R Recensione

3/10

Lavender Diamond

The Cavalry of Light

È difficile spiegare correttamente la grana sottile di questo ep, delle, secondo alcuni, promesse Lavender Diamond. Ora, già un gruppo che si presenta col nome di battaglia di diamante lavanda potrebbe insospettire qualcuno, risvegliare qualche campanellino d’allarme. Ma la musica, signori, la musica di questo gruppo, non è da meno di cotanta poesia.

Per capire a fondo la poetica del diamante lavanda partiamo dall’ultimo pezzo, la fenomenale Rise In The Springstime: immaginate il suono di Enya che canta a letto col mal di pancia, in preda alle convulsioni,o ricreate mentalmente il suono di un gatto malato terminale di orchite.

Ah, ma già lo sapevano dall’inizio, che gli avremmo spezzato il cuore, i diamante lavanda, lo profetizzavano già nelle prime note della brillantemente intitolata “You Broke My Heart”, mentre, tanto per renderci la pariglia, Becky Stark cominciava sapientemente la perforazione dei nostri delicati timpani, con un timbro da far sembrare Kate Bush e Joanna Newsom dei baritoni.

Che poi non è questione: ci chiedono loro stessi, nella successiva Please, di dirgli la verità: supplichevole, la voce della Stark scende di quella trentina di ottave, tanto da consentirci, per qualche minuti, di riporre per un attimo i tappi. Una bella pietanza strappalacrime in grado di sterminare eserciti di diabetici, in cui la nostra si intristisce un po’ a non poter sfoggiare appieno la sua magnifica ugola.

Si ravvivano un po’ in Heaven There Is No Heat, a tratti, saltellando sulle loro liete melodie celtiche, spingendoti a maledire per un attimo chi ha riportato in voga il folk inglese( grazie Devendra!)

Se volete ascoltare delle voci bianche sentitevi Kate Bush, la Newsom, pure i Geneva se volete rispettare la par condicio dei sessi, se vi piace il folk inglese troverete una vasta scelta di dischi non meno che ottimi,e se siete dei romanticoni incalliti c’è sempre Maximilian Hacker che vi aspetta a braccia aperte … ma se tenete alla vostra psiche e ai vostri padiglioni auricolari, tenetevi lontani da questo disco.

Che se questa è la cavalleria della luce, è meglio andare a cercare l’interruttore, e spegnerla. Subito.

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Alessandro Pascale alle 1:28 del 18 aprile 2007 ha scritto:

Ahah

Ottima recensione! Non conosco il gruppo in questione ma mi sono fatto davvero belle risate a leggere soprattutto i primi due paragrafi

Mi piace il tuo stile.