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R Recensione

7/10

New Pornographers

Together

È arrivata l’estate, puntuale come il rito leghista dell’ampolla alle sorgenti del Po: colonna sonora ideale 2010 “Together”, il nuovo e atteso lavoro dei New Pornographers.

Quanti modi ci sono di suonare freschi e melodici, piacevolmente retrò e diretti senza per questo scadere in certo piattume radiofonico? Non troppi, a dir la verità, ma l’indie-band di Vancouver deve conoscerli bene se in un decennio scarso di attività ha centrato una serie di album pressoché perfetti, da bravi alchimisti dell’arte canzonettara. Perché scrivere canzoni da tre minuti con ritornelli-super e distribuirle è già una gran soddisfazione, ma farle fischiettare a quel signore seduto in metro o in macchina nel traffico è il sogno inconfessato di qualsiasi songwriter operaio che si rispetti.

Ed eccoci dunque al quesito: l’ispirazione ancora è dalla parte dei Pornografi canadesi? La risposta è affermativa, signori. Anzi, se il penultimo “Challengers” nei suoi ripieghi intimisti, maturi e meno irruenti sembrava la solita transizione in attesa di tempi migliori, “Together” riprende lo slancio e rincorre il memorabile tris d’avvio di Carl Newman e soci. No, non siamo precisamente in zona del fantastico “Twin Cinema” ( l’abbecedario power-pop degli anni Duemila), né ci troviamo a fare picnic sull’arcobaleno con Bettie Page (l’irresistibile “Electric Version”)…Però poco ci manca.

“Together” è una bella affermazione d’intenti: uniti si vince, uniti si superano anche i momenti peggiori. “Insieme” i New Pornographers sembrano il vecchio Foggia di Zeman, umile e talvolta (quasi) imbattibile. L’unione fa la forza, ditelo al leader A.C. Newman, al suo degno sodale Dan Bejar e alla spalla di lusso (e che spalla!) Neko Case, chanteuse unica a cui sembrerà un dono del cielo interpretare le micidiali pop-songs degli altri due. E dire che la rossa signorina ha avviato una certa carriera solista, con numeri mica male. “Together” è stato registrato in sette studios della British Columbia e a New York, con la partecipazione di Zach Condon dei Beirut, Annie Clark (St.Vincent), Will Sheff degli Okkervil River e i fiati di Sharon Jones & The Dap-Kings.

Lasciamoci allora trasportare gioiosamente dall’iniziale “Moves” (pop-cameristico tra Kinks e Fiery Furnaces), dai singoli-killer “Crash Years” (solare e improvvisa, una corsa in bici prima di arrivare in spiaggia) e la portentosa “Your Hands (Together)”, dall’incipit springsteeniano di “Silver Jenny Dollar”, la canzone di Bejar che Billy Corgan non scriverà mai più. Sarà piacevolissimo durante l’arida arsura estiva farsi cullare dalla voce di Neko, indimenticabile negli struggimenti amorosi di “My Shepherd” e nel dolce incanto di “Valkyrie In The Roller Disco”.

I New Pornographers hanno raggiunto un equilibrio ammirevole in quel crocevia che è il paradiso del pop-rock, tra l’urgenza dei mitici Big Star e la classicità dei Fleetwood Mac. Ora i nostri eroi possono lasciare la città, e cantare mano nella mano “We End Up Together”. Scrivere “canzoncine” a volte non è così banale quanto un servizio del TG1 sull’emergenza-caldo a luglio.

 

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 6 voti.
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C Commenti

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REBBY alle 11:47 del 12 agosto 2010 ha scritto:

I brani che mi hanno conquistato davvero,

dall'inizio alla fine, sono solo due (Moves e

soprattutto Silver Jenny dollar, letteralmente

contagiosa), ma non posso dire che sia un album

che non mi piace, nemmeno quando maneggia

materiale per me molto "pericoloso" (molto vicino

ai lidi AOR o al pop rock ruffian radiofonico

dell'America anni 70). Anche in questi casi la

loro professionalità e la loro versatilità, nei

collage analogici che ci propongono, riesce

comunque a rendermi accettabile il risultato

finale. Ma sono davvero innumerevoli i riferimenti

che mi pare di sentire (per la maggior parte 60/70); in una canzone addirittura il coro mi ha

fatto venire in mente i Jefferson di Volunteers.

Vabbè...