R Recensione

6/10

Sara Lov

Seasoned Eyes Were Beaming

…. proprio come accade ad ogni persona creativa, c’è sempre quell’impellente urgenza di scrivere sia musica che testi dei tuoi brani, per testare te stesso, per sfidare te stesso.

Per essere un songwriter al debutto, Sara Lov incute una certa riverenza, sicuramente determinata dal suo passato di co-fondatore ed elemento chiave dei Devics; i cocchi di certa critica alternativa, portati alla ribalta internazionale dall’ex Cocteau Twins Simon Raymonde che nel 2001 li assorbe nella scuderia di Bella Union.

Seasoned Eyes Were Beaming, prodotto da Zac Rae (già con My Brightest Diamond), sgroviglia dieci tracce interamente composte dalla Lov (eccetto tre pezzi insieme a Dustin O’Halloran l’altra metà dei Devics), tracce ricolme di nostalgia per idealismi giovanili infranti dall’inesorabile scorrere del tempo, come la stessa Sara precisa nelle note divulgative dell’album : “invecchiando diventa sempre più difficile scorgere la bellezza e l’innocenza in qualsiasi cosa, è facile sentirsi spossati e smarrire ogni tipo di idealismo”, è il caso di Fountain per solo chitarra acustica piano e archi, una piacevole melodia sfuggente, per la verità nell’armonizzazione vocale delle strofe troppo vicina ad alcune ballate di Peter Gabriel, o anche Just Beneath The Chords, ennesimo slow-tempo dal retrogusto malinconico.

La cinematografica Frankie è sicuramente tra i pezzi migliori dell’album, così disinvolta nell’inglobare inclinazione dream pop unitamente ad aperture lounge che richiamano i vecchi maestri della soundtrack all’italiana, d’altra parte con i lunghi soggiorni dei Devics nel nostro paese, non è improbabile immaginare che anche Sara si sia cimentata nell’ascolto delle aristocrazie nostrane.

Un lavoro più autunnale che primaverile, caratterizzato dalla condizione di abbandono tipica di chi rimane solo con il suo dolore, come nel folk pastorale di Animals, trita riflessione amara sulla fine di un legame sentimentale, o le considerazioni autolesioniste di Tell Me How, che rasenta pensieri musicali della Feist più convenzionale, ad ampliare la durata del disco fino al minimo sindacale (37.45 min.) giunge la anonima cover di Old Friends di Paul Simon; ora che Sara Lov ha testato se stessa, speriamo adocchi nuovi orizzonti, non ce ne voglia, ma quelli di Seasoned Eyes Were Beaming risultano oltremodo pallidi ed evanescenti. 5,5.

V Voti

Voto degli utenti: 5/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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fabfabfab (ha votato 5 questo disco) alle 20:55 del 5 maggio 2009 ha scritto:

I Devics avevano alcune cose molto belle anche grazie alla sua voce. Questo esordio solista è un po' freddino, sostanzialmente concordo col Dottore.

Marco_Biasio (ha votato 5 questo disco) alle 21:25 del 5 maggio 2009 ha scritto:

Come da titolazione del voto.