Comaneci
Volcano
Il canto della sirena.
Si apre ipnotico, con una traccia che non vorresti finisse mai, con gli strumenti che danno le pennellate definitive ad un quadro impressionista disegnato da una voce estremamente sensuale.
Continua con tenui arpeggi di chitarra classica, una chitarra elettrica che sussurra note ed accordi ed un violoncello che culla ed a volte colpisce.
I testi sono semplici, ma proprio di questa semplicità si sente il bisogno, la narrazione è lineare, ma coinvolgente, entrano subito in testa; si increspano le labbra in un sorriso ed inizi a canticchiarli.
La bellezza di questo disco piccolo piccolo, che non aspira ad essere un capolavoro da classifica di fine anno, è la sua poesia non forzata, non estremizzata. Paradossalmente uno dei migliori dischi del 2007.
La semplicità in realtà nasconde la perfezione di un mosaico dove tutti i pezzi sono al posto giusto e nessun pezzo è di troppo.
Disco caratterizzato da strumentazione minima e da arrangiamenti ricercati ne fanno travalicare i confine del folk-songwriting.
In coda alcuni pezzi in versione demo tratti dagli Ep autoprodotti che rendono l’idea di come il gruppo sia cresciuto, ma che sono già totalemente godibili, il tutto chiuso da un pezzo dall’aria spensierata molto divertente.
Si attraversano molti stati d’animo, dalla malinconia all’allegria, come una giornata in cui scopri che le piccole cose quotidiane posso dare una forma di felicità meno superficiale e più durevole, come una passeggiata nelle campagne che stanno scomparendo.
Il mio consiglio è: scopritelo.
Tweet