R Recensione

6/10

Most Serene Republic

Population

Siamo così abituati a parlare di indie canadese da dimenticarci spesso la reale natura del fenomeno: fenomeno ben più intricato di quanto si pensi, strutturato in tante scene cittadine a sè stanti, ognuna con la sua bella famiglia di gruppi e sottogruppi.

C'è la non-scena di Vancouver, la più anziana del mazzo, da cui proviene il collettivo dei New Pornographers e progetti collegati: A.c. Newman, Zumpano, Destroyer e le scorribande soliste di Neko Case.

C'è Montreal, grande concentrato di freakerie assortite: Arcade Fire, Frog Eyes, Wolf Parade e tutto quel che gli gira attorno (Sunset Rubdown, Swan Lake, Handsome Furs tra gli altri).

E poi c'è Toronto. La Toronto della Arts & Crafts e di quei Broken Social Scene che per primi hanno cominciato a fare voltare le teste verso il Canada: da quelle parti orbitano i vari Feist, Kevin Drew, Apostle Of Hustle e Stars. Una ricostruzione un pò contorta, apparentemente, ma importante per capire il contesto in cui si muovono i The Most Serene Republic.

Che per la verità sono di Milton, ma sono anche l'unico gruppo non legato al collettivo BSS ad uscire per Arts&Crafts, inevitabilmente influenzati, se non schiacciati, dalle vibrazioni musicali che circolano da quelle parti: l'impressione che avevano dato, fin dal loro esordio del 2005 Underwater Cinematographer, era quella di voler esorcizzare l'ansia da prestazione con un' enorme ambizione emulatoria.

E, ascoltando le prime note di questo Population, parrebbe che le ambizioni, in questo paio d'anni, siano montate esponenzialmente: apparentemente l'obiettivo che Jewett e compagnia si pognono è quello di superare i Broken Social Scene sul loro stesso terreno (oltre che tentare di raggiungerlo per la popolosità dell'organico).

Indie rock destrutturato e sperimentale, con salde radici nei '90s che si concede squarci di melodia decontestualizzandoli in tessuti eterogenei e frammentari: in altre parole I MSR giocano all'avant pop, in un anno in cui molti gruppi hanno trovato una parziale quadratura del cerchio in questa dimensione: gruppi che sembrano trovato finalmente il disco di una provvisoria maturità come Shapes And Sizes e Deerhoof. Un equilibrio instabile, raggiunto imbrigliando finalmente il caleidoscopio di suggestioni e idee in una struttura in cui, miracolosamente, ogni tassello trova il modo di incastrarsi nel mosaico sonoro risultando indispensabile alla somma delle parti.

Ed è proprio questo collante, indefinibile ma percettibile, a mancare a Population: squarci di genio e epifanie melodiche attraversano sporadicamente il disco, ma I tasselli restano sparpagliati sul tavolo, affastellati alla bell'e meglio.

Humble Peasants ha la serenità bucolica di un pezzo dei Mùm riletto dall'orchestrina (ina?) degli I'm From Barcelona, gruppo che viene spontaneo nominare anche ascoltando Present Of Future End e le sue divagazioni Stereolabiane. Compliance tenta di unire incipit pianistici, guitar rock di stampo '90s, slanci progressive e brevi siparietti easy listening con una furia rimescolatrice che neanche I Pizzicato Five dei tempi d'oro. A Mix Of Sound And Cloud improvvisa una parentesi chillout tra samba, “jazzino” e easy listening, mentre Why So Looking Back e Sherry and Her Butterfly net risultano dei pezzi più linearmente indie rock, pur non rinunciando mai del tutto a sofisticherie melodiche degne dei Free Design.

Un'altra parentesi, cinematica e drammatica, si apre e si chiude con Agenbite of Inwit, mentre Career In Shaping Clay riprende il faticoso compromesso tra ritmiche spezzate e atmosfere easy listening, Multiplication Desks innesta chitarrismo noise di stampo '90s a sommergere il beat serrato posto in apertura, e Neurathenia si fraziona in mille rivoli vocali e sonori prima di placarsi nell'accorata coda del finale.

Uno dei rari momenti di pace in un disco in cui gli autori si sono affannati a farcire ogni minuto, ogni secondo, con un generoso ma un pò pedante slancio di horror vacui . Troppo concentrato in quell'ora scarsa di ascolto: in attesa che la Repubblica cresca i Broken Social Scene possono dormire sonni tranquilli. Anzi, Sereni.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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motek 7/10

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