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R Recensione

5,5/10

Deerhunter

Monomania

Monomania è l’ultimo prodotto in commercio della sempre ispirata e prolifica combriccola Deerhunter, che tra storie tristi, progetti paralleli (Atlas Sound e Lotus Plaza) e hype più o meno giustificati, gode oggi di una più che dignitosa fama mondiale, per alcuni addirittura il gruppo di riferimento nel filone del pop lercio di psichedelia e rumore. Non che la storia mi abbia mai appassionato particolarmente ma il percorso è stato sempre mediamente dignitoso e sempre onorato, da parte mia, da un discreto numero di ascolti. Ragion per cui, anche questa ultima fatica andava analizzata per testarne lo stato dell’arte.

Rispetto alle recenti produzioni il suono di Monomania è annunciato come più duro e grezzo, con un piglio che sembrerebbe dover comunicare maggiore energia e rotture di timpani come mai prima d’ora. Insomma, un album più rock. Ed ascoltando le prime due tracce sembra in effetti che sia  proprio così. Dichiarava infatti Cox in una intervista apparsa qualche mese fa su Rolling StoneThe only thing that Lockett and I listened to before making this record was the Ramones and Ricky Nelson. And Pierre Schaeffer. And Bo Diddley! He's the god of this record” (nientedimeno!, ndr).

L’album comincia con Neon Junkiard, il pezzo più bello e significativo dell’intero album. Una rock ballad scandita da un ritmo cadenzato di chitarre acustiche, dai contorni sfumati e dalla voce lievemente distorta (se ti piace, potrebbe pure piacerti l’ultimo Spiritualized o, perché no, il John Lennon solista). Non credo di esagerare se dico che da solo tira la carretta di un album altrimenti disordinato e troppo disomogeneo. 

Un riff di chitarra in distorsione acida che emerge dalla nebbia di voci fortemente artefatte e sguaiatamente riverberate introduce la divertente (e poi, a poco a poco, sempre più potente) Leather Jacket II (se ti piace, potrebbero pure piacerti i primi Yeah Yeah Yeahs). The Missing è la (solita) litania indieparanoica in bicorde e rullante che prima o poi pure i The Strokes si stancheranno di riproporre in questi termini. Se non sei stanco di sentire sempre la stessa musica, ti piacerà, perché comunque sia è ben fatta e dopo due/tre ascolti si assesta comodamente nelle tue orecchie. Pensacola è come i The Fratellis potrebbero rifare un classico country in una semi affollata festa di paese. Dream Captain è una ballata energica, dignitosa, in uno stile punk/folk che ricorda i Violent Femmes o gli ultimi Dropkick Murphys

Blue Agent dimostra invece la vena più scanzonata ed ironica dell’album subito seguita da T.H.M che scopre invece il lato più soffice e  fragile. Sleepwalking segna un virtuale connubio tra i Beach House e una qualunque, fate voi, delle indie band albioniche.  Back To The Middle sembra destinata ad incastonarsi nel tuo cervello, specie se l’ascolti in una spensierata giornata estiva (mentre scrivo però, purtroppo, piove), per il suo ritornello ruffiano e banale. Alla fine però, è poca roba. Monomania, la title track è un indie rock dal forte retrogusto Libertino che nel finale deflagra in un tripudio di pulsioni psichedeliche che lasciano positivamente impressionati terminando con una marmitta scoppiettante che, se la memoria uditiva non mi inganna, sembra proprio quella di una vecchia Vespa special 50 (più psichedelia di questa!). L’album si chiude con la buona Punk (La Vie Antérieure) che ricorda, molto, le recenti produzioni di Kurt Vile.

I Ramones e Bo Diddley, ad ogni modo, io li lascerei lì dove sono e se proprio si devono indicare dei nomi di artisti che direttamente o indirettamente hanno ispirato quest’album o che comunque potrebbero balzare alla mente nell’ascolto, direi sicuramente The Strokes, Spacemen 3 parzialmente de-psichedelizzati e Kurt Vile.   Tante 12 tracce, ragion per cui con 4 pezzi in meno e un po’ di originalità in più sarebbe potuto essere un album più che discreto. Così com’è, una delle cose meno valide della premiata combriccola Deerhunter

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Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 12 voti.
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mavri 7,5/10
gramsci 5,5/10
dave 7,5/10
hiperwlt 6,5/10
Cas 7/10

C Commenti

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Cas (ha votato 7 questo disco) alle 10:10 del 20 maggio 2013 ha scritto:

Non riesco a non farmelo piacere (e perché dovrei riuscirci, dico io? )

Un'involuzione sonora che, nella scelta di darsi al lo-fi e a rumorosità varie, riesce però a conservare l'anima Deerhunter, cioé quella forma stralunata e dreamy di melodie pop-psichedeliche. The Missing, col suo synth polveroso sullo sfondo e la bellissima outro strumentale in pieno stile Microcastle, la caraccollante Dream Captain, la sognante T.H.M, con quei suoi puntinismi chitarristici che sono un marchio di fabbrica, il piglio deciso di Back To The Middle, la furia di Monomania... Insomma, difficile trovare momenti "brutti": da una parte fanno quello che vorrebbero fare i vari gruppi punkeggianti contemporanei (Thee Oh Sees, King Tuff, Ty Segall) ma facendolo molto meglio, dall'altra rileggono la formula di Microcastle in chiave distorta e devoluta.

Ora, tutto dipende da quanto reggono gli ascolti, ma è da un bel pò che gira ripetutamente senza mai stancarmi

mavri (ha votato 7,5 questo disco) alle 11:50 del 20 maggio 2013 ha scritto:

Album coinvolgente con un solo piccolo passaggio a vuoto nella prima metà. De gustibus...

dave (ha votato 7,5 questo disco) alle 9:35 del 21 maggio 2013 ha scritto:

Non sono d'accordo con la recensione... l'album (forse) non è all'altezza del precedente, ma secondo me rimane un bellissimo album... cresce ascolto dopo ascolto.

crisas (ha votato 7 questo disco) alle 19:00 del 3 giugno 2013 ha scritto:

Credo che quest album sia stato mal digerito dal recensore, l'accostamento a Kurt Vile poi mi lascia un pò perplesso.

NathanAdler77 (ha votato 5 questo disco) alle 19:01 del 18 giugno 2013 ha scritto:

Tolte le storte melodie di "Sleepwalking" o "Neon Junkyard" è un deludente garage-pop di terza mano, con una produzione letteralmente "mono" e poser. Forse ho sopravvalutato lo smilzo, comunque grazie finché è durata.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:56 del 19 giugno 2013 ha scritto:

La penso, essenzialmente, allo stesso modo... L'impressione è che abbiano recuperato materiale precedente a quello delle ultime prove (involuzione? forse, sì). L'ho ascoltato quando usci e, poco allettato, l'ho lasciato perdere. Dovrei riprenderlo per chiarirmi le idee, ma sarei orientato per una scarsa sufficienza.

FrancescoB alle 18:35 del 19 giugno 2013 ha scritto:

Non sono riuscito ad addentrarmi in pieno e con piena soddisfazione neanche nei lavori precedenti, pure decatanti da molti come autentici capolavori. Quasi quasi qui soprassiedo, visto il parere reso da illustri poppers come voi