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R Recensione

7/10

Smart Cops

Per Proteggere E Servire

La seguente legge non ha validità generale, ma è definita in una forma che viene modellata su basi più solide del puro sospetto: chi troppo imita prende sempre un po’ per il culo. La percentuale oscilla in base al rapporto di affetto che lega soggetto agente con oggetto in analisi, ma state certi che sul fondo si agita sempre la caricatura. Così come ci riteniamo sicuri del fatto che Elio non abbia poi tutta questa comunione di intenti con i plurielogiati giovani (brrr) del Pdl, e la croce rovesciata marchiata a fuoco sulla stolida fronte di un Glen Benson qualsiasi altro non sia che la variante trogloditica dei tatuaggi idrosolubili per la fascia 4-9 (secondo questa linea di pensiero, anche Giovanni Lindo Ferretti ci sta menando da anni per il naso. Sperar non nuoce…), si possono avanzare simili e consolidate ipotesi su tutto lo scibile applicato ed applicabile del rock. Ecco perché, in sostanza, gli Smart Cops mi stanno simpatici. Macinano punti già con la scelta del nome. Poi si presentano sul palco imbavagliati in divise d’ordinanza, chiodi di pelle e t-shirt a tema pitturate da S e C fluo. Cantano di sbirri gay, tenenti invischiati nel narcotraffico, retate, spie, tumulti africani e vesciche sotto i piedi: qual migliore tripudio e gaudio?

E dicendola tutta la verità, allora, si scopre che in fondo i quattro ceffi in questione maramaldeggiano sulle rovine del rock’n’roll italiano da molto più tempo di quanto si potesse inizialmente supporre, tra With Love, La Piovra, Lago Morto and so on. Proiettili irriverenti che sfuggono ad ogni controllo. Anzi: ad ogni perquisizione. “Per Proteggere E Servire”, primo disco sulla lunga distanza – dopo una manciata di 7” sparsi dal 2007 in avanti – per La Tempesta (che razza di catalogo comincia ad avere l’etichetta di Enrico Molteni?), potrebbe essere liquidato, ad un primo ascolto, come rumoroso ammodernamento dell’immarcescibile catalogo di freddure, arguzie, battutacce attorno all’argomento delle forze dell’(dis)ordine. Giudizio limitante prima, limitato poi, infine fuori fuoco concettualmente. Partiamo pure dal singolo. “Il Cattivo Tenente” è un minuto e mezzo di scorribanda punk su un giro che più 1-2-3-4 di così davvero non si potrebbe: due frasi divertenti, ritornellino incisivo, sezione ritmica potente e quadrata. Tutto qui? Nemmeno per sogno. Scavando con l’unghia sotto la (relativa) sporcizia delle chitarre nascono florilegi garage, gigantica spacconeria beat – per chi non crede a ciò che ha appena letto subito una rinfrescata sotto la doccia, a fischiettare “Ragazzo di strada” o “Urlo Negro” –, persino immaginari vagamente speziati di rock in opposition (ma senza la gravità ideologica dei gruppi solitamente tangenti la corrente).

Quello che doveva essere, quindi, solo un modesto dischetto da sottofondo alcolico diviene un ascolto continuo, reiterato, persino stimolante, almeno a giudicare dagli strepitosi assi calati in coda, con il germe melodico di “Venus” delle Bananarama – altro esempio di amore sardonico? – trapiantato sotto le spine irte di “Sangue D'Africa” o il dinamismo hardcore della vecchia “La Soffiata” riletto a mo’ di tribalismo stoogesiano. Un tellurico work in progress equamente spartito fra libecci westernati come “La Legge Del Più Debole” (Ugo Fantozzi meets Coen Bros?), sirene spiegate a tutt’alé ed utilizzate alla stregua di un supporto ritmico (“Realtà Cercami”, praticamente i Corvi dopo gli Adolescents), scanzonati riff in levare probabilmente partoriti dopo interminabili sessioni su “Sandinista” (“Meglio Insabbiare”), fragorosi inni che crepitano sotto il peso del rullante e delle parole scagliate come pietre (“Così Inguaiarono La Piramide”). Ridotte veramente al minimo le cose che non funzionano in tronco – forse l’accurata sciatteria di “A Gambe Levate” tira un po’ indietro il freno a mano –, per ventitré minuti stupefacenti aldilà di suoni, mode e capacità di catalizzare gli enzimi metabolizzanti dell’ironia.

Teneteli accuratamente d’occhio. Perché loro, al vostro posto, lo farebbero.

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