da poter trattare con il Sir Macca senza alcun timore referenziale bocciando, quando questo risultasse necessario qualsiasi abbozzo o registrazione frettolosa o mal riuscita, proprio come Nigel riuscì a contestare più di una discutibile versione venuta come si dice in gergo “buona la prima”…

Sfruttando l’onda mediatica degli euforici festeggiamenti per i quarant’anni di Sgt. Peppers opera fortemente voluta da Paul e capolavoro indiscusso dei Beatles, McCartney pubblica quindi l’ennesimo prodotto scadente della sua mediocre(per non dire pessima) carriera solista gettando così alle ortiche la precedente e profittevole esperienza con Nigel Gordich.

Forse avrebbe potuto festeggiare in modo migliore, magari lasciando parlare da sola la musica che lo ha reso famoso in tutto il mondo, tornando con un disco di inediti magari l’anno successivo con una manciata di canzoni migliori per un progetto più fisiologicamente esigente e sentito.

Non sarà molto carino dirlo ma Paul ha perso un'altra buona occasione per star zitto.

Peccato.

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C Commenti

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simone coacci alle 10:41 del 29 giugno 2007 ha scritto:

Beatlemania

A titolo squisitamente personale: innegabili meriti storici e semiologici a parte i Beatles non li ho mai potuti sopportare. Sono stati il primo prodotto geneticamente modificato dell'industria musicale (il secondo nel mondo dopo Elvis) e hanno aperto la strada alla mercificazione della musica popolare studiata a tavolino e diffusa tramite un capillare uso del marketing e della pubblicita. Puro franchising per aspiranti capelloni. Ciò non toglie che il White Album,Sgt.Pepper e Abbey Road siano,a modo loro,grandi album. Detto questo,i limiti dei singoli componenti,compensati nel sodalizio dall'intervento di produttori,arrangiatori e correttori di bozze vari,siano emersi drammaticamente tutti nelle loro carriere soliste. E non da oggi: l'unico ad avere registrato qualche dischetto passabile è stato George Harrison,il resto è stato ed è paccottiglia. Dico ciò con il massimo rispetto che si deve ai morti e ai miti. Che talvolta sono la stessa cosa.

Dr.Paul alle 13:16 del 29 giugno 2007 ha scritto:

si il disco di macca è mediocre, certo il quadretto della carriera solista messo cosi è un po desolante, oltre a flaming pie che è un buonissimo album senza se e senza ma, io aggiungerei band on the run (il migliore in assoluto), e flowers in the dirt.

riguardo le riflessioni di simone, be dalle tue parole, ammetterai, traspare un antipatia per i fab4 palese, rispettabile ma campata in aria.

che sgt pepper, abbey road ecc siano a modo loro grandi album cosa significa? sono grandi album punto, il "a modo loro" riguarda solo te, sono quaranta anni di fila che generazioni di critici e addetti ai lavori si sperticano in lodi senza riserva, un perche ci sarà, qualsiasi musicista a prescindere dal genere musicale che gli compete nomina i beatles come punto di riferimento ecc ecc, un perche ci sarà, io mi chiederei: sono io che non li ho capiti? sono io che aborro il pop di un certo tipo?

anche il discorso della mercificazione della musica popolare lo trovo un po...strambo, mi viene in mente andy warhol e la pop art, ma vivaiddio che è stata mercificata!

riguardo produttori e correttori di bozze soprassediamo xche mi sembra di scorgere malafede allo stato puro, mi rimane da chiedere quali sono i dischetti passabili di harrisn solo?

simone coacci alle 15:27 del 29 giugno 2007 ha scritto:

A parte il fatto che non mi spaventa essere in minoranza,anche schiacciante e che detesto il pensiero unico,la morale del gregge che determina l'ecumenismo critico a cui accennavi sopra. Quanto alle generazioni di adoratori a cui accennavi sopra,beh quelli sono fatti loro. Pure la Coca Cola o la Gazzetta dello Sport hanno torme di acquirenti e di estimatori,il che non significa che abbiano alcun valore estetico.

Dico questo per precisare,non per fare polemica,ci mancherebbe. Non sono un'integralista e non ho la verità scolpita su alcuna tavola. Difendo solo la mia opinione. Poi magari la ragione starà dalla tua o magari nel mezzo.

Quanto alla superficialità delle mie motivazioni,onde non tediare i visitatori con la nostra (stimolante e apprezzabile per quanto mi riguarda) tavola rotonda,se vuoi te le posso spiegare meglio,con più tempo e spazio,in privato o in qualunque altra sede.

Marco_Biasio (ha votato 2 questo disco) alle 19:08 del 29 giugno 2007 ha scritto:

Una cosa solamente

A parte che nemmeno io ho mai apprezzato particolarmente i Beatles, voglio solamente dire che Paul sbaglia quando dice che tutti, da quarant'anni, si sperticano in lodi sui Fab Four. Mai sentito parlare di Piero Scaruffi? Ecco, a suo modo sarà un imbecille, ma non rientra nella categoria dei "tutti", anzi.

Dr.Paul alle 19:12 del 29 giugno 2007 ha scritto:

si anche in pvt mi piacerebbe sapere, la discuss è apprezzabile e stimolante anche per me, riguardo minoranze e gregge capisco cosa intendi, ma qui il punto era tutt altro, niente coca cola! gli adoratori non sono certi i fan sguaiati che si strappano i capelli e si graffiano le guance...

TheManMachine alle 15:54 del 22 giugno 2008 ha scritto:

E invece a me interessava molto questo scambio di opinioni tra Simone Coacci e Dr. Paul. Peccato che nei siti di pubblico accesso spesso si assista alla rinuncia da parte degli utenti ad esprimere opinioni interessanti e intelligenti, in nome di non molto comprensibile dal mio punto di vista "non è questo il luogo, rischiamo di diventar noiosi, se vuoi continuiamo la conversazione in privato", e motivazioni simili. (Simone bada bene che non è una critica rivolta a te, amico mio, solo che è un argomento che vedo spesso utilizzato nei siti e nei forum come quelli di Storia). Se non qui, dove altro potremmo farle queste discussioni di musica? Almeno io con gli amici al bar o in pizzeria preferisco argomenti di gran lunga più frivoli e banali, che non una discussione sull'importanza dei Beatles, che invece potrebbe essere interessante per tutti qui. Va bene. Detto questo, Simone, è vero che non hai risposto alla domanda di Paul sui dischi che ritieni passabili di Harrison. Magari la tua risposta poteva essere interessante anche per me... Sui Beatles ho avuto modo di esprimere la mia modesta e trascurabile opinione altrove in Storia, comunque qui ribadisco che la musica dei Beatles mi lascia piuttosto indifferente. Non sento per niente quella soggezione che molti sembrano provare quando si parla di Beatles, li considero esattamente alla stessa stregua di una qualsiasi altra band che abbia fatto pop e rock and roll negli ultimi 45 anni. Li valuto esattamente con gli stessi parametri che uso per le altre band. E dico che preferisco ascoltare altro. Jefferson Airplane, per es., o Doors, per parlare di band grosso modo coeve. A Mc Cartney riconosco di avere azzeccato qualche motivo piacevole, come quello di "Don't Say". Ma la sua spiccata propensione per il pop di facile impatto mi stanca presto. Bello nei concerti live, ma forse più che altro per la carica emozionale che innegabilmenbte diffonde attorno a sè, per il repertorio carico di storia e di gloria che per altro.

TheManMachine alle 17:13 del 22 giugno 2008 ha scritto:

Il brano di McCartney a cui faccio riferimento è, ovviamente, "Goodnight Tonight".

Dr.Paul alle 21:16 del 22 giugno 2008 ha scritto:

ciao man, si goodnight tonight piace anche a me, quel giro di basso è micidiale, riguardo il discorso de "la rinuncia da parte degli utenti ad esprimere ecc..." puo essere comprensibile, parlo per me in questo caso, giro i forum musicali dal 2001, discussioni interminabili dai beatles fino ai pan sonic...praticamente inutili, arrivi ad un punto...superata una certa fase, che nn hai piu granchè voglia di esprimerti, anche perche non porta a nulla, forse sono un po troppo catastrofico, ma nn serve a niente eheh, poi chiaro la passione è tanta, quindi due chiacchiere continuo a farle tutt'oggi, ma proprio due di numero!

Marco_Biasio (ha votato 2 questo disco) alle 22:01 del 7 settembre 2008 ha scritto:

Ritorno dopo più di un anno su questa pagina per dire che il disco è veramente una delle cose più brutte che abbia mai avuto la sfiga di sentire negli ultimi tre/quattro anni (Tom Morello e Chris Cornell solisti a parte) e che la recensione tutto sommato non mi piace. Proprio perchè non è una recensione, ma una monografia sul Macca. Credo che per giudicare o, meglio, stroncare un disco così non ci voglia l'intera, tediosa esibizione del palmares del suddetto artista (peraltro notevole): Paolino (non Stabile) questo giro ha cercato di fare il furbo con pezzi che non si sarebbero potuti sentire nemmeno trent'anni fa e, per fortuna sua, c'è chi ci casca/cascherà. Io non sono fra quelli.

DucaViola alle 9:35 del 21 luglio 2009 ha scritto:

I Beatles come l'aglio, o li ami o li odi. Io li amo, e credo che a volte il loro mito irriti alcune frange di rockettari con l'incubo del pop che li insegue con un coltellaccio da cucina. Premesso che i gusti sono gusti, rimango sempre più convinto che se i Beatles non avessero avuto questo successo planetario, molti dei loro critici più aspri avrebbero parlato di "Revolver" e "Sgt Pepper" come di dischi sottovalutati e da riscoprire. Distruggere le carriere soliste in maniera tanto lapidale... boh... possiamo essere tutti daccordo su alcune vergognose uscite di Mecca... ma bocciare in totale è assurdo. I Beatles erano confezionati... e allora? Non lo era forse anche Bowie? E breakfast in America non è pop? Non è confezionato? Dark Side of the Moon registrato agli Abbey Road studios era un album underground? I Rolling Stones non giravano in macchinoni neri con i vetri fumè e l'autista? Ma ai Beatles tutto ciò non si perdona. Grande band i Beatles... grandi apri-pista, gandi protagonisti di un epoca. La loro musica può piacere o non miacere, ma quando si parla male del commerciale forse bisognerebbe tornare ad ascoltare i vecchi blues del cotone, sarebbe almeno più coerente.

DucaViola alle 13:12 del 28 luglio 2009 ha scritto:

... sono comunque più che daccordo che Mecca potrebbe starsene zitto ogni tanto

ThirdEye alle 2:52 del 28 giugno 2011 ha scritto:

Del McCartney solista, a mio modesto avviso, dopo due gioiellini grezzi ma bellissimi come il debutto solista McCartney e Ram, resta ben poco da salvare..

Totalblamblam alle 20:45 del 28 giugno 2011 ha scritto:

a che pro recensire un disco oggettivamente brutto quando se proprio uno vuole prendere qualcosa di valido solo due anni prima macca se ne esce con un discone come caos and creation in the backyard?

Lezabeth Scott alle 22:23 del 28 giugno 2011 ha scritto:

Ed è stato lui il vero padre nobile dell'hypnagogic pop con "McCartney II"!!!

Totalblamblam alle 13:18 del 29 giugno 2011 ha scritto:

RE:

che roba e' sto pop? a me quel disco di macca dice poco dalla copertina con il suo faccione da civetta lessa alle songs

Lezabeth Scott alle 15:05 del 29 giugno 2011 ha scritto:

RE: RE:

Tipo quello che fanno James Ferraro, Memory Tapes, 'sta gente qua. C'è anche un bell'articolo qui su Storia se mai ti venisse voglia di approfondire.

Beh, insomma, la morale della favola è che il Macca, pasticciando col synth-pop e impiastricciandosi le dita con altre ghiottonerie elettroniche caramellose, c'era arrivato prima di tutti nel 1980. Come in quello sgorbietto kitsch di "Check My Machine"...

Totalblamblam alle 20:20 del 29 giugno 2011 ha scritto:

RE: RE: RE:

ma nel 1980 il synt pop c'era di già? diciamo che iniziava a sgambettare sulle orme tracciate da the men machine. macca 2 riprende joe meek lo mescola alla new wave coeva e non esalta a mio parere ci sono anche molti momenti fiacchi, tipici dei dischi synth pop ghhghg

Dr.Paul alle 15:34 del 29 giugno 2011 ha scritto:

sono d'accordo con dizzy miss lizzy scott!!! mccartney II discone che anticipa molto dell'indie a venire (ancora insistono a farci credere che non tutto è stato gia detto e scritto). mccartney I un bel 6,5, Ram due palle mostruose!! band on the run capolavoro! questo stoke è stato recensito perche nel '07 era una novità!

ozzy(d) alle 15:35 del 29 giugno 2011 ha scritto:

di almost full con macca e i suoi dischi solisti c'è solo la uallera ghghgh

glamorgan alle 18:35 del 25 febbraio 2013 ha scritto:

a me piacciono molto mccartney I e RAM,non sono un grande fan di band on the run

George Harrison ha fatto solamente all thing pass di notevole

John lennon qualcosina in più a mio modesto parere: plastic ono band,imagine,wall of bridges

tramblogy alle 8:40 del 18 maggio 2013 ha scritto:

Recensione del piffero....comunque di paul meritano l'ascolto anche tug of war e pipes of Peace. Sottovalutatissimi.w pop!