R Recensione

6,5/10

Carpacho!

La Fuga Dei Cervelli

Esordio autoprodotto circolante dallo scorso anno, cresciuto con il passamano tra gli appassionati di indie tricolore, vede ora la luce grazie alla Sleeping Star questo La Fuga dei Cervelli dei romani Carpacho!: album vagamente alternativo di derivazione anglosassone e condito di italianismi vari.

La partenza è un pochino traballante: Intro Sensazionale sarebbe un gustoso strumentale a là Decemberists dal piano quasi honky tonk e le chitarre post punk se non fosse per una voce irritante che gigioneggia troppo dalle parti dei tricolori Velvet

Molto meglio la successiva Progetti Supersonici, dove la linea vocale si fa più impostata e si poggia con gusto su una solida sezione ritmica e ghirigori tastieristici finemente vintage, salgono ancora le quotazioni con la terza traccia, C.a.r.p.a.c.h.o.: partenza simil techno pop di profumo Bluvertigo ed incursioni nei Blur dei primi anni '90.

Liriche sempre pungenti e ironiche obbligano ad un ripetuto ascolto, su tutti lo spassosissimo testo di Maledetto Il Trucco, che insieme a Polso, musicalmente, pagano pegno all'album d'esordio dei Baustelle, pur senza raggiungere i talentuosi guizzi e la maniacale cura dei particolari della band toscana: l'attitudine dei Carpacho è sottilmente free form, ed il gran finale lo testimonia: Bossa Draga è uno pseudo valzer da avanspettacolo e la voce colma di schizofrenia a là Faust'o crea un vortice di inebriante follia spezzata da interludi psichedelici per solo piano e organo che fanno rivivere Battiato e i Beatles nebbiosi di Blue Jay Way in un sol colpo, una vera delizia. I nove minuti di Arabesque con continui cambi di direzione, in un abile frullato di citazioni, concludono il disco in crescendo.

Un esordio non sempre perfettamente a fuoco, in cui a tratti il gioco di rimandi e citazioni si fa ingombrante, ma le idee e intuizioni interessanti non mancano: la “stoffa” c’è, aspettiamo con ansia nuovi sviluppi.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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TomooTaniguchi (ha votato 8 questo disco) alle 2:09 del 9 dicembre 2009 ha scritto:

Piccola perla da riscoprire...

Veramente bello. Peccato che i Carpacho! di lì a poco si sarebbero sciolti, per me avrebbero potuto dire (e dare) ancora molto. Hai fatto bene a citare i Baustelle, i Blur e Faust'O tra i loro "debitori", anche se personalmente ci sento, nel finale, un tocco di Capossela, e qualcosa dei primi Coldplay in "Regole Per Un Cervello Difettoso". Un citazionismo ben riuscito.