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R Recensione

7/10

Arcade Fire

The Suburbs

Appuntamenti al buio, attese, indiscrezioni. Anticipazioni e procrastinazioni. Grande fiducia ma anche dubbi, timore di trovarli diversi, cambiati. Che ciò che fino ad ora è stato speciale possa diventare tragicamente comune, banale. Tutte dinamiche che rientrano ampiamente nella norma quando in ballo c'è il terzo disco degli Arcade Fire. Il gruppo simbolo di questa seconda parte di decennio, almeno per quanto riguarda l'alt-rock. Superstar loro malgrado. La band che ha incantato il mondo con una perfetta cesura fra indie e mainstream. Quelli che piacciono a tutti. Capaci di mettere d'accordo anche gli antipodi, in questo big bang musicale fatto di nicchie e camerette, con quella loro ambrosia, distillata con cura nell'arco di soli due album, dove si miscelano sapientemente pop corale, post wave, indie-rock di scuola velvettiana, folk bandistico, afflato comunitario ed epica orchestrale. Un nome, una garanzia. Quando di mezzo c'è la sigla AF c'è poco da scherzare: hai tutti gli occhi puntati addosso e non puoi sbagliare.

Un pericolo che il gruppo guidato da Win Butler e Regine Chassagne riesce, tutto sommato, a scongiurare anche con questo The Suburbs. È bene precisarlo subito, in barba ad ogni senso della suspence, anche per placare l'ansia e la curiosità di eventuali fan intenti a smanettare il cursore alla loro destra alla ricerca della riga esatta in cui scioglieremo la prognosi. The Suburbs è un lavoro abbastanza solido, discretamente prodotto (l'”eniano” Markus Dravis, già rodatosi con Neon Bible), ben architettato, fedele alla maniera altamente artigianale del gruppo di stanza a Montreal. Ravvivato da una mezza dozzina, circa, di buone canzoni e appesantito da qualche passaggio non esattamente memorabile. Come per l'art-work, dove pare siano state ideate e predisposte otto copertine alternative, l'impressione è che, anche per quanto riguarda la scrittura, il gruppo sia stato un po' restio a scegliere, a sfrondare, a ridurre all'essenziale, trascinandosi dietro molto materiale, piuttosto eterogeneo in certi punti, pur di accontentare tutti. Questo, in sintesi, il difetto più evidente. Questo e il fatto che, a prima vista, fra le sedici tracce che compongono il nuovo lavoro mi sembra difficile intravedere pantheon di note semoventi sul livello di una Wake Up, o di una Intervention o, che so io, My Body Is A Cage. Però, chissà, qualche piccolo classico può sempre crescere col tempo.

Di sicuro, rispetto al recente passato, c'è che Butler & soci hanno leggermente ridotto la loro strumentazione, semplificato un po' gli arrangiamenti, aggiunto qualche inserto elettronico e sfogato una o due escrudescenze rock'n'roll, ma senza intaccare la in modo sostanziale la cifra del loro sound. Da promuovere senza mezzi termini: l'honky-pop bandistico e arioso della title-track, la pop-wave anni 80 con crescendo pastorale dell'anthemica Modern Man, il loro maggiore hit potenziale, il pomp-punk (una sorta di ELO + Velvet Underground, violini scroscianti su rock brullo e percussivo) di Empty Rooms, cantata dalla Chassagne, il bel dittico di Half Light I, ascensione confessionale e orchestrale come da manuale arcadiano, e Half Light II (No Celebration), sempre liturgica ma piantata su un substrato electro quasi “berlinese”, l'attitudine alla longa marcia folkish e corale di Deep Blue e al sonetto da camera di Sprawl (Flatland). Il resto delle sedici canzoni (decisamente troppe, come accennavamo sopra) si attesta qualche (mezzo) gradino più sotto: il sinfonismo sfarzoso ma un po' tronfio, ostentato di Rococò, la discreta progressione di We Use To Wait, il bel giro jingle-jangle - quasi smithsiano - di Suburban Wars, toccando momenti di rara futilità solo in due o tre episodi (City With No Children, Wasted Hours). Sorpresina finale con la divagazione disco di Sprawl (Mountains Beyond Mountains), effimera e lontana dalle loro corde quanto volete ma, almeno a giudizio di scrive, tutt'altro che sgradevole.

The Suburbs ripropone un gruppo comunque in salute, che rallenta un po' il passo, restando immerso nel guado della sua consacrazione. Si tratta di vedere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Di certo farà discutere e forse, per la prima volta nella loro breve carriera, dividerà. Questo è il mio parere. Ora, a ciascuno il suo.

C Commenti

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Filippo Maradei alle 0:15 del 30 luglio 2010 ha scritto:

Valgono i pregiudizi? Mi procurerò e ascolterò il disco, questo è certo; al di là della bella recensione di Simone, per ora lasciatemelo dire: non mi sono mai piaciuti gli Arcade Fire.

AndreaDeToma alle 0:27 del 30 luglio 2010 ha scritto:

non l'ho ascoltato ancora benissimo. Tuttavia, ai primi ascolti, mi ricorda un po' gli Shins di Wincing The Night Away.

target (ha votato 7 questo disco) alle 10:17 del 30 luglio 2010 ha scritto:

Dopo due miseri ascolti posso solo dire questo: d'accordo con te, sia nel giudizio complessivo, sia nei rilievi specifici. Un buon disco, ma per la prima volta un disco che non ha una marcia in più. Poi magari cresce, vediamo. Il giro di "Suburban War", in compenso, mi pare monumentale (forse l'unica cosa monumentale). Una domanda però te la faccio, Simò: che ne pensi di "Month of may"? Era evidente fin da subito, quando lo divulgarono assieme a "The Suburbs", che fosse un pezzo 'extravagante', per nulla allineato con il resto delle loro cose, e anche che fosse un pezzo contingente, per divertirsi, un tipico lato B. Difatti ero rimasto piuttosto sorpreso quando l'avevo visto nella tracklist del disco, anche perché fa piuttosto cagare pure se lo si prende per una digressione un po' cazzara. Mi sembra un chiaro segno di quella non-selezione di cui parli. (Peraltro l'hanno anche infilata in quella che secondo me è la fase più debole del disco: 10, 11, 12).

simone coacci, autore, alle 10:30 del 30 luglio 2010 ha scritto:

RE:

Si, "Month Of May" non mi dice granchè in effetti ("Empty Rooms", pure similare per certi versi, è ben più ambiziosa e più riuscita). è uno dei momenti più "rock'n'roll", come li aveva definiti lo stesso Butler a NME, se non erro. Un divertissement un po' avulso che fa il paio con la disco di "Sprawl II". Pezzi che potevano tranquillamente mettere da parte o fare uscire come bonus, secondo me, insieme ad altri che ho citato.

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:12 del 30 luglio 2010 ha scritto:

Innanzitutto, bravo Simone! Ottima recensione!

Veniamo al disco: l'ho ascoltato solo due volte e devo dire che mi piace (per gli AF ho un debole...), però sono d'accordo sul fatto che 4/5 pezzi siano pressoché inutili, semplici riempitivi (Month of May, rientra tra questi)! Peccato, perchè senza questi, il disco ci avrebbe guadagnato. Brani molto belli però ci sono (l'attacco di Suburban War - che, a mio parere, è tra i pezzi più riusciti - mi ricorda i Placebo del secondo album. No?).

Per il voto ritorno, ma per ora concordo col tuo!

Sor90 alle 16:39 del 30 luglio 2010 ha scritto:

Mmm... ascoltato una volta e alla n° 14 mi ero già stancato, pessimo segnale... certe però non sono male (ma quanto è fastidiosa invece Rococo?). Me lo porto in vacanza e vediamo se cresce...

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 20:50 del 30 luglio 2010 ha scritto:

devo ancora ascoltarlo...

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:07 del 31 luglio 2010 ha scritto:

Chissà poi perchè progettare otto copertine alternative quando questa è già magnifica... mah...

target (ha votato 7 questo disco) alle 12:16 del 31 luglio 2010 ha scritto:

Come ha detto bene Simone, mi sembra una decisione che obbedisca alla strategia (?) della non-scelta. Comunque le 8 copertine sono tutte simili: cambia solo lo sfondo (la macchina resta). Evidentemente vogliono suggerire l'idea di un disco 'on the road', nato perlustrando la periferia. Il tema del guidare la macchina attraverso i suburbi è praticamente onnipresente. L'idea non è male. Mi piace.

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:30 del 31 luglio 2010 ha scritto:

RE:

Ah, ok, grazie per la precisazione Fra'. L'idea difatti piace molto anche a me, per quello mi dispiaceva il fatto che ne avessero fatte diverse. Se però mi dici che cambia poco, tanto meglio!!! Anche il fatto che la macchina sia vuota, mi intriga parecchio... Dai diciamo così: anche se dei tre questo dovesse essere il meno bello (del primo, sicuro. Del secondo devo ancora pensarci), la copertina è la migliore. Vediamo il bicchiere mezzo pieno

Ps. Ho fatto una ricerca per immagini su google, ma vedo sempre solo questa copertina. Mi sai dire dove posso vedere le altre?

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:33 del 31 luglio 2010 ha scritto:

Sul sito ufficiale, ovviamente, Daniele :/

Trovate... tutte bellissime!

Harlan1985 (ha votato 7 questo disco) alle 19:41 del 31 luglio 2010 ha scritto:

Mi pentirò?

A me arriva il 2 agosto... Mi pentirò dell'acquisto!

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 19:52 del 31 luglio 2010 ha scritto:

RE: Mi pentirò?

Ma no Harlan che non ti penti... Non sarà quel capolavoro che è Funeral, ma resta un album di tutto rispetto! Poi facci sapere che copertina hai beccato

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 12:46 del primo agosto 2010 ha scritto:

comunque...non sta dividendo così tanto

i media musicali, nel mondo, ne stanno parlando benissimo e tantissime persone lo stanno apprezzando. riscontri generalmente positivi/molto positivi.

il fatto che uno stronzetto frustato di ondarock ne abbia parlato malino non cambia niente.

peraltro a parte lui mi pare che anche su ondarock

redattori e utenti ne stiano dicendo bene.

io aspetto di comprarlo martedì, ma ho dato un'ascoltata veloce e quello che ho sentito mi è piaciuto. mi ha fatto piacere l'approccio più rilassato, anche se ho come l'impressione che la band abbia ridotto le sue ambizioni proponendo una scrittura più lineare. Tuttavia, ancora non posso giudicare.

funeral è stato mitizzato, ma è tutt'altro che un disco perfetto, c'ha almeno due brani deboli.

Se gli Arcade Fire non vi piacciono non ascoltateli. Io con gli Interpol ci ho provato, ho capito che non mi piacciono e ho lasciato perdere, nel rispetto di chi li apprezza.

Ascoltare certe band non è un obbligo, soprattutto se ci hai già provato e hai capito che non fan per te.

simone coacci, autore, alle 17:24 del primo agosto 2010 ha scritto:

RE: comunque...non sta dividendo così tanto

Ira a me gli Arcade Fire sono sempre piaciuti e piacciono ancora. Mi pare si evinca chiaramente dalla recensione. Qua nessuno ne ha parlato male in termini assoluti e i voti lo testimoniano. Gli altri fanno ciò che vogliono. Però ognuno ha diritto a dire quello che pensa, pro o contro, senza essere tacciato di pregiudizio anti-canadese. E, per favore, anche nel caso volesse essere una sorta di allegoria di un certo tipo di critica, non offendiamo il collega di Ondarock (non offendiamo nessuno, se possibile) che conosco e so essere persona totalmente in buona fede che non ha fatto altro che esprimere le proprie idee e le proprie sensazioni nel modo che riteneva più appropriato.

benoitbrisefer (ha votato 7 questo disco) alle 15:52 del primo agosto 2010 ha scritto:

La recensione di Simone è totalmente condivisibile: brani talvolta molto belli, spesso belli, ogni tanto superflui. Piace ma non avvince.

Totalblamblam alle 18:24 del primo agosto 2010 ha scritto:

roba da matti: ma come può uno permettersi di dare dello "stronzetto frustrato" ad uno che non può neppure replicare? ira qua mi sa che hai pisciato dal vasino che quella deve essere la tua età...commento terrificante il tuo da talebano, per un disco pop! certo fossi io quel tizio là ti verrei a prendere sotto casa

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 18:34 del primo agosto 2010 ha scritto:

Condivido la recensione, disco di "mantenimento". Suonano ancora alla grande ma emozionano un pò meno, hanno messo troppa carne al fuoco e il disco risulta un pò dispersivo (con qualche passaggio a vuoto, ad esempio "Month of May" e "Wasted Hours" le trovo non brutte ma anonime). Quello di ondarock mi è sembrato un pò troppo severo nel giudizio.

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 18:36 del primo agosto 2010 ha scritto:

Chiaramente non va offeso in quel modo, ci mancherebbe!

superPOP girl alle 19:06 del primo agosto 2010 ha scritto:

dopo un paio di ascolti

il risultato mi pare più che buono, non all'altezza dell'eccellente Funeral ma paritario a Neon Bible. Troppo fresco per pretendere una valutazione obiettiva - misurabile in stelline -

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 21:00 del primo agosto 2010 ha scritto:

stockerilla, il tuo intervento ha del comico

Mi rimproveri l'immaturità, ma dici che per un appellativo triviale mi verresti a prendere sotto casa. Ti eleggerò a mio modello di saggezza .

Ho 27 anni e amo l'obiettività più di me stesso.

Sono molto felice che ci sia chi la pensa diversamente da me, solo che, a mio parere, in Asquini c'era volontà preventiva di ridimensionare.

La prova della sua onestà intellettuale è data da quello che scrive sul forum de Il Mucchio.

Dopo mesi(o occhio) che non scriveva è intervenuto sul thread dedicato a The Suburbs, prima per postare il suo 6ino(niente da dire), poi per replicare ad un utente che avendoli visti dal vivo sosteneva fossero una grandissima live band. Le replica: "non li ho mai visti, ma mi gioco le palle che i Massive Attack dal vivo li fanno neri". Allora, una cosa del genere la scrive uno che ha intenzione di sminuire, a prescindere, altrimenti non ha nessun senso un intervento di questo tipo e sembrerebbe mosso da antipatia per l'artista in questione o mal sopportozione della considerazione che molti han di loro. Oh si, certo, può darsi che ci sia del sarcasmo, ma l'impressione, avendolo letto altre volte, è che Asquini si prenda troppo sul serio per fare del sarcasmo. In più, ripeto, il solo fatto che piombi nel topic degli AF per scrivere una cosa del genere, dopo mesi di assenza, la dice lunga su quali siano le sue intenzioni.

Niente di scandaloso eh, però l'onestà intellettuale è un'altra cosa.

In generale credo che anni di ascolti ossessivi e confronti(sulla musica) estenuanti abbiano prodotto soggetti che han completamente smarrito la capacità di approcciare la musica in modo spontaneo e la sensazione è che Asquini sia uno di questi. Possibile che mi sbagli, sicuro.

Per quanto riguarda la rece qui postata: non ho rivolto alcun tipo di biasimo a Coacci, intendevo solo dire che The Suburbs, piaccia o meno, sembra ben avviato per essere un disco che tra qualche anno verrà ricordato come un successo di critica, sicuro, forse anche di pubblico e mi pare che per ora stia riscuotendo pareri generalmente favorevoli. In tutta serenità, proprio.

State tranquilli, rilassatevi, preparatevi delle tisane di melissa, compratevi un cane e fatevi delle belle passeggiate, magari ascoltandovi una raccolta di Bacarach nelle orecchie.

Totalblamblam alle 22:14 del primo agosto 2010 ha scritto:

RE: stockerilla, il tuo intervento ha del comico

ami la tua obiettività e insulti chi non la pensa come te...hai diritto di dire la tua ma non di insultare e più che l'immaturità direi è la cafonaggine del tuo insulso epiteto che mi repelle...non so chi sia asquini ma se ti permetti di dare dello stronzetto frustato a un non- utente di questo sito (poi mi sbaglio magari scrive su questo sito) riveli la tua pochezza morale. E si se io fossi asquini verrei a prenderti pure sotto casa così me lo dici in faccia stronzetto frustato sei hai i coglioni.

E hai anche 27 anni complimenti!

sarah alle 23:30 del primo agosto 2010 ha scritto:

Ira, credo che la tua uscita su una persona che qua oltretutto non può difendersi sia davvero infelice....... A volte credo che certi gruppi di area indie siano un po' le vacche sacre che quando vengono criticati subito hanno orde di alternative-indù pronti a difenderli a spada tratta, sconfinando anche nell'offesa gratuita. Penso che ognuno abbia la libertà di dire se un disco è buono o meno senza che venga messa in discussione la sua "onestà intellettuale" ( che paroloni oltretutto)...

Filippo Maradei alle 0:15 del 2 agosto 2010 ha scritto:

A me il commento finale della recensione di Asquini non è sembrato eccessivamente duro o intollerante. Ma poi, tra l'altro, vogliamo fare una crociata per gli Arcade Fire? Dai su, ci sono gruppi che la meriterebbero di più, a 'sto punto

target (ha votato 7 questo disco) alle 10:19 del 2 agosto 2010 ha scritto:

Io rimango su un 7, e su un accordo praticamente totale con quanto scritto dal Coach. Un altro brano che non mi convince è proprio la title-track, e non mi convinse fin da subito (dunque, non è affatto cresciuta): soffre di una pecca che affligge altre canzoni del disco, cioè di essere tirata troppo per le lunghe, fintantoché uno un poco si annoia (cosa che in altri vecchi pezzi degli AF tirati per le lunghe proprio non succedeva). Ecco, trovata questa soluzione sonora un po' più asciutta rispetto al passato, io avrei scorciato i minutaggi. Così il viaggio attraverso i suburbi è godibile, interessante, intenso, ma con troppe fermate a semafori rossi. Che li vedi da lontano e ti dici "fa' che diventi verde, fa' che diventi verde", e diventano verde solo quando ti sei fermato e hai messo la prima. @Irakaplan: gli insulti a una persona che ha espresso un'opinione su un disco, censurabili e livorosi (da camomilla e anche di più), abbi almeno il fegato di esprimerli nel sito dove quella persona scrive e può rispondere. Meglio ancora tacerli. Per il resto, sì: "The suburbs" per ora sta dividendo poco (chi dice buono, chi dice ottimo). Ma diamo tempo al tempo. Curioso, a questo proposito, come "Neon Bible" ora sia criticato da molti (da pitchfork stesso, che pure allora lo valutò 8.4): allora non mi pareva che i detrattori fossero così numerosi, mentre ora continuo a leggere recensioni che fanno riferimento a una forma recuperata dopo l'appannamento di "Neon Bible". Mah...

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 15:45 del 2 agosto 2010 ha scritto:

8,6 di Pitchfork, esagerato...

Anche 6 di Popmatters, una webzine che di solito apprezzo molto, nonostante siano un pò nazionalisti(han sparato 8 all'ultimo I Am Kloot, per dire).

Dicono che il concept risulta un tantino ridondante e tende a soffocare la creatività e che talvolta i testi di Butler, anche se buoni, risultano un tantino pretenziosi e supponenti.

Come se si mettesse un pò in cattedra a giudicare tutti. Bella recensione comunque, BEL 6.

Lo Spiegel gli ha dato 10 se interessa..))

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 16:37 del 2 agosto 2010 ha scritto:

Ready To Start

Le Suburbie scatena + polemiche della legge "bavaglio" sulle intercettazioni...Pitchfork esagera spesso & volentieri con i suoi curiosi decimi di voto, ma sono sostanzialmente d'accordo

con la rece (ben scritta e approfondita), specie sull'accostamento a "Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me" dei Cure. In effetti Butler & co. con queste 16 tracce hanno voluto un po' esagerare e dar prova di forza, e il risultato è discontinuo causa parecchia carne al fuoco. Un lavoro studiato a tavolino per piacere a più gente possibile, obbiettivo quasi raggiunto poiché la scaltrezza melodica di Win (che "vince" sempre) è innegabile. Voto "Ready To Start", "Modern Man", "Empty Room" e "Wasted Hours". P.S.-Potenza dell'hype: l'ultimo New Pornographers, anche + divertente di codesto AF, non se lo fila proprio nessuno...

benoitbrisefer (ha votato 7 questo disco) alle 17:09 del 2 agosto 2010 ha scritto:

Carina e pertinente la metafora semaforica di Target

Luca Minutolo alle 17:19 del 2 agosto 2010 ha scritto:

Per il voto attendo un ascolto più profondo...Ma il singolo "The Suburbs" è una botta di malinconia pazzesca...

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 20:04 del 2 agosto 2010 ha scritto:

no no, a me l'ultimo New Pornographers piace molto

Uno dei migliori ascoltati quest'anno.

Però le due band son molto molto diverse.

Cioè, gli AF per esempio in questo disco vantano un sound da band su major.

Questo è il segno dei tempi: oggi il pop-rock di qualità che negli anni '90 e '80 sarebbe stato sotto major, oggi viaggia sul circuito indipendente.

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 12:53 del 4 agosto 2010 ha scritto:

terzo centro consecutivo per quel che mi riguarda

Ottimo disco . All'inizio mi ha spiazzato, poi via via, ho cominciato a capirlo ed apprezzarlo sempre più. Ascolto dopo ascolto rivela tutto il suo valore, nonostante un paio di brani non proprio riusciti.

Pregi: tante belle canzoni, spunti interessanti, persino discretamente originali in qualche caso; le melodie; i suoni che rimangono in testa; una vena pop danzereccia messa in mostra senza paura, con risultati apprezzabilissimi per quanto mi riguarda; gli arrangiamenti, talvolta eccellenti; i testi di Butler; la voce di Regine, per la prima volta convincente.

Difetti: il disco è sovraprodotto e questo può rendere l'ascolto pesantello; alcune idee brillanti sviluppate in modo abbastanza goffo(Empty Room, che comunque mi è cresciuta tanto dall'inizio); durante l'ascolto si avverte un pochino la mancanza della spontaneità che che animava Funeral, forse la gestazione è stata troppo lunga; i testi di Butler sono belli, ma persino un tantino supponenti. In particolare lo trovo arrogantello quando si mette a smerdare i ragazzini, gli stessi ragazzini che concorrono a determinare il seguito che gli AF hanno; gli AF non è che siano mai stati molto rock, ma in alcune canzoni le chitarre mi risultano eccessivamente anestetizzate.

La cosa bella è che si tratta, al tempo stesso, del loro disco più indie e del loro disco più mainstream. A mio modesto avviso si tratta del terzo centro consecutivo, ma per ora non so come metterlo in relazione agli altri due, è molto diverso.

The Suburbs 7,5

Ready To Start 7,5

Modern Man 7,5

Rococo 6

Empty Room 6

City With No Children 6,5

Half Light I 7,5

Half Light II 8

Suburban War 7,5

Month Of May 7

Wasted Hours 7

Deep Blue 7,5

We Used To Wait 8

Sprawl I 7

Sprwal II 8

The Suburbs (continued) s.v. (piacevole)

Harlan1985 (ha votato 7 questo disco) alle 11:18 del 5 agosto 2010 ha scritto:

Non un capolavoro, ma gran bel disco

Qualità molto alta, ma era difficile stupire dopo due dischi che definire miracolosi è dire poco. Canzoni come "Rebellion (lies)" e "Ocean of Noise" si scrivono una volta nella vita. Comunque trovo il disco bello dall'inizio alla fine, mai noioso, sono presenti punti deboli ("City with No Children", "Month of May", "Wasted Hours") ma non così deboli. In compenso i pezzi fantastici si sprecano: "Ready to Start", "Empty Room", le due "Half Light", e un piccolo, inaspettato capolavoro chiamato "Suburban Wars". Giudizio provvisorio, ho l'impressione che crescerà. Penso anch'io che il voto di Ondarock sia davvero troppo severo.

P.s. La versione digitale fornisce tutte le copertine!

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 22:49 del 5 agosto 2010 ha scritto:

half light I mi è cresciuta tantissimo...

Un specie di valzerone veloce, emozionante!

Questo disco ti fotte il cervello: stai al supermercato e ripensi alle sue melodie, ai suoi suoni e provi il desiderio di tornarci e quando lo fai scopri sempre qualcosa che ti piace di più.

Boh, per me è così. Suburban War mi lascia un pò l'amaro in bocca: avrebbe potuto essere un supercavolaro se sviluppata in un altro modo, così è "solo" una buonissim canzone.

Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 15:04 del 22 agosto 2010 ha scritto:

Bravo Simone, davvero bella la tua recensione. Il disco è in heavy rotation su queste frequenze ormai da un po', ma aspetto ancora qualche ascolto prima di votare. L'impressione generale è che comunque si tratti di un disco di transizione, ricco di ottimi pezzi (ex. la title-track, "City With No Children") ma anche di momenti interlocutori, un rischio a cui per altro si sottoponeva la tracklist molto lunga ("Suburban War" per me è proprio bruttarella). Poi, è chiaro: chi si aspettava un altro "Funeral" torna a casa a mani vuote. Vuotissime.

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 18:53 del 22 agosto 2010 ha scritto:

Che canzone fantastica la title-track... Finisce e la rimetto da capo! E' stata la mia colonna sonora in vacanza - altro che pappà l'americano, alejandro e waka waka - e ora ogni volta che la sento mi prendono delle ondate di malinconia pazzesche... Forse dovrei smetterla che altrimenti non ne vengo più fuori

fabfabfab alle 18:27 del 27 agosto 2010 ha scritto:

RE:

A me la title track ricorda il primo disco di Badly Drawn boy ...

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 18:19 del 27 agosto 2010 ha scritto:

Dopo un'iniziale avversione totale il mio giudizio sul disco è pian piano mutato, crescendo. Sicuramente si tratta di un lavoro "minore", incapace di mettere in campo la stessa qualità, la stessa tensione e drammaticità (o magniloquenza) dei due album precedenti: troppo lungo, incapace di tenere incollati allo scorrere dei pezzi... Però va detto che in mezzo a pezzi più o meno insipidi e inconcludenti (Month of May, Sprawl I e II, Half Light I) gli Arcade Fire riescono a piazzare alcuni grandi brani (The Suburbs, Modern Man, Rococo, Suburban Words) in grado di far salire l'album tutto.

Insomma, mi aspettavo un approfondimento dei toni "dark" e serrati di Neon Bible... Peccato per la disomogeneità del risultato finale un 6,5-7 in definitiva). Ad ogni modo, averne di gruppi come gli Arcade Fire eh...

Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 23:44 del 27 agosto 2010 ha scritto:

Ed alla fine trionfò la medietà (6,5). Bel disco, anche se un po' dispersivo. Tuttavia, quello che fanno oggi gli Arcade Fire può essere ben retto da moltissimi altri epigoni. Quello che facevano gli Arcade Fire di "Funeral", invece, no.

tramblogy alle 20:25 del 2 settembre 2010 ha scritto:

grande/fantastico brano suburbs???....bha!

alebabbo (ha votato 8 questo disco) alle 13:55 del 3 settembre 2010 ha scritto:

rivalutato

Ieri ero a Bologna al loro concerto..non so se per merito/colpa dell'alcol/entusiasmo, ma ho rivalutato un sacco quest'album!! Prima anch'io, anche a causa della troppa aspettativa che avevo, ero orientato al massimo su un 6.5. Ma dopo ieri sera lo considero assolutamente sopra la norma, almeno dal punto di vista emotivo. Sprawl II e Suburban War eccezionali dal vivo!! 7.5

paolo gazzola (ha votato 7 questo disco) alle 15:25 del 3 settembre 2010 ha scritto:

Confermo, dal vivo i pezzi acquistano decisamente mordente. I brani di Funeral (e alcuni di Neon Bible) però, ugualmente esaltati dall'esecuzione live, risultano eccezionali anche su disco. E la distanza rimane... Bel concerto comunque, davvero bravi.

lev (ha votato 7 questo disco) alle 19:31 del 4 settembre 2010 ha scritto:

l'hanno fatta ready to start?

paolo gazzola (ha votato 7 questo disco) alle 9:25 del 6 settembre 2010 ha scritto:

RE: l'hanno fatta ready to start?

In apertura, se ben ricordo.

alebabbo (ha votato 8 questo disco) alle 9:41 del 6 settembre 2010 ha scritto:

RE: RE: l'hanno fatta ready to start?

Certo, non poteva essere che la prima..

lev (ha votato 7 questo disco) alle 23:12 del 9 settembre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: l'hanno fatta ready to start?

beh si, effettivamente... ripasserò a dire la mia su sto disco.

Sor90 alle 17:32 del 15 settembre 2010 ha scritto:

Maluccio

Mmm... si profila un 5 massimo 6 come voto, a me non è piaciuto per niente!

Charisteas (ha votato 8 questo disco) alle 18:06 del 19 settembre 2010 ha scritto:

Grande ritorno

Trattati male perchè non hanno rifatto un Funeral 6 anni dopo? Mica si può sempre ripetersi! Eppure questo disco per me funziona benissimo, meno barocco e con qualche punta più rock. Unica pecca, la sua eccessiva lunghezza (Wasted Hours, Deep Blue e We Used To Wait per me sono riempitivi..). Grandi pezzi la title track, Empty Room e la doppia coppia Half-light - Sprawl.

target (ha votato 7 questo disco) alle 18:13 del 19 settembre 2010 ha scritto:

Scusa, Charisteas, perdonami, ma devi avere un concetto piuttosto singolare di "trattare male". Se clicchi sulle stellette accanto al nome della band ti accorgerai che su 21 voti non c'è stata nessuna insufficienza e solo un 6. Il resto, dal 7 in su, recensore compreso. Se questo è trattare male...

Charisteas (ha votato 8 questo disco) alle 18:20 del 19 settembre 2010 ha scritto:

RE:

Hai ragione, ho esagerato. Intendevo dire " è stato trattato bene, ma non così bene come avvenuto coni predecessori". Così va bene?

target (ha votato 7 questo disco) alle 18:23 del 19 settembre 2010 ha scritto:

Sì, figurati. Per me, comunque, è minore dei precedenti: un po' di lodi in meno se le merita...

lev (ha votato 7 questo disco) alle 13:08 del 20 settembre 2010 ha scritto:

6.5

quattro cinque pezzi vanno a segno, soprattutto the suburbs e ready to start. questi secondo me decisamente al livello della loro fama. poi il resto viaggia tutto sul filo del sei, alcune canzoni anche se non proprio brutte le trovo un pò banali e forzate. diciamo che sono abbastanza deluso. non mi aspettavo un funeral, ma un neon bible almeno si. comunque i pezzi migliori del disco mi fanno ben sperare per il futuro, vuol dire che non sono già alla frutta.

deepblue (ha votato 1 questo disco) alle 12:55 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

Deep Blue commenta The Suburbs

Dopo un capolavoro assoluto (the Funeral) un'idea brillante dalla realizzazione controversa (Neon Bible) gli amati Arcade Fire producono il loro primo disco insignificante che verrà dimenticato nel tempo.

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 18:41 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

RE: Deep Blue commenta The Suburbs

Amen!

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 11:26 del 27 ottobre 2010 ha scritto:

Ma si, probabile che un buon produttore che avesse destinato alcune di queste canzoni a future bonus track avrebbe reso un buon servizio all'album. E' un doppio eh, più di un'ora di musica; non è mai stato facile per nessuno. Ma più passa il tempo e crescono gli ascolti e più io faccio fatica a scegliere cosa sfronderei. E' il loro album più scarno, più essenziale, ma al solito pieno di buona musica. Mi sembra inoltre che la voce femminile sia migliorata rispetto ai precedenti. Tra le nuove uscite senza dubbio uno dei miei ascolti preferiti. Solo il tempo, ovviamente, mi dirà se la durata sarà paragonabile a quella degli illustri predecessori, ma al momento, dopo quasi tre mesi, io son tra quelli che vede il bicchiere mezzo pieno ed anzi, ad ogni riascolto, si riempe sempre più.

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 20:27 del 27 ottobre 2010 ha scritto:

RE: REBBY

Condivido in toto la tua opinione. Tre mesi in cui ogni ascolto ha fatto crescere esponenzialmente il mio giudizio. Giuro che al primo ascolto volevo buttare il disco fuori dalla finestra. Oggi è un 8 pieno.

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:37 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Al di là di tutto quello che se ne è detto, un gran bel cd anche per me. 8 pieno! E la title track resta una delle canzoni più belle dell'anno...

galassiagon (ha votato 3 questo disco) alle 14:58 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Suburbs è la brutta copia di Motorway to Roswell dei Pixies.

Arcade Fire è AOR per NERD

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 18:42 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

AOR per NERD?!? Non so cosa voglia dire AOR e non sono un NERD, ma questo album mi piace, ciò vale a dire che la tua etichetta non è propriamente calzante. Mi spiace

galassiagon (ha votato 3 questo disco) alle 11:06 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Aor non sai che cosa vuol dire? Radiofonico....

Radiofonico per Nerds quindi indica qualcosa di facile per persone complesse o istruite (Nerds era riferito appunto agli occhialuti..)

Il mio commento era poi riferito al brano inserito nella recensione ( ma ascoltando altro del gruppo non è che posso dire di meglio).

Dai non c'è di meglio in giro oggi?

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 11:38 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

E pensare che gli Arcade Fire a me danno l'impressione di una band molto (troppo?) cool. Altro che nerd... Ad ogni modo, di meglio c'è in giro e credo che nessuno abbia detto il contrario. Tra parentesi, io sono uno di quelli che non si lamentano dell'attuale proposta musicale, anzi... Questo però resta un bel disco e comunque un tre ad un album così lo trovo un pizzico azzardato al di là di ogni gusto personale e di ciò che di meglio si può trovare in giro.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 15:58 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

D'altra parte visto che pensi che l'ultimo grande album della storia del rock è stato fatto nel 94 che volevi pretendere? E comunque chi di di sfiga ferisce di sfiga perisce eh!

galassiagon (ha votato 3 questo disco) alle 16:16 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Sempre permalosi voi giovani. Ma poi per chi? Per dei reazionari...

Mi raccomando che il disco in questione ancora qualche ascolto diventerà un capolavoro!!

Certo che dal vivo acquistano parecchio! Ah,ah

Anche sott'acqua forse:

potrebbe raggiungere le 5 stelle.

Abbiate distacco

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 16:22 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Ti ringrazio per il giovane visto che tra un attimo compio 50 anni. Il distacco c'è tranquillo,

da persone come te...

galassiagon (ha votato 3 questo disco) alle 16:32 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Madonna che permaloso! Caspitina un baldo 50 enne come te, rockettaro e sicuramente intelligente.

Comunque io ascolto poca musica rock e pop perchè generalmente mi fa cagare soprattutto ora che sono cresciuto.

Ma questo non mi crea problemi con gli altri.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 16:49 del 28 ottobre 2010 ha scritto:

Qui di permalosi ce ne sono minimo 2, altrimenti non saremmo qui a fare OT. Anche a me non creano problemi i tuoi gusti musicali, ma per denigrare un disco che non ti interessa non c'è bisogno di denigrare anche i suoi ascoltatori, altrimenti, se

sei intelligente anche tu, non stupirti delle reazioni. FINE OT DA PARTE MIA

Jokerman (ha votato 7 questo disco) alle 21:45 del 22 novembre 2010 ha scritto:

Di base sono pienamente d'accordo con Coacci.

E' un buon album,di buona fattura tecnica, ma che non regala ,nel complesso, grandi sussulti. Con 3-4 pezzi inutili o riempitivi.

Insomma ce ne fossero di album di questa portata e fattura, però vederlo ,a destra e manca, eletto miglior album ( o tra i primi tre ) del 2010 mi lascia alquanto perplesso.

Sottoscrivo con un buon Chianti le affermazioni di Marco Biasio: " ... quello che fanno oggi gli Arcade Fire può essere ben retto da moltissimi altri epigoni . Quello che facevano gli Arcade Fire di Funeral, invece, no. " Ed io aggiungo che può essere fatto anche meglio da alcuni.

Jokerman (ha votato 7 questo disco) alle 21:49 del 22 novembre 2010 ha scritto:

6,5 - 7

Hexenductionhour (ha votato 8 questo disco) alle 13:15 del 19 gennaio 2011 ha scritto:

altro grande album targato Arcade Fire...certamtne non all'altezza del loro primo album capolavoro (Funeral) ma nonostante tutto un album meraviglioso pieno di idee a spunti interessanti,melodie che rimandano ad un passato che non sembra neanche troppo lontano (Byrds,Beach Boys e vari gruppi anni 60-70)

mettendo da parte per una volta i vari paragoni con altre band del passato e del presente e tralasciando i loro album precedenti,dando semplicemente ascolto alla musica e alle parole,quello che si percepisce è un album "sincero" che trasmette emozioni come pochi altri gruppi riescono...certo qualcuno troverà qualche brano un pò sottotono o comunque non all'altezza di questo nome,ma per quanto mi riguarda pochi altri gruppi di oggi ma anche di ieri riescono ancora a scrivere canzoni all'altezza del loro nome,quindi per me rimane un buon disco nonostante qualche punto debole.

raskolnikov (ha votato 8 questo disco) alle 15:26 del 7 aprile 2011 ha scritto:

ETEROGENEO

certamente un po' troppo carico di canzoni (ed è indubbio che qualcuna potevano anche tenerla fuori) di suoni ma a me piace davvero tanto e più l'ascolto più mi piace per ora 8 ma chissà che con il tempo non passi a...

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 18:23 del 10 luglio 2011 ha scritto:

grande gig a Lucca

volevo scriverlo qui perchè per esempio ho trovato che Month Of May sia stato uno dei picchi emotivi della serata. eseguita più veloce e potente...è stata devastante. ottime anche Modern Man e We Used to Wait

target (ha votato 7 questo disco) alle 19:04 del 29 luglio 2011 ha scritto:

Non credo che sia normale che i due pezzi che preferisco degli ultimi Arcade Fire siano, con "We used to wait", i due che hanno aggiunto alla versione deluxe di "The suburbs" ("Culture War" e "Speaking in tongues"). Qualcosa deve essere andato storto tra me e questo disco. Il punto è che non credo di essere stato io.

Suicida (ha votato 6 questo disco) alle 19:44 del 24 ottobre 2011 ha scritto:

L' inizio dell' inesorabile discesa verso la dura legge del mainstream. Se qualcuno uccide il leader sono ancora in tempo per diventare una band di culto.. (Battuta ironica, non cominciate a fare moralismi anti humor nero!)

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 1:55 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

sempre lì stiamo

si continua ad oggettivizzare il proprio personalissimo punto di vista.

questo disco è stato elogiato da decine di riviste specializzate in tutto il mondo, critici stimati e di lungo corso. tante persone(audience indie e mainstream) hanno apprezzato e apprezzano molto sto disco. quindi ecco, si, tendezialmente il problema potrebbe più essere di chi non lo apprezza.

discesa verso il mainstream: imbuti mentali da alternativi rimbambiti

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 2:10 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

tra l'altro boh...

nè Speaking in Tongues nè Culture War mi sembrano granchè. soprattutto la seconda sa proprio di b-side scritta col pilota automatico. ce ne sono almeno 12 migliori nel disco.

avevo tanta paura potessero fallire dopo un album come Neon Bible, che io adoro. hanno puntato sul concept elegiaco ed han vinto ancora.

una dell più belle realtà musicali degli ultimi anni. per il quarto disco ho tanta paura.

Suicida (ha votato 6 questo disco) alle 8:24 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

Ira ma lo sai fare un commento sensato senza dare dello stronzetto o rimbabito a qualcuno?

bill_carson (ha votato 8 questo disco) alle 10:55 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

quel che ho scritto

trabocca di semantica .

l'alternativismo da quattro soldi è il male.

Suicida (ha votato 6 questo disco) alle 14:29 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

Chi dà 5 a Neon bible e 3 a Suburbs è un alternativo rimbambito da quattro soldi. Caspita che semantica! lol

Hexenductionhour (ha votato 8 questo disco) alle 17:47 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

...

il tempo gli darà ragione...come ha dato ragioni a molti dischi del passato un tempo snobbati.

ozzy(d) alle 18:25 del 25 ottobre 2011 ha scritto:

"il tempo gli darà ragione"

sugli AF tanti cambiano opinione, è risaputo, ma in futuro magari sarà in peggio (speriamo ghghgh)

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 9:07 del 26 ottobre 2011 ha scritto:

Ma certo tu non cambierai opinione, resterai metallaro fino a cento anni e senza bisogno di viagra ghgh. Io ovviamente quoto Xex...(son sempre d'accordo con lui eheh) anche se già adesso in tanti (sia critici che musicofili) si sono già accorti del valore di questo album e lo giudicano tra i migliori dell'anno appena passato in ambito rock.

Paul8921217 (ha votato 9 questo disco) alle 20:33 del 7 ottobre 2012 ha scritto:

Al primo ascolto non nascondo di essere rimasto abbastanza deluso, la sorpresa di Funeral non c'è, la sorpresa di un Neon Bible che regge il confronto con il primo disco non c'è.Al centesimo ormai l'estasi per questo sound estivo, da pomeriggio di fine agosto, pervaso di ricordi e di immagini, era predominante.Ci sono affezionatissimo, è un disco che non sorprende ma che ti entra dentro con gli ascolti.

alekk (ha votato 8 questo disco) alle 12:57 del 20 aprile 2013 ha scritto:

Inferiore ai 2 lavori precedenti(capolavori senza se e senza ma) ma sempre un album di classe. E' chiaro che probabilmente è un album di passaggio,dove per la prima volta cercano di distaccarsi dal sound "all'Arcade Fire". Paga l'eccessiva lunghezza e la troppa carne al fuoco(con un pò di passaggi a vuoto),ma ci sono anche splendide perle.

Questo è un disco che crescerà negli anni,e sono quasi sicuro che a breve verrà messo quasi sullo stesso piano dei 2 meravigliosi predecessori.(dopotutto mi pare che sia comunque stato accolto molto bene quasi dovunque).

Ora hanno davanti la prova più difficile...un altro gran disco e penso che nessuno potrà negare loro l'entrata nell'olimpo della musica

alekk (ha votato 8 questo disco) alle 20:57 del 20 giugno 2013 ha scritto:

quello che frega è che rispetto ai due album precedenti non ci sono quelle canzoni capolavoro che ti emozionano(Neighborhood #1 #3,Rebellion,Wake Up,Intervention,My Body is a cage) ma è un album di qualità

Wrinzo (ha votato 9 questo disco) alle 10:03 del 12 dicembre 2013 ha scritto:

Ho rispolverato questo album da poco. Musicalmente lo trovo buono ma quello che veramente colpisce di quest'album è il concept. Un lavoro intero dedicato ai "sobborghi" ed allo sprawl. Un album che parla di un fenomeno urbanistico/sociale che sta spaccando le città americani. Un tema delicato che nasce nelle grandi metropoli americane che di cui la nostra Brianza ne è un esempio lampante. Villettopoli. Mi è capitato di ascoltare l'intervento di un docente del poli urbanista parlare di questo album come esempio della decadenza dei disegni urbani della città. Magistrali inoltre i video di Jonze. La musica non è solo musica, se si pensa ai concetti ed alle rivoluzioni sociali e sentimentali che può portare, quindi 9 per la grandezza e la genialità del lavoro.

"Sometimes I wonder if the World's so small

That we can never get away from the sprawl

Living in the sprawl

Dead shopping malls rise like mountains beyond mountains

And there's no end in sight

I need the darkness, someone please cut the lights "

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 15:42 del 14 aprile 2015 ha scritto:

Fino all'ascolto di questo gioiellino, non appartenevo alla schiera dei fan degli Arcade Fire.

Preciso: Funeral era (ed è) un ottimo lavoro. L'ho acquistato all'epoca quasi a scatola chiusa sull'onda delle ottime recensioni lette qua e là, anche su SdM, ma, francamente, non mi sentivo di condividerne l'eccitazione diffusa. Mi sfuggiva il reale apporto innovativo alla scena musicale del periodo. Mi sembrava in effetti molto derivativo (come del resto, mia personalissima opinione, lo sono un po' tutti i lavori in ambito “rock e derivati” usciti dopo il 1975, ma questo è un altro discorso) e debitore di tutto il movimento revival folk rock e new wave tanto in auge in quel periodo ed anche prima. Pure la cover, nello stile e nei colori, plagiava a scena aperta quella di In an Aeroplane over the Sea dei NMH (per non parlare dei contenuti musicali). Con il tempo, tuttavia, l'ho rivalutato moltissimo e adesso ne apprezzo appieno le indubbie qualità in generale e di almeno 3 o 4 pezzi veramente belli e coinvolgenti (Tunnels, Power Out, Wake Up...).

Neon Bible, poi, non mi ha certo aiutato a far scattere la scintilla; non che sia un brutto lavoro, anzi, ma mi pare abbia meno appeal del predecessore. E non è certo per una questione di contesto (meno spensieratezza, clima più cupo), quanto piuttosto di scrittura, di melodie. L'ho trovato (e lo trovo) nel complesso un album meno ispirato, ma al contempo un deciso passo in avanti dal punto di vista della produzione e della crescita “espressiva” dei due cantanti, molto migliorati a livello interpretativo.

Dall'uscita di Neon Bible ho trascurato gli Arcade Fire, che nel frattempo pubblicavano altri 2 album, ritenuti dai più non degni dei due illustri predecessori. Beh..non sono affatto d'accordo! Per me, The Suburbs e Reflektor sono senza ombra di dubbio i lavori migliori di questa band.

The Suburbs, per produzione, struttura (splendida idea concept e testi di una profondità disarmante in questo quoto in toto il pensiero di Wrinzo qua sopra), arrangiamenti, melodie, prestazioni individuali dei musicisti, insomma per tutto quanto insieme, lascia veramente senza parole. Dal primo all'ultimo degli oltre 60 minuti di durata non c'è un attimo di stanca, le canzoni scivolano via che è un piacere e si rimane catturati dal continuum sia musicale che narrativo. Azzeccatissima, in tal senso, l'idea di riprendere alcune strofe ed inserirle in vari brani, cambiandone la melodia, come ad esempio succede in The Suburbs e Suburban War (“In the suburbs I, I learned to drive. And you told me we would never survive. So grab your mother’s keys we leave tonight”)

E che dire della musica? Ripescano e metabolizzano il meglio dell'indie rock, del folk, della darkwave – e chi più ne ha più ne metta, ma qui c'è solo grande musica da contemplare – in modo magistrale e con una naturalezza che incanta. E poi quella “spruzzatina” di elettronica nel finale a condire quel capolavoro nel capolavoro (le due Sprawl) e ad anticipare ciò che, con altrettanta maestria, riusciranno a fare in Reflektor.

Tutto l'album insomma merita di essere ascoltato dall'inizio alla fine senza soluzione di continuità per apprezzarne appieno il valore. È un concept che parla di noi, della nostra infanzia della nostra adolescenza. Difficile non immedesimarsi nei racconti di Win Butler che narrano, nostalgicamente, di un tempo che fu e che mai più potrà tornare. L'invettiva scagliata contro l'urbanizzazione selvaggia delle nostre città, la descrizione del degrado delle periferie è solo un pretesto, a mio avviso, per scavare nei ricordi, per indagare nel proprio passato e tirare le somme di una vita, capire se si è maturati o se si deve ancora crescere (“Now our lives are changing fast. Hope that something pure can last”_da We used to wait); capire se ci aspetta un futuro migliore o siamo solo passeggeri indifferenti di un viaggio che ci porta da nessuna parte (“First they built the road, then they built the town. That’s why we’re still driving around and around. And all we see are kids in buses longing to be free”_da Wasted Hours. Frase poi mestamente ripresa e parzialmente modificata nel finale della canzone “ You watch the life you’re living disappear. And now I see, we’re still kids in buses, longing to be free”). Un album maturo, quasi “proustiano”, la personale ricerca del tempo perduto dei fratelli Butler. Una magnifica elegia dell'infanzia e della maturità; la presa di coscienza malinconica che il tempo scorre (il tutto perfettamente narrato nella splendida “watersiana” Sprawl I: “Let’s take a drive through the sprawl. Through these towns they built to change. Then you said the emotions are dead. It’s no wonder that you feel so estranged”), ma che, forse, non è mai troppo tardi per trovare il nostro posto nel mondo (“The last defender of the sprawl said “Well, where do you kids live?”. Well, sir, if you only knew what the answer’s worth. I’ve been searching every corner of the earth”).

deepblue (ha votato 1 questo disco) alle 1:09 del 16 aprile 2015 ha scritto:

Ottimo Reflektor ma Suburbs mi sembra derivativo al massimo.

poi non condivido assolutamente la frase seguente riferita a The Funeral "Pure la cover, nello stile e nei colori, plagiava a scena aperta quella di In an Aeroplane over the Sea dei NMH (per non parlare dei contenuti musicali)" .

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 22:05 del 16 aprile 2015 ha scritto:

Secondo Swan il primo è più derivativo (ma dove è finita la sua risposta a Deepblue? Cancellata per errore insieme alle due "deep-fotocopie", mi sa eheh), secondo Deep è più derivativo questo. Quale accendiamo?

Vabbè, secondo la scala di votazione di SdM dare 1 ad un disco significa che questo è una presa per il culo. Ma questo chi è, il disco od il voto? Quale accendiamo?

target (ha votato 7 questo disco) alle 14:18 del 17 aprile 2015 ha scritto:

Mah, ogni discorso sulla derivatività mi sembra di lana caprina. Limitiamoci a riflettere su qual è più riuscito e più vitale: secondo me non c'è paragone. The Suburbs è interessante per il concept e ha qualche bel pezzo. Ma anche a 5 anni di distanza mi suona di gran lunga come il loro disco più sciapo. (Sì, scusa Swan, la tua replica è stata cancellata in automatico assieme alle risposte deplicate dell'utente a cui avevi risposto).

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 17:05 del 17 aprile 2015 ha scritto:

Difatti! E' sparita la mia pronta replica a deepblue (fra l'altro, nickname col titolo della mia canzone preferita degli AF! Guarda il caso..). Vabbè..non c'ho voglia di riscriverla..rimango della mia opinione, ovviamente! Cmq sono d'accordo con Target, alla fine, derivatività, citazionismo spinto o meno chissenefrega! L'importante è godere della buona musica e io con gli AF ed in particolare col presente dischetto godo un sacco!! Eh Eh... piuttosto non capisco - e qui mi associo a Rebby nella riflessione - come possa ritenersi un capolavoro assoluto Funeral ed una ciofeca The Suburbs..mah!

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 19:11 del 17 aprile 2015 ha scritto:

Deep blue è contenuta in questo album, appunto. Non trovo strano adorare un album di una band ed avere un'idioscincrasia per un altro. Non sei d'accordo con me, Swan, può anche capitare. Trovo più strano che uno si scelga il nick da un album che schifa per quello ponevo una domanda. Ma siccome Deep pare sparito, probabile non avrò risposta.

Per quanto riguarda la prima delle questioni poste, da parte mia, concordo assolutamente con Target. Diversamente da lui invece ritengo Reflektor l'album relativamente meno interessante della loro discografia e Neon bible la loro opera migliore.

deepblue (ha votato 1 questo disco) alle 22:05 del 17 aprile 2015 ha scritto:

Ho dato 1 come voto (non considerando l'indicatore del sito che mi sembra un pò forte). Il disco non mi piace e non ci trovo nulla di innovativo, una canzone( non ricordo quale ) sembra la brutta copia di un pezzo dei Blondie. Non tutto è da buttare via ma non c'è qualità (o almeno io non la sento)... tutto qua. Fortunatamente Reflektor mi ha fatto ricredere sulle potenzialità di questo gruppo.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 22:16 del 17 aprile 2015 ha scritto:

Ok se fino ad ora non senti la qualità non la senti, l'orecchio è tuo e te lo gestisci tu lol, ma il nick che hai scelto è casuale od ha una qualche attinenza col disco in questione?

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 19:09 del 21 aprile 2015 ha scritto:

Sono d'accordo con te Rebby e rispetto naturalmente il parere ed il voto di deepblue! Quello che "stona", a mio modo di vedere, è l'accostamento stilistico di due album sì della stessa band, ma così profondamente diversi. Mi spiego: posso capire chi idolatra Funeral e detesta Reflektor, ci può stare no? Sembrano nemmeno scritti dallo stesso gruppo...ma Funeral e The Suburbs? non mi pare che stilisticamente siano così distanti..boh!