Langhorne Slim

When The Sun's Gone Down

Il ragazzo ci sa fare! È questo che direbbe il vecchio del paese guardando Langhorne Slim strimpellare con la sua sgangherata ma coinvolgente banda. Chitarra acustica e banjo in pieno stile bluegrass, batteria spazzolata, e si balla fin dai primi due pezzi (In the Midnight, Set Em Up), senza badare troppo agli arrangiamenti e senza appesantire la registrazione di un disco che vola via come i piedi di chi lo ascolta. Ballate country bislacche dal piglio cowpunk (I ain’t Proud, I love to Dance) che parlano di donne (Mary) e delle fatiche quotidiane, raffiche brevi ebbre ed euforiche e una voce che ha una gran voglia di uscire allo scoperto.

Per andare a trovare le influenze che stanno dietro When The Sun’s Gone Down basterebbe far notare le parentele del batterista (Malachi De Lorenzo, figlio di Victor ex-Violent Femmes), oppure consultare un intero volume della storia della musica country folk americana, ma il ragazzo della Pennsylvania non sembra affatto essere turbato dal macigno che si porta sulle spalle e fa il suo mestiere con sincerità. Langhorne Slim arriva e se ne va in poco tempo, non cerca verità e non ti fa piangere, ma lascia la consapevolezza di chi sa cosa vuole. Un Devendra Banhart country blues, meno narciso e lontano dalle paranoie del folksinger maledetto, menestrello scavezzacollo, amante della tradizione ma con uno stile che già si può definire personale.